Capitolo 17

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Velson sorrise malandrino quando riconobbe il ragazzo che stava uscendo da un negozio di cristalli con gli occhiali da sole sul volto nonostante il sole stesso stesse tramontando e che quindi non aveva minimamente bisogno di quegli occhiali. Il castano sistemò meglio la tracolla sulla spalla e affrettò il passo in modo da poter raggiungere Kenan.

-ma salve- e ridacchiò il castano quando vide il moro spaventarsi inizialmente per quel saluto.

-ma porca...vuoi uccidermi dallo spavento?- domandò Kenan affrettandosi a nascondere il pacchettino di pietre all'interno del suo zaino.

-no, ti ho solo riconosciuto e con quegli occhiali in viso sei molto ridicolo- continuò Velson continuando a camminare accanto al moro intenzionato a continuare a chiacchierare con lui. Voleva continuare a chiacchierare con il moro visto che la prima e unica volta in cui l'aveva fatto si era trovato bene e poi voleva anche provarci spudoratamente con l'attore. Aveva concesso a Dren, quel maledetto coglione, di scopare con lui quindi perché non poteva provare a crearsi una possibilità?

-scusa se non voglio farmi riconoscere dall'intera città-

-cosa hai comprato dal negozio di cristalli?- domandò curioso Velson e subito di accorse di come Kenan si fosse messo a giocare con l'anello che aveva al dito, anello antistress per quanto poteva vedere Velson: che l'avesse messo in crisi con quella domanda.

-non sono fatti tuoi-

-andiamo mi hai già detto letteralmente tutto di te quindi perché non vuoi dirmi cosa c'era nel pacchettino che hai nascosto velocemente non appena mi hai visto?- ridacchiò Velson mettendo un braccio intorno alle spalle di Kenan che lo guardò confuso continuando a giocare con il suo anello.

-mi riderai dietro-

-perché dovrei farlo? Andiamo-

-mi piace realizzare gioielli e ho comprato delle pietre per i miei lavori-

-posso vederli?- domandò genuinamente curioso Velson: più parlava con l'attore e più scopriva cose interessanti su di lui.

-tu non hai davvero niente da fare che importunarmi?- sbuffò Kenan che voleva solamente tornare velocemente a casa visto che stava iniziando a non vedere niente per colpa degli occhiali da sole e aveva tanto da camminare.

-mi piace parlare con te- rispose sinceramente Velson -e non credo che tu abbia qualche amico con cui fare due chiacchieri qui. Li hai lasciati tutti a Liverpool- e a quelle parole Kenan ringraziò di avere gli occhiali da sole visto che grazie a quelli Velson non si sarebbe minimamente accorto dei suoi occhi lucidi per quelle parole. Lui non aveva amici anche se li avrebbe voluti.

-dai per scontato che io abbia amici- riuscì a dire dopo un po'.

-tutti hanno degli amici-

-non quando la gente vuole esserti amica solo perché sei qualcuno con un nome famoso e tanti soldi- sussurrò ancora Kenan che vide chiaramente lo sguardo del ragazzo al suo fianco sgranarsi dalla sorpresa a quella rivelazione. Forse aveva fatto male a parlarne.

-se hai bisogno di parlare con qualcuno ci sono-

-sei sicuro?- sussurrò Kenan -sai non vorrei trovarmi a rivelare anche il minimo particolare della mia vita a qualcuno che può vendermi ai giornalisti- continuò il moro anche se in parte voleva credere alle parole di Velson: non gli sembrava minimamente un cattivo ragazzo nonostante la prima volta lo avesse ricattato per farlo cenare insieme a lui.

-non rivelerei mai a qualcuno tutto quello che mi hai detto per soldi. Ti sei fidato di me e io sono intenzionato a non venire meno alla tua fiducia. Ci sono veramente se hai bisogno-

-io...hai qualcosa da fare?- riuscì a chiedere Kenan al castano al suo fianco con il cuore che gli stava battendo all'impazzata.

-adesso? Studiare ma posso rimandare- rispose sinceramente Velson con un sorriso sulle labbra al pensiero che Kenan volesse in qualche modo stare con lui quel pomeriggio.

-ecco...mica ti dispiace se...puoi studiare tranquillamente e io...non voglio stare da solo questo pomeriggio- non riusciva Kenan a dire realmente quello che voleva ma dalla faccia che fece Velson capì che l'altro aveva compreso.

-puoi venire a casa mia e se vuoi possiamo anche cenare insieme. Io studio e tu lavori ai tuoi gioielli okay?-

-non volevo...-

-voglio vederli- lo bloccò nuovamente Velson e Kenan fu costretto ad annuire e accettare quella proposta. In quel modo avrebbe potuto in qualche modo continuare a lavorare ai suoi gioelli anche di sera cosa che a casa non poteva fare perché non voleva farsi vedere da tutti.

-okay- concesse Kenan e vide Velson sorridergli prima di indicarli la direzione che dovevano prendere per andare verso la sua casa e il moro non se lo fece ripetere due volete prima di camminare al suo fianco con calma. Quando i due arrivarono in quella che era una stradina abbastanza stretta e poco trafficata Kenan fu felice di potersi alzare gli occhiali da sole sopra la testa e tornare a vedere bene.

-ehi anche se non c'è nessuno in giro la gente dai palazzi potrebbe vederti- gli disse Velson prendendosi un momento per osservare attentamente il moro al suo fianco e chiedendosi anche come mai quegli occhi gli sembravano stranamente familiari, eppure era certo di non averli mai visti su nessun altro.

-lo so ma è buio pesto e non ci vedo- borbottò Kenan aumentando il passo così come fece Velson per arrivare velocemente a casa cosa che riuscirono a fare in poco più di cinque minuti. Una volta all'interno della casa Velson andò abbastanza velocemente nella sua camera e Kenan si sentì autorizzato a sedersi sul divano per uscire dal suo zaino nuovamente le pietre che aveva preso poco prima e osservandole attentamente per accertarsi di aver preso quelle di qualità migliore.

-cosa volevi farci?- domandò Velson tornando in soggiorno con un pantalone di tuta e una maglia a maniche corte nonostante fossero in autunno inoltrato.

-principalmente orecchini visto che sono fin troppo grandi per degli anelli. Più piccole non le avevano quindi dovrei cercarle da qualche altra parte- spiegò velocemente Kenan notando anche che Velson aveva poggiato sul tavolo quelli che erano libri di economia.

-posso vedere delle tue creazioni?- domandò ancora il castano e Kenan gli porse il suo iPad permettendo alla seconda persona in assoluto di dare uno sguardo ai suoi lavori.

Ritorno alla normalitàWhere stories live. Discover now