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Il re, ormai, non accennava più che a pochi cenni di assenso o di dissenso, dalle labbra uscivano solo poche parole, costretto a letto dalla lunga malattia

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Il re, ormai, non accennava più che a pochi cenni di assenso o di dissenso, dalle labbra uscivano solo poche parole, costretto a letto dalla lunga malattia. Yong aveva approfittato della situazione, interpretando a piacimento i suoi segnali, ma in fondo un paese non poteva dipendere da un uomo infermo che non comprendeva quasi più nulla di ciò che veniva detto, e lui era ufficialmente il reggente. Nonostante non tutti fossero ancora disposti ad accettarlo, presto avrebbe annunciato del matrimonio di Areum con il principe ereditario di Sunju e la corte avrebbe risposto con entusiasmo, per quanto Shu Lien gli avesse fatto pesare quella decisione.

La donna ancora non capiva quanto certe scelte fossero spiacevoli per le persone, ma necessarie per lo stato, dunque Yong doveva, come regnante, comportarsi con distacco. Ciononostante, il principe non voleva che fra loro vi fossero ancora attriti, così si diresse nel suo quartiere, per scacciare via la tristezza e porre rimedio alla situazione creatasi.

Trovò alcune dame in attesa fuori dalle grandi porte della sua stanza privata, come se avesse ospiti. Dal suo interno, in effetti, si udivano suoni poco rassicuranti, borbottii e toni di voce infastiditi.

«Ricordatevi che non sono solo una pedina rinchiusa nel palazzo!» la voce di Shu Lien rimbombò fra le pareti, insieme ad un pugno che si abbatteva sul tavolo. «Non potete usarmi per acquisire potere!»

Yong fece subito il suo ingresso, annunciato da un eunuco, le sopracciglia si aggrottarono rapidamente quando notò la figura del suocero, austera e rigida.

«Shu Lien» la guardò, come a richiamarla per accertarsi che andasse tutto bene.

Quando la giovane lo vide entrare si inchinò, tenendo lo sguardo basso. Poi gli corse incontro e gli prese la mano. Sembrava arrabbiata con se stessa. «Yong, sono felice che tu sia qui...» gli disse in tono dispiaciuto. «Mio padre è venuto per parlare con noi, riguardo la successione al trono. Ti avrei mandato a chiamare...»

Yan Kai li fissò con severità, poi sorseggiò il tè dalla tazza che teneva in una mano. Yong detestava i suoi atteggiamenti sfrontati, quando un giorno sarebbe salito al trono, non glielo avrebbe più permesso, ma adesso aveva bisogno del suo appoggio.

«Spero di non aver interrotto il vostro incontro» confessò il principe, nonostante fosse ben felice di averlo fatto. Non amava sentire la moglie in difficoltà, perciò, come se tra loro non vi fossero stati screzi, si avvicinò, accomodandosi accanto a lei. «Inoltre, è una buona occasione perché anche io desideravo parlare con tuo padre.»

Shu Lien sorrise nel vederlo addolcito e quando fu seduta sui cuscini gli versò da bere. «Sono contenta di sentirtelo dire. Ecco, bevi un po' di tè, me lo ha portato fu qin dalla contea.»

«Non sono venuto qui solo per portare del tè» sospirò l'uomo, muovendo il capo da cui spuntavano capelli più bianchi. «Ma per parlare della condizione di Shu Lien, ora è la principessa ereditaria ed è anche in attesa.»

Cieli di Sangue - La nuova dinastiaWhere stories live. Discover now