Capitolo 19

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Velson sbuffò spegnendo la sveglia sul suo cellulare maledicendo la stessa per aver suonato così tanto presto quella mattina. Una volta tolto il rumore fastidioso il castano si riposizionò tra le coperte tirandosi vicino anche il ragazzo che stava dormendo al suo fianco.

-ti è suonata la sveglia- gli sussurrò con voce roca Kenan aprendo leggermente gli occhi e osservando il ragazzo che stava pretendendo di dormire -e tu imposti la sveglia se hai lezione presto. Devi alzarti Vel-

-fammi dormire- borbottò Velson nascondendo il viso nell'incavo del collo di quello che voleva considerare il suo ragazzo. Ormai, da quella prima sera che erano finiti a letto insieme, erano passate settimane ed entrambi avevano continuato a frequentarsi e a fare sesso, tantissimo sesso anche se Kenan lo costringeva anche a studiare per gli esami.

-lo so che vuoi dormire ma devi seguire le lezioni Vel- sorrise leggermente Kenan, sorrise soprattutto perché grazie alla luce che stava entrando in camera poteva chiaramente vedere i succhiotti che aveva lasciato fin troppo evidenti sul collo di Velson. Il castano aveva espresso il desiderio di farglieli ma Kenan gli aveva sussurrato che non era il caso di farli visibili ma poteva torturarlo come voleva sul torace e le gambe se solo lui si fosse lasciato marchiare sul collo.

-maledizione- e finalmente Velson riaprì i suoi occhi ambra per osservare attentamente Kenan prima di alzarsi con calma dal letto e dirigersi per prima cosa verso il bagno mentre Kenan prendeva il suo telefono per controllare se gli fosse arrivato qualcosa di importante. Storse la bocca, il moro, quando notò un messaggio della madre:

"allora? Quando torni?"

"hai detto che la mia punizione durava un anno quindi io rimango qui per un anno" le scrisse in risposta. Sua madre aveva resistito più del previsto senza disturbarlo, ben tre mesi, ed ecco che iniziava a fargli pressione per tornare a Liverpool.

-ti preparo il caffè?- Velson fece capolino dal corridoio e Kenan sospirò alzandosi a sua volta.

-faccio io vedi di prepararti- fu la sua risposta e dopo aver lasciato il bacio del buongiorno sulle labbra di Velson si diresse prima in bagno e poi nella piccola cucina del ragazzo per poter preparare il caffè per entrambi e non far quindi perdere tempo a Velson.

Velson sorrise entrando in cucina e notando Kenan intento a preparare il caffè e lo raggiunse stringendogli le braccia intorno alla vita e poi lasciandogli un bacio sulla guancia.

-grazie- gli sussurrò il castano continuando a stringergli la vita -tu vuoi rimanere qui?-

-vorrei ma devo tornare a casa e tu oggi hai lezione fino a tardi- gli ricordò Kenan che alla fine si era imparato a memoria gli orari di Velson.

-ti posso dare le chiavi di casa così non fai la corsa per uscire con me. Mi dispiace farti svegliare sempre così presto-

-Vel non hai due paia di chiavi quindi evita okay? Non ti preoccupare se mi sveglio prima- e questa volta fu Kenan a lasciare un bacio sulla guancia del ragazzo per poi portare i loro caffè sul tavolino della cucina e sedersi con calma.

-ti farò fare una copia delle chiavi allora-

-Vel-

-smettila di lamentarti! Se voglio fare una copia delle chiavi per il mio ragazzo non vedo perché non dovrei farlo- e solo una volta dette quelle parole sgranò gli occhi accorgendosi di quello che aveva realmente detto.

-eh?- domandò Kenan sorpreso dalle parole del castano che aveva difronte.

-fa finta di non aver sentito-

-dovrei far finta di non aver sentito che mi hai appena definito il tuo ragazzo?- domandò sorpresissimo Kenan con gli occhi lucidi, non se lo era minimamente aspettato visto che credeva che fosse solo una cosa momentanea per Velson.

-io...mi piaci da un bel po' e be'...è stato naturale definirti il mio ragazzo ma se non vuoi ecco...mettiamo in chiaro la cosa e...- me il farneticare di Velson fu bloccato dalle labbra di Kenan sulle sue.

-mi piaci anche tu- gli sussurrò dopo il bacio -e mi piace che tu mi consideri il tuo ragazzo-

-davvero?- Velson non riusciva a credere di aver sentito Kenan dire quelle parole e aveva davvero bisogno di un'altra confermo da parte del moro.

-si, sono serissimo. All'inizio eri solo il tizio che mi aveva ricattato per mangiare una pizza insieme ma adesso...adesso voglio che tu sia il mio ragazzo- Velson ridacchiò a quelle parole e prese lui l'iniziativa di baciare il moro.

-non hai intenzione di tornare a Liverpool vero?-

-per niente! Voglio restare qui e adesso ho anche te quindi non ho nessuna intenzione di tornare alla mia vita di merda- confermò il moro completamente sincero. All'inizio aveva avuto l'intenzione, una volta diventato legalmente maggiorenne in America, di restare con il padre e il resto della sua famiglia e in quel momento aveva anche Velson e mai e poi mai si sarebbe sognato di tornare nel Regno Unito dove aveva una vita che non voleva.

-perfetto perché sei tutto mio- ridacchiò Velson -quando ho tempo ti vado veramente a fare la copia delle chiavi-

-va bene- sussurrò Kenan mordendosi il labbro inferiore mentre Velson gli prendeva la mano destra e gli toglieva dall'anulare uno degli anelli non antistress che il ragazzo portava e che aveva realizzato -che fai?-

-questo me lo prendo io- e dopo aver detto quelle parole Velson prese la sua collana con la placchetta in argento e dopo averla aperta infilò al suo interno l'anello del moro per poi riallacciarsi la collana al collo -così sei sempre con me- gli spiegò nascondendo la collana nuovamente sotto il maglione.

-te ne potevo fare un altro-

-questo lo hai portato tu, ha un valore diverso- sussurrò Velson lasciandogli un bacio sulla fronte e tornando alla sua colazione.

Ritorno alla normalitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora