Capitolo 36

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Julian uscì velocemente dello spogliatoio con il cuore a mille mentre si avvicinava alla reception della struttura. Alla fine Velson aveva concordato con l'idea di Kenan e quindi il moro doveva semplicemente fare la prima mossa e provare ad invitare Brendon a quell'uscita.

-ehi- salutò Julian il castano che per sua fortuna era da solo e non accompagnato dal cugino.

-tutto bene?- domandò Brendon osservandolo attentamente con i suoi occhi grigi in parte preoccupato visto che di solito Julian non gli parlava mai se non in caso di problemi con la palestra.

-si, ho solo bisogno di una mano. È più un favore in realtà- continuò Julian cercando di non far vedere quanto in realtà fosse agitato per tutta quella situazione.

-ti devo sospendere l'abbonamento per un po'? non ci sono problemi lo sai-

-non riguarda la palestra- lo bloccò velocemente Julian -il mio migliore amico ha deciso di uscire con me e il suo ragazzo e io non riesco più a fare il terzo incomodo. Ho bisogno di supporto morale per questa sera-

-lo stai veramente chiedendo a me?- domandò sorpreso Brendon che davvero non si era aspettato una cosa del genere da parte del moro che era sempre sembrato restio ad uscire con lui.

-si-

-hai sempre rifiutato quando ti proponevo di uscire e adesso sei tu che lo chiedi a me?-

-ho bisogno davvero di supporto morale se no impazzisco con loro due. Da quando si sono messi insieme non fanno altro che uscire anche con me e io sono letteralmente il terzo incomodo- sbuffò Julian passandosi una mano tra i capelli -sei l'unica persona della quale mi fido- aggiunse poi sottovoce.

-in che senso?- domandò confuso Brendon non capendo minimamente il significato di quella frase contando che per un'uscita normale non c'era veramente bisogno di fidarsi di qualcuno.

-solo fammi sapere se ci sevi va bene?- sviò il discorso Julian che voleva usare la vera identità del fratello come scusa solo e soltanto se Brendon avesse accettato -anche per messaggio tanto il mio numero lo hai- e sanza dare il tempo a Brendon di rispondergli Julian letteralmente andò via dalla palestra. Nemmeno due passi che decise di prendere il suo telefono e chiamare Velson.

-allora? Stasera mettiamo in pratica l'operazione far mettere insieme Jul e Brendon?- rispose velocemente il castano ridacchiando.

-non lo so. Gli ho detto dell'uscita ma sembrava scettico quindi gli ho detto di scrivermi se c'era oppure no- rispose sinceramente Julian fermandosi un momento in un negozietto di alimentari e prendersi un pacco di caramella gommose per poi tornare con calma a casa. Era davvero tanto nervoso in quel momento e aveva necessità di zuccheri.

-Jul sei un caso perso! Come cazzo fai ad essere così tanto insicuro maledizione! Non potevi aspettare che ne so...due secondi che ti rispondesse?- sbottò Velson alzando gli occhi al cielo per il comportamento del suo migliore amico -ti ricordo che io e Ken lo stiamo facendo solo per te-

-lo so voi due saresti rimasti nel letto a scopare come conigli- borbottò Julian -davvero vi lascio stare solo perché ti conosco da una vita e mi fido, se fosse stato qualcun altro non avrebbe avuto tutta questa libertà- e Julian era davvero sincero. Certo avevano iniziato con piede sbagliato lui e Kenan quando era tornato il suo fratellino ma poi con il tempo era ovviamente cambiato tutto e ci teneva che il suo fratellino fosse in mani sicure.

-si si lo so lo hai ripetuto tante volte- borbottò Velson sorridendo poi in direzione proprio del suo ragazzo che stava comodamente sdraiato sul suo letto con solo una maglietta addosso e che lo stava guardando curioso di scoprire cosa stesse dicendo il fratello.

-è li con te vero?- domandò dopo un po' Julian pensandoci attentamente.

-cosa te lo fa pensare?- ridacchiò Velson raggiungendo Kenan e lasciandogli un bacio sulle labbra.

-intuizione- borbottò Julian alzando gli occhi al cielo -vi avviso se ho novità per questa sera-

-non ingozzarti di caramelle, so perfettamente che sei andato a comprarle- lo minacciò il castano e Julian alzò gli occhi al cielo per poi chiudere la chiamata ed entrare in casa dove erano presenti al momento solo Corinne e Bea.

-Jul tutto bene?- gli domandò proprio Corinne guardandolo preoccupata visto che aveva notato eccome il pacco di caramelle e anche lei aveva capito che quando ne aveva uno bello in vista significava che era più nervoso del solito.

-si, è solo per antistress non ti preoccupare Corinne. Questa sera comunque non dovrei esserci a cena- aggiunse il moro e vide la donna annure mentre Bea gli si avvicinava.

-ti piacciono?- domandò la bambina facendogli vedere gli orecchini che aveva addosso con tanto di pietra che Julian riconobbe immediatamente come quarzo rosa solo e soltanto perché ormai la vedeva ovunque per colpa del fratello.

-Nan te li ha già fatti- borbottò Julian osservandoli attentamente -sono stupendi-

-esatto- concordò con lui Corinne -li ha finiti dopo pranzo e ha subito messo la foto sul suo shop, inutile dire che ha già avuto diversi ordini e non solo con il quarzo rosa-

-mi sto sentendo leggermente in colpa nell'averlo convinto ad aprire lo shop, ha troppo lavoro da fare-

-ma si diverte- gli fece notare Corinne -e poi adora molto di più questo lavoro che non quello che aveva prima-

-lo so- sussurrò Julian proprio mentre il suo telefono vibrava segno che gli era appena arrivato un messaggio. Lo prese velocemente e aprì con il cuore a mille quello che era il messaggio da parte di un numero sconosciuto.

"ci sono, dimmi quando e dove" e Julian sorrise inizialmente felice che Brendon avesse accettato ma poi l'ansia e la tensione per quello che sarebbe successo la sera iniziava a fare capolino.

-maledizione- sussurrò Julian mandando a sua volta un veloce messaggio a Velson per avvisarlo della cosa e soprattutto chiedere quale posto avesse in mente.

Ritorno alla normalitàWhere stories live. Discover now