Prologo

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Julian si rigirò nel letto cercando in qualche modo di prendere sonno senza però riuscirci del tutto. Anche se chiudeva gli occhi e cercava di pensare ad altro non riusciva davvero ad addormentarsi e il suo cuore dopo pochi minuti iniziava a battere furiosamente tanto che il bambino credeva che l'avrebbero sentito tutti chiaramente nel vicinato.

-Jul- un sussurro attirò l'attenzione del moro che si voltò dando le spalle al muro in modo da poter osservare il suo fratellino che lo stava guardando con occhi lucidi.

-dimmi Nan- sussurrò a sua volta anche perché essendo notte fonda entrambi riuscivano a sentirsi chiaramente anche usando quel tono basso.

-posso dormire con te?- domandò ancora il bambino di sei anni guardando speranzoso il fratello che alla fine alzò il piumone per permettere all'altro di infilarsi sotto le coperte insieme a lui. Kenan non se lo fece ripetere due volte e si strinse forte al fratello maggiore ricominciando a piangere -non voglio lasciarti-

-Nan- sussurrò Julian mettendo un braccio intorno le spalle del fratellino che stava cercando di fare il meno rumore possibile mentre piangeva -non abbiamo scelta-

-non voglio andare con la mamma!- continuò ancora Kenan scuotendo la testa freneticamente come se quelle proteste potessero in qualche modo cambiare il destino che li attendeva il giorno dopo: sarebbero stati divisi dopo il divorzio dei loro genitori.

-fai il bravo- sussurrò Julian -di sicuro ci incontreremo ancora visto che il mio compleanno è tra un mese-

-un mese è troppo Jul- protestò Kenan continuando a restare rintanato nelle braccia del fratello con davvero pochissima voglia di lasciare quel caldo riparo.

-Kenan non possiamo decidere noi- sospirò il bambino di dieci anni chiudendo a sua volta gli occhi per carcare di bloccare le lacrime: non voleva piangere difronte a Kenan -ti prometto che ti chiamerò con il telefono di papà ogni giorno- aggiunse poi guardando convinto con i suoi occhi azzurri il fratellino che annuì con la testa.

-promesso?- domandò poi con voce roca il più piccolo che aveva davvero paura di vedere il fratello scomparire per sempre dalla sua vita. Certo lo odiva quando litigavano per chi doveva giocare con cosa o quando Julian lo spingeva a terra ma non voleva allontanarsi dall'altro.

-promesso- confermò Julian cercando di mandare giù il groppo che gli si era formato in gola. Kenan era il preferito della madre ed era solo ed esclusivamente per quella ragione che la donna ne aveva chiesto l'affidamento cosa che aveva anche completamente demolito la fiducia che Julian riponeva nella madre. Perché doveva essere proprio il fratellino il preferito della madre e non lui? -ora dormi- sussurrò Julian sperando in qualche modo di riuscire a prendere sonno quella sera.

Kenan non poté far altro che annuire alle parole del fratello e chiudere gli occhi cercando di addormentarsi cullato dal battito del cuore del fratello e soprattutto dal calore del suo corpo. Era certo che Julian gli sarebbe mancato anche per quel calore: non avrebbe avuto più nessuno da cui andare in caso un incubo gli avesse fatto visita.

Ritorno alla normalitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora