2.19

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Il campo puzzava di sangue

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Il campo puzzava di sangue.

Areum osservava la strage compiuta con le braccia strette al petto, i tagli lasciati dalle spade bruciavano, ma non quanto l'aria che penetrava nelle narici.

Dier le aveva detto che la amava, e lei non aveva sentito altro che il senso di colpa corroderle le viscere. Anche adesso, che sì trovava rigida, in piedi, su di un masso, non riusciva a guardarlo mentre riprendeva fiato al suolo.

Gli occhi della principessa erano tornati sulla figura di Tomur, in attesa. Aspetta che lui la aiutasse, come se potesse darle un appiglio per tirarsi fuori da quella situazione. Il khan, però, si voltò in direzione della prima moglie, Ovaal, la quale stava cavalcando verso di lui.

Più passava il tempo, più Areum sentiva la rabbia corroderle lo stomaco come un veleno. Continuava a sentirsi usata e non lo negava. E, come se non bastasse, suo fratello la stava raggiungendo in groppa al suo cavallo, tronfio come un gallo.

«Sorella, che piacere rivederti» la chiamò Yong, scendendo dalla sella in un tintinnio argenteo. Non aveva nemmeno partecipato alla battaglia, era pulito.

Areum si voltò verso di lui, ma fu come avere davanti un estraneo. Il loro rapporto si era spezzato da tempo, lo sapevano entrambi, che si erano riservati solo una fredda cortesia negli ultimi incontri ufficiali. «Yong, non credevo saresti stato a guidare l'esercito.»

«Si trattava di Kaewang, non potevo restare sordo alle tue lettere» le rivelò, facendole aggrottare le sopracciglia.

Areum si asciugò le mani sporche di sangue sulla gonna del deel, notando con la coda dell'occhio Dier sollevarsi in piedi. Stava avanzando verso di lei, a passo lento. «Io non ho scritto a te, ma a nostro padre. Da quando ti viene concesso di leggere la corrispondenza del re?»

Sulle labbra piene di Yong si formò un sorriso orgoglioso, che ad Areum non piacque per niente. Il fratello le posò una mano sulla spalla, in una pacca troppo stretta. «Da quando sono stato nominato principe ereditario.»

«Cosa?» domandò Dier, al suo posto, ormai a pochi passi da loro.

Areum sgranò gli occhi, indietreggiando per eliminare quel contatto sul nascere. Aveva forse sentito male? Non poteva essere. Non così presto. «Principe ereditario? Per quale ragione nostro padre ti avrebbe nominato?! Lui...»

«Lui sta morendo, sorella» replicò Yong, con una calma innaturale. La stessa che sembrò soffocare Areum, rendendole la respirazione difficile.

«Non è vero, tu stai...» fece per esordire la giovane, quando il primo tuono rimbombò nel cielo.

Yong non era turbato. Non era nemmeno triste, per quel che valeva. «Nostro padre ha contratto il vaiolo il mese scorso, eomonim ha pensato di non metterti a parte per non farti preoccupare. Confidava che si sarebbe ripreso, ma il re si trova in quarantena già da tempo e il medico reale dice che non passerà l'inverno.»

Cieli di Sangue - La nuova dinastiaTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang