Capitolo 34

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-Rachel aveva una brutta faccia- borbottò Mikel osservando attentamente il cugino che stava passando lo straccio sul pavimento della palestra visto che ormai era orario di chiusura e dovevano pulire tutto quanto.

-lo so- rispose con calma il castano senza guardare il cugino negli occhi esasperato da tutto quello che era successo quella sera, proprio poco prima della chiusura, con quella che ormai era la sua ex ragazza.

-ed è successo qualcosa che l'ha fatta arrabbiare?- domandò ancora Mikel poco convinto che non fosse successo niente ed era anche già pronto a dire al cugino di non mentirgli.

-ci siamo lasciati e non l'ha presa bene-

-wow quanto siete durati poco di un mese?- domandò Mikel alzando gli occhi al cielo mentre Brendon sospirava.

-non potevo parlare con nessuno normalmente che sembrava come se per lei la stessi tradendo! Non ne potevo più di essere sempre accusato di qualcosa- borbottò il castano continuando il suo lavoro con molta calma anche perché non aveva tanta voglia di andare a casa a deprimersi completamente da solo.

-be' devo ammettere che era veramente snervante vederla raggiungerti ogni volta di corsa per poterti controllare- gli diede ragione dopo un po' Mikel pensandoci attentamente -soprattutto quando ti vedeva parlare con Julian-

-esatto. Capisco che in molti sono a conoscenza del fatto che io sono andato dietro a Julian per tanto tempo ma maledizione se sto con qualcuno di certo non mi metto a flertare- sbuffò Brendon -non sono così coglione-

-mi dispiace averti spinto verso una delle due ragazze ma davvero volevo che ti togliessi dalla testa quel moretto- e Brendon sorrise leggermente al cugino. Aveva chiaramente capito le intenzioni del cugino e per un po' aveva anche funzionato il problema era stata la gelosia di Rachel che aveva complicato tutto facendogli quindi anche decidere di lasciare la ragazza.

-lascia stare le scuse- scosse la testa Brendon che non aveva intenzione di parlare oltre di quell'argomento anzi voleva pensare a tutto tranne al fatto che molto probabilmente avrebbero perso un altro cliente. Certo perderne uno solo sui tanti che avevano non era una vera e propria perdita brutta ma comunque la cosa un po' lo innervosiva visto che poteva sembrare colpa sua.

-ora cosa vorresti fare?-

-non ti sto seguendo Mikel- borbottò Brendon alzando lo sguardo per poter osservare negli occhi il cugino e quindi capire cosa volesse veramente dirgli con quelle parole.

-parlo di Julian-

-cosa dovrei fare? Non ti capisco sinceramente- continuò a dire Brendon incrociando le braccia al petto anche perché aveva finito di pulire il pavimento per quel pomeriggio.

-non so se hai notato cos'è successo l'altro giorno- ridacchiò Mikel -sai quando Julian e Dren si sono incrociati-

-se intendi il fatto che si sono lasciati si l'ho notato, allora?- domandò ancora il castano alzando gli occhi al cielo.

-allora non vuoi provarci? Questa volta si sono lasciati definitivamente e non si sono presi una pausa quindi potresti avere qualche possibilità- continuò Mikel con un sorrisetto che non prometteva nulla di buono.

-non farò proprio niente- disse convintissimo Brendon -ho provato a fare la prima mossa per tanto tempo e non ho nessuna intenzione di continuare a corrergli dietro quando ha messo in chiaro che non vuole avere niente a che fare con me-

-ma adesso potrebbe davvero essere la volta buona-

-e a me non interessa- sbottò Brendon -non voglio dipendere da questa cotta che è andata avanti per troppo tempo-

-be' gli hai messo gli occhi sopra da quando Hugo lo ha portato per la prima volta qui dentro. Diciamo che Dren è stato più veloce di te a conquistarlo- ragionò Mikel pensandoci attentamente e Brendon sospirò. -si lo so non vuoi che ripeta la storia troppe volte perché ti innervosisci-

-non è che mi innervosisco è che mi da fastidio che tu continui costantemente a ricordarmi tutto ogni santa volta che esce il discorso Julian- gli fece notare Brendon prendendo tutta la roba che fino a poco prima aveva usato per pulire per riporla nello sgabuzzino con calma.

-si si sempre la stessa storia. Spero davvero che Julian non ritorni sui suoi passi- borbottò Mikel per non farsi sentire dal cugino, soprattutto l'ultima frase, ma Brendon lo sentì comunque anche se non ribatté in parte concorde con l'altro. Certo da come aveva visto di sfuggita Julian sembrava davvero serio quando era successo, come mai prima, ma aveva comunque la paura che potesse ricascarci.

Finito di riporre tutti gli strumenti nello sgabuzzino e dopo aver sistemato per bene gli attrezzi che erano stati lasciati in giro per la palestra entrambi i ragazzi uscirono dall'edificio per poi chiudere lo stesso a chiave. In realtà fu Mikel a fare tre giri di chiave alla porta mentre Brendon impostava l'allarme velocemente.

-voi un passaggio a casa?- domandò Mikel al cugino indicando la sua vespa parcheggiata proprio davanti all'ingresso della palestra.

-vado a piedi- rispose velocemente Brendon -e poi ti ricordo che hai solo un casco e non voglio rischiare-

-lo sai che quando ho la vespa non corro- sospirò Mikel per poi sorridere -come vuoi, ci vediamo domani e vedi di non deprimerti troppo da solo-

-ho il rimedio: birra e pizza- ridacchiò Brendon -ho la scusa questa sera- continuò poi vedendo la faccia del cugino.

-basta che non diventi un continuo di pizza e birra visto che cenare sempre con le stesse cose non fa bene- chiuse li il discorso Mikel allacciandosi il casco e salendo sulla sua vespa pronto per tornare a casa mentre Brendon lo salutava con la mano.

Ritorno alla normalitàWhere stories live. Discover now