Capitolo 31

566 52 2
                                    


-qui puoi anche abbassarti il cappuccio se vuoi lo sai?- domandò Julian al fratello mentre entrambi uscivano dall'aeroporto dopo ore di volo che li aveva letteralmente stancati.

-meglio non rischiare- sussurrò Kenan continuando a tenere il cappuccio sulla testa ma nonostante quello Julian riusciva chiaramente a vedere il sorriso del fratello che era aumentato a dismisura da quando erano atterrati.

-come vuoi- borbottò Julian prendendo il suo telefono per poi scrivere velocemente un messaggio a Velson:

"questa sera vieni a cena da me"

"come mai lo poni come un obbligo?" fu il messaggio che gli arrivò poco dopo da parte del castano e sorrise.

"non posso voler cenare con te questa sera? Non vieni da tanto a casa mia quindi cosa ti costa? Vuoi cenare da solo anche questa sera?" gli scrisse ancora cercando di convincerlo senza però fare il nome del fratello: voleva fare una bella sorpresa ad entrambi.

-quella è la macchina di papà- disse Kenan attirando la sua attenzione e Julian alzò lo sguardo dal telefono per constatare che si tra le macchine fuori dall'aeroporto c'era anche quella del padre.

-lo sapevo che l'avrebbero scoperto- borbottò Julian per poi dirigersi insieme a Kenan verso la vettura e salirci sopra -come lo sapevi?- fu la prima cosa che disse il maggiore osservando il padre che stava ridacchiando.

-Bea- rispose sinceramente l'uomo -e tu che dici che vai dal tuo amico a dormire e poi metti una storia con tuo fratello in aereo- continuò Robert per poi osservare anche Kenan -bentornato a casa-

-grazie- sussurrò il minore togliendosi finalmente il cappuccio dalla testa.

-Julian sei davvero un pazzo. Come ti è venuto in mente di andare fino a Liverpool e tornare in tre giorni letteralmente!-

-dovevo togliere mio fratello dalle grinfie di quella megera. Era colpa mia quindi io dovevo riportarlo qui- spiegò con calma Julian -anche se in realtà siamo scappati via e non abbiamo minimamente parlato-

-immagino...sei sempre così. Almeno Kenan adesso è maggiorenne e potremo cavarcela senza denuncia- borbottò Robert -auguri Nan comunque-

-grazie-

-a casa ti aspetta una sorpresa- continuò Robert ricevendo un'occhiata interrogativa da entrambi i suoi figli -Corinne appena ha scoperto che saresti tornato oggi ha fatto preparare la torta-

-ma non c'era bisogno...e poi Jul me l'ha già fatta mangiare la torta-

-chiamala torta quella cosa orribile. Se non la chiedevo era meglio- Julian sorrise notando anche dall'anteprima delle notifiche che Velson aveva accettato di andare a cena da loro -possiamo prendere anche le pizze papà? Per festeggiare visto che sono anni che Nan non festeggia con noi-

-hai ripreso a chiamare tuo fratello con il nomignolo che gli avevi dato da piccolo-

-dovevamo solo ritrovare il nostro equilibrio- e Julian si voltò per osservare il fratello che gli sorrise.

-quindi avete fatto pace?- chiese per sicurezza Robert osservando principalmente Kenan dallo specchietto retrovisore.

-si- rispose proprio il minore -comunque mi è venuta voglia di pizza-

-la ordiniamo da casa altrimenti arriva fredda come l'ultima volta- concesse Robert che era certo che Bea avrebbe gradito tantissimo anche la pizza oltre che la torta.

-ah papà- iniziò Julian con un sorriso -ho scoperto da quale negozio ho preso Kenan gli orecchini di Corinne- e Julian vide chiaramente Kenan guardarlo confuso.

-ah si?- domandò Robert sorpreso.

-si si, sono fatti a mano- continuò Julian continuando a tenere gli occhi incastrati in quelli di Kenan che lo stava guardando sorpreso.

-a mano?- chiese sconvolto Robert -non sembra minimamente-

-tuo figlio è bravo- continuò Julian -e deve fare qualcosa anche per me-

-aspetta come cazzo hai fatto- sbottò Kenan che aveva appena capito che suo fratello sapeva eccome della sua passione.

-ho trovato i tuoi lavori ancora non completi nel cassetto del comodino- ed era in parte anche la verità visto che Julian aveva frugato in camera dopo che Velson gli aveva rivelato quella passione trovando i suddetti lavori.

-aspetta li ha fatti Kenan?- Robert guardò nuovamente il minore attraverso lo specchietto retrovisore e lo vide arrossire.

-si papà- confermò Julian.

-avevo chiesto a Corinne di buttare quei gioielli perché credevo che non sarei più tornato e...-

-Corinne non ha toccato nulla della tua roba- gli disse prontamente Robert -mi ha detto che ti ha sistemato tutto nell'armadio in modo che quando saresti tornato avresti trovato la camera pronta- e a quelle parole gli occhi di Kenan divennero nuovamente lucidi -Nan fai parte anche tu di questa famiglia non scordarlo mai-

-non lo scorderò più- confermò il moro che rimase in completo silenzio per il resto del viaggio in macchina conscio che se solo avesse provato ad aprire bocca e parlare sarebbe scoppiato a piangere.

-arrivati- lo riscosse dai suoi pensieri Robert e Kenan scese velocemente dalla macchina per poi entrare in casa seguito a ruota da Julian e dal padre.

-oh tesoro- disse Corinne quando lo vide e corse subito ad abbracciarlo. Kenan non resistette oltre e scoppiò a piangere stringendo forte a se la donna. Era felice di essere tornato a casa ed era certo che non se ne sarebbe più andato.

-dov'è Bea?- domandò tra i singhiozzi Kenan riuscendo comunque ad uscire dall'abbraccio di Corinne.

-in camera sua, era stanca perché questa notte non ha dormito e sta riposando- spiegò la donna accarezzando la guancia di Kenan in un gesto dolce -andate entrambi a farvi una doccia che ne avete bisogno okay?-

-va bene- annuì Julian dando poi il suo zaino al fratello -io vado nel bagno di sotto tu ti puoi prendere quello di sopra-

-perché?- domandò confuso Kenan al fratello visto che di solito quando entrambi dovevano farsi la doccia nei mesi precedenti Julian si appropriava sempre di quello più grande che era al piano superiore.

-perché io preferisco stare giù per aiutare Corinne e papà con i preparativi per la tua festa mentre tu hai bisogno di rilassarti sotto la doccia- mentì Julian e alla fine il minore fu costretto ad annuire e salire le scale.

-cosa stai organizzando adesso?- domandò Robert al figlio assottigliando gli occhi.

-viene anche Velson questa sera- spiegò il moro -solo che è una sorpresa per Nan e non voglio che lo sappia- e dopo aver detto quelle parole e senza spiegare realmente il loro significato si andò a rintanare nel bagno.

Ritorno alla normalitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora