2.17

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Ritornare a Kaewang faceva sempre un certo effetto a Shu-Lien

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Ritornare a Kaewang faceva sempre un certo effetto a Shu-Lien. L'inverno inoltrato aveva reso la capitale fredda, ma non quanto il suo cuore. Non aveva spiccicato parola lungo tutto il viaggio di ritorno, perché non faceva altro che pensare a Sheng. Al modo in cui l'aveva guardata all'interno della Pagoda degli Auspici, come se avesse fatto la cosa peggiore del mondo, come se avesse dissacrato... No, non come se avesse.

Shu-Lien lo aveva fatto e aveva indotto Yong a compiere quel sacrilegio senza pensarci due volte. Forse perché aveva sentito le aspettative paterne gravare sulla schiena, il peso di dover essere regina a qualsiasi costo corroderle le ossa e lo stomaco. Eppure, ora si sentiva in difetto.

Era certa che, presto o tardi, i Cieli l'avrebbero punita.

«Il principe è tornato!» urlarono alcune guardie, facendole aprire gli occhi.

La principessa consorte sollevò lo sguardo e si sporse oltre la finestra della portantina, verso i corridoi di palazzo, pullulanti di guardie in subbuglio. Erano tutte indaffarate a parlottare tra di loro di un avvenimento terribile.

«Ma che sta succedendo?» domandò Yong, battendo una mano sulla cassa della portantina, in maniera tale che si fermasse. Anche lui era stanco, forse persino turbato, ma si sforzava pur di non darlo a vedere. La verità, però, Shu-Lien la conosceva bene.

La principessa consorte scese dal mezzo di trasporto e si sistemò le gonne bianche dell'hanbok sulle gambe, una dama le posò in tutta fretta una pelliccia sulle spalle, coprendola dal vento sferzante di Gwajin. A pochi passi da loro, due guardie distratte stavano discutendo riguardo la fuga della principessa Mi-sun. Quel nome la costrinse a sgranare gli occhi e a voltarsi verso le guardie, incredula.

«Cosa?!» Yong, che doveva aver sentito, si sistemò un mantello dietro la schiena e, dopo averle afferrato il polso, la trascinò con sé verso i due soldati. Aveva perso tutta la sua gentilezza da principe e l'aveva soppiantata con uno sguardo integerrimo, che avrebbe messo paura a chiunque. «Di che diamine parlando?!»

«Daegun mama!» esclamarono le guardie, cadendo sulle ginocchia. «Abbiamo pessime notizie. La principessa Mi-sun è fuggita da palazzo e...»

«Com'è stato possibile?!» urlò Yong, e le due guardie parvero tremare come foglie. Shu-Lien decise dunque di avvolgere i fianchi del marito con un braccio, per rilassarlo. Tuttavia, il suo tono continuò a essere privo di qualsivoglia dolcezza. «Pretendo una spiegazione, ora. Come avete potuto permettere che una cosa del genere accadesse?! La principessa non aveva forze da parte sua, nessuno l'avrebbe aiutata, né dentro né fuori dal palazzo!»

«Daegun mama... La principessa è fuggita con l'aiuto delle sue dame. Noi guardie eravamo state richiamate nei quartieri del re, il nostro sovrano si aggrava ogni giorno che passa. Non pensavamo che la vostra concubina avrebbe sfruttato l'occasione per scappare.» Mormorò uno dei soldati, tenendo la testa bassa. Shu-Lien provò pena nei suoi confronti, ma non osò interferire.

Cieli di Sangue - La nuova dinastiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora