2.11

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Yuki sfiorò con le dita la corta cicatrice che attraversava la schiena di Shin

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Yuki sfiorò con le dita la corta cicatrice che attraversava la schiena di Shin. Era ruvida e arrossata, in netto contrasto con la sua pelle, liscia e bianca. «Ti fa male? Il Principe Ereditario non ha colpito un punto casuale... Ha cercato di neutralizzare la tua energia interna.»

«Non mi fa male,» rispose lui, coi gomiti appoggiati sulle ginocchia. «Song sembra folle, in realtà è più lucido di quanto non si creda.»

La donna scivolò accanto a lui, sul materasso, e posò una mano sulla sua. «Tra pochi giorni sarà guarita e tu sarai in grado di tornare a fare ciò che prima ti era precluso.»

Shin non si vestì subito, rimase a petto nudo con lo sguardo rivolto verso le finestre coperte da fluttuante velo cremisi. Fuori, la notte era più gelida che mai. «Potrò tornare a partecipare ai consigli di corte, al fianco dello stesso fratello che mi ha pugnalato. O potrò vedere il ministro dei commerci, mio suocero, il quale non vedrà l'ora di chiedermi per quale motivo io stia ignorando sua figlia.»

«Shin...»

«Vorrei che Eunji fosse qui, lui saprebbe cosa fare» sospirò il principe, passandosi una mano sulla fronte per tirare dietro la nuca i lunghi capelli neri. «Io mi sento come se fossi... impantanato, in delle sabbie mobili.»

Yuki abbassò lo sguardo sulle candele che abbellivano la sua camera da letto, le cui fiamme sembravano danzare nel vento che proveniva dalle finestre ottagonali aperte. «Lo sai che non hai bisogno di Eunji per emergere in questo luogo?»

Shin la guardò di sbieco, con quegli occhi sottili che sembrano trattenere dentro ogni turbamento. «Tu mi sopravvaluti. Sono solo il principe invisibile, cosa potrei mai...»

«Il secondo principe è stato esiliato, manca a Hyejie da quattro anni e non mette piede nel palazzo da altrettanto tempo. Non sono sorda, Shin» sospirò Yuki, alzandosi dal materasso per andarsi a versare del tè in una tazza di ceramica. Si sentiva più forze di quei tempi, la malattia era latente. «Fra le cortigiane corre voce che il re sia ancora più adirato con tuo fratello, dopo la sua presa di potere ad Haruna.»

Shin soffocò una risata e si sollevò dal letto, Yuki udì il suono leggero dei suoi passi avvicinarsi al suo corpo, ammantato da una moltitudine di stoffe sanguigne. «Eunji non ha paura di sfidare la corte, io invece sì, è questa la differenza fra me e lui.»

Yuki si voltò di scatto, trovandosi di fronte il volto rilassato di Shin. Aveva le labbra serrate, gli occhi languidi, le clavicole che sporgevano oltre la pelle candida. La concubina sentì le gote riscaldarsi e si morse le labbra. Le sensazioni si fecero più irruenti quando Shin le raccolse il viso fra le mani. «Mi sopravvaluti, Yuki.»

«Non è vero» rise appena lei, posando le dita sui suoi avambracci mentre lui la avvicinava a sé, fino a far combaciare i loro corpi. Shin posò le labbra sulla sua guancia, con delicatezza, e Yuki socchiuse gli occhi parlandogli vicino l'orecchio. «Non puoi passare tutta la vita a strisciare come un serpente. Non può essere questo il tuo destino.»

Cieli di Sangue - La nuova dinastiaOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz