Capitolo 1

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Il moro sbuffò voltandosi per poter far sprofondare meglio il volto nel cuscino bianco. Non voleva svegliarsi ma la luce che stava entrando prepotente in quella camera era la conferma che era giorno e soprattutto doveva assolutamente alzarsi da quel letto. Voleva restare in quel modo per sempre ma dopo un po' fu costretto ad alzare la testa per mancanza di aria e si passo una mano tra i capelli mettendosi seduto sul letto matrimoniale e osservando attentamente la stanza. Stava per cantare vittoria nel notare di essere completamente da solo ma poi sbuffò nel notare il ragazzo con cui era andato a letto la sera prima uscire da quello che era il bagno della camera dell'hotel.

-ohi ti sei...aspetta ma tu sei Kenan Harper?- domandò il biondo osservandolo attentamente e Kenan mise su un sorriso a trentadue denti.

-no, anche se molti mi dicono che gli assomiglio- mentì il ragazzo leccandosi le labbra con l'intento di distrarre l'altro e la cosa gli riuscì visto che vide chiaramente il desiderio crescere negli occhi del ragazzo che aveva difronte.

-sei sicuro di non essere lui?- domandò ancora il biondo avvicinandosi e provando a baciarlo nuovamente.

-non sono lui anche perché è fidanzato e non è gay- rispose Kenan alzandosi dal letto ringraziando di essersi infilato i boxer la sera prima e incamminandosi verso il bagno per farsi una doccia veloce.

Dieci minuti dopo Kenan era già fuori dall'hotel con i suoi occhiali da sole sul volto e stava camminando a passo svelto per le strade di Liverpool sperando di non essere riconosciuto da nessuno e soprattutto di non essere fotografato da paparazzi e quindi far scoprire alla madre di non essere rientrato a casa quella sera. Nemmeno il tempo di pensare alla cosa che il suo telefono suonò e quando notò il nome segnato sullo schermo del suo iPhone per poco non lanciò il cellulare nel primo cestino.

-che vuoi?- rispose secco alla chiamata infilandosi in un vicolo poco trafficato per accorciare anche la strada.

-dove sei stato Kenan?- domandò la donna con tono parecchio alterato.

-da Viktoria- disse velocemente il moro sperando che la madre se la bevesse ma forse quel giorno la fortuna non era minimamente dalla sua.

-ho chiamato la tua ragazza poco fa e mi ha detto che non ti vede da una settimana. Kenan quante volte ti ho detto di mantenere le apparenze? E dove sei stato? Spero tu non sia nuovamente entrato in uno di quei locali per malati mentali- Kenan sospirò pesantemente maledicendo la sua finta ragazza per non avergli dato un alibi quella mattina. Perché Viktoria continuava a dire sempre la realtà a sua madre quando le aveva chiesto innumerevoli volte di recitare anche con lei?

-perché devo mantenere le apparenze quando io non ho nemmeno avuto scelta? Mi hai presentato Viktoria dopo aver detto alla stampa che era la mia ragazza e non ne sapevo niente- Kenan ringraziò mentalmente che fosse ancora abbastanza presto per far si che ci fosse molta gente in giro e poteva quindi continuare a parlare con la madre al telefono senza attirare troppo l'attenzione.

-dove sei stato? Devo rinchiuderti in una clinica per caso?- domandò ancora Mary facendo avanti e indietro per la sala da pranzo.

-per farmi curare per una malattia che ti sei inventa?- domandò di rimandò Kenan sospirando -mamma vuoi la verità? Sono stato con un ragazzo e non me ne pento. Sono gay non malato mentalmente ed è il momento che tu lo accetti-

-tu non sei un finocchio Kenan smettila di dire stupidaggini. Se continui così dovrò...- ma la donna non finì di parlare solo e soltanto perché avvertì dei passi nella sala da pranzo e voltandosi notò il figlio appena entrato che stava chiudendo la chiamata.

-se sei omofoba non è un mio problema mamma- sussurrò Kenan lanciando anche un'occhiataccia all'altra persona presente nella sala che stava tranquillamente facendo colazione.

-mi rovinerai l'immagine dopo aver rovinato la tua con la tua malattia mentale-

-cazzo quanto ti odio quando fai così!- urlò Kenan -non è una malattia essere gay-

-ascolta tua madre o ti ci mando a calci in una clinica per farti curare- disse Hector senza alzare lo sguardo dal suo piatto.

-tu sei quello che dovrebbe andare in una clinica- sbottò Kenan guardandolo malissimo.

-non parlare così al mio futuro marito Kenan! Diventerà tuo padre a breve e ha pienamente il mio consenso di mandarti in una clinica a calci- Mary guardò furiosa il figlio mentre quest'ultimo scuoteva la testa.

-mio padre?- il moro rise -potrebbe essere tuo figlio!-

-sono più grande di te quindi chiudi il becco e non dire cazzate- gli ringhiò contro Hector.

-sei solo due anni più grande di mio fratello quindi potresti benissimo essere suo figlio coglione- rispose a tono Kenan guardandolo male -e per la cronaca mamma ho solo un padre e non è nessuno degli otto individui che hai sposato dopo il tuo primo divorzio-

-sei ingrato nei loro confronti! Ti hanno dato tutto-

-solo perché voleva arrivare a te, sono dei luridi vermi e quello resteranno per il resto dei loro giorni. E tu sei peggio di loro che li sfrutti per raggiungere il tuo obbiettivo e poi li lasci. Come hai fatto con il tuo primo amante che ti ha promesso di farti diventare un'attrice famosa cosa che ha fatto e dopo lo hai lasciato per trovartene un altro ancora peggio- Kenan sospirò -ti rendi conto che hai tradito papà per puro egoismo?- Kenan ormai aveva la voce rauca per quanto stava urlando -mi hai diviso dalla mia famiglia per puro egoismo-

-ricominciamo con la storia della famiglia- Mary alzò gli occhi al cielo -loro non sono migliori di me-

-oh lo sono eccome, sei sempre stata tu la stronza-

-non li vedi da quattordici anni e credi di poter dire che siano migliori di me signorino?-

-si, lo sono- sussurrò Kenan.

-stai davvero diventando pazzo, cerca di tornare sulla strada giusta prima di finire realmente in un manicomio- rise sua madre e il moro non riuscì più a trattenersi e dopo aver urlato per la frustrazione salì le scale e raggiunse la sua camera buttandosi a peso morto sul letto.

Ritorno alla normalitàWhere stories live. Discover now