Capitolo 18

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Corinne osservò attentamente Kenan mentre sistemava il suo iPad e alcuni dei suoi attrezzi che aveva usato fino a poco prima nel suo zaino.

-credevo che nessun altro sapesse del tuo lavoro- sorrise la donna mentre Kenan chiudeva il suddetto zaino.

-lo sapete solo tu e il mio amico- rispose il moro -e comunque non è un lavoro-

-a no?- domandò ridacchiando Corinne visto che il moro aveva iniziato a vendere alcuni dei suoi gioielli anche se lo faceva senza utilizzare il suo vero nome.

-qualcosina la vendo ad alcuni negozietti di gioielli è vero ma non è un vero e proprio lavoro, non ancora almeno- ma nonostante quelle parole Kenan era fiero di se stesso per quanto i suoi gioielli stavano piacendo.

-sono felice che sei riuscito a trovare un amico qui- cambiò discorso Corinne -avevo paura che la tensione tra te e Jul ti avrebbe fatto chiudere in te stesso-

-sono grato di aver trovato qualcuno anch'io- disse sinceramente Kenan che stava ringraziando il cielo per avergli messo davanti Velson. Lui e il castano non si vedevano proprio tutti i giorni ma quasi e la cosa aveva anche aiutato Kenan a non pensare al fatto che il fratello lo odiasse a morte. -Jul mi odierà a vita-

-non dire così- Corinne andò ad abbracciare Kenan cercando di infondergli coraggio -tuo fratello deve solo capire che non sei tua madre come crede. Forse gli ci vorranno altri mesi ma sono certa che fino alla fine di questo anno tornerete ad andare d'accordo-

-lo spero anch'io Corinne- sussurrò Kenan abbracciando a sua volta la donna -vado dal mio amico dovrei tornare sempre dopo cena-

-va bene- sorrise la donna -orami ceni con noi poche volte-

-lo so e credimi vorrei passare più tempo con te e la mia sorellina ma ogni volta che mangiamo insieme c'è tensione per colpa mia e di Jul e non mi piace- sussurrò Kenan passandosi una mano tra i capelli.

-proverò a parlare con Julian se vuoi e...-

-no Corinne- la bloccò prontamente Kenan scuotendo la testa -lascia le cose come stanno per il momento. Adesso vado- salutò la donna e si diresse in soggiorno dove lasciò un bacio sulla guancia di Bea, che era fin troppo intenta a guardare un cartone animato alla tv per accorgersi della cosa, e uscì di casa diretto verso quella di Velson ringraziando che fosse ormai inverno e che quindi potesse camminare con cappello e sciarpa senza dover per forza usare i suoi fidati occhiali da sole per cercare di nascondere la sua identità. Camminò con calma fino a quando non raggiunse l'abitazione di Velson e suonò il campanello aspettando che l'altro gli aprisse.

-oh ma guarda è arrivato un pupazzo di neve- ridacchiò Velson aprendo la porta e lasciando entrare l'altro all'interno dell'abitazione e permettendogli quindi di iniziare a spogliarsi.

-come va lo studio?- domandò sinceramente curioso Kenan andandosi a posizionare sul lato del divano che era diventato il suo e togliendo tutto dal suo zaino mentre Velson lo raggiungeva.

-una merda- sbuffò Velson incenerendo con lo sguardo i libri che aveva difronte e che avrebbe volentieri fatto a meno di studiare ma l'esame era letteralmente a meno di un mese e non aveva nessuna intenzione di non passarlo.

-ho capito ti preparo una tisana- sorrise Kenan alzandosi dal divano per dirigersi nella cucina dell'altro, che ormai era quasi di casa, e iniziare a preparargli suddetta tisana per far si che si rilassasse un po'. Grazie alla presenza del bollitore tre minuti dopo si diresse nuovamente in soggiorno posando la tazza fumante sul tavolino basso e sorridendo a Velson che si era appropriato del suo iPad per guardare probabilmente i suoi nuovi lavori.

-sono bellissimi ci credo che vanno a ruba non appena li mettono in vetrina- sussurrò Velson sorridendo al moro e posando il suo iPhad sul tavolino accanto ai suoi libri -tua madre non vede il tuo talento- Kenan annuì a quelle parole andandosi a sedere nuovamente al suo posto e iniziando a giocare con il suo anello antistress cosa che non passò inosservata a Velson -cosa ti turba?-

-io...ogni tanto mi capita di pensare a come sarebbe stata migliore la mia vita se solo mia madre non avesse deciso di portarmi con se. Forse sarebbe stata più contenta se fosse andata da sola a Liverpool considerando che gli ho fatto scappare via parecchi fidanzati-

-sei quello che sei anche per quello che hai passato. Forse avresti avuto un rapporto migliore con la tua famiglia che è rimasta qui ma saresti stato qualcun altro- Velson gli sorrise -e a me piace questo Kenan-

-quello che si nasconde dietro la maschera del ragazzo etero e che ama il suo lavoro?-

-no, quello che mette passione in tutto quello che fa- sorrise ancora Velson avvicinandosi all'altro pronto a fare la prima mossa. Era un mese ormai che si erano avvicinati e i suoi sentimenti per l'attore erano cresciuti esponenzialmente: non poteva farci niente.

-che stai facendo?- sussurrò Kenan notando quanto si fosse avvicinato l'altro.

-tirami un pugno se non vuoi- fu il commento di Velson prima di posare le sue labbra su quelle del moro. Kenan sgranò gli occhi completamente sorpreso da quel gesto ma poi chiuse gli occhi mentre socchiudeva le labbra per permettere a Velson di approfondire quel bacio. Kenan avvertì chiaramente l'altro sorridere sulle sue labbra mentre il loro bacio diventava più passionale e il moro lo faceva sdraiare all'indietro sul divano portando una mano sul suo fianco destro per poi infilarla sotto il maglioncino che Kenan stava indossando e iniziando ad accarezzare la pelle nuda del suo torace.

-cazzo- sospirò Kenan completamente preso da quel tocco che lo stava solo facendo eccitare.

-quindi posso spingermi oltre?- chiese Velson ad un centimetro dall'orecchio del moro.

-mi hai letteralmente nelle tue mai- gli disse a sua volta Kenan con il cuore che gli stava battendo a mille -basta che ci spostiamo sul tuo letto- e Kenan vide il castano sorridere prima di prenderlo letteralmente in braccio e portarlo in quel modo nella sua camera da letto.

Ritorno alla normalitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora