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Faceva freddo, ma lei non lo percepiva

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Faceva freddo, ma lei non lo percepiva. Poteva comprenderlo dalla nuvoletta di condensa che sfuggiva tra le sue labbra a ogni respiro, ma il calore del suo potere le permetteva di non tremare.

Negli anni, si era spesso avventurata nel bosco: le sembrava il luogo perfetto per una fiaba, o per immaginare una vita diversa. Non esitò, quindi, nel percorrere i sentieri che a un occhio poco allenato potevano sembrare tutti uguali, ma che per lei erano chiari e sicuri. Quando muoveva piano le dita la sua magia sfrigolava, ricordandole che era in ogni istante con lei.

Giunse al villaggio più vicino alla capitale quando ormai era notte fonda. I morsi della fame cominciavano a tormentarla e, pensandoci, ricordò che non mangiava nulla dalla notte della tragedia. Era passato un secolo. Letteralmente.

Individuò una bottega a poca distanza dal sentiero; non era nel centro, il che significava che c'era meno rischio di incontrare qualcuno. Si diresse lì e, nonostante fosse quasi certa che la porta fosse chiusa a chiave, provò ad aprirla. Non ci riuscì. Sbuffò, guardandosi intorno alla ricerca di qualcosa che potesse esserle utile. Non trovando nulla, fece il giro del piccolo edificio e, contro ogni previsione, trovò una finestra che, a causa di uno straccio posto tra essa e la chiusura, era rimasta aperta. Era piuttosto in alto ma, se avesse trovato qualcosa con cui sollevarsi, sarebbe riuscita a entrare.

A pochi passi da lei c'era un secchio di legno. Lo prese e, poggiandosi su di esso, riuscì a infilarsi nella bottega. Cadde rovinosamente a terra, picchiando il ginocchio a terra. Chiuse gli occhi e si morse il labbro, attendendo qualche secondo prima di rialzarsi.

L'ambiente era avvolto nel buio, ma con la fioca luce della luna che filtrava dalla finestra riuscì a trovare una candela e un fiammifero. Si trovava in una cucina, a giudicare dagli ampi banconi e il calderone nel camino. Cercò qualcosa da mangiare, ma lì non c'era nulla. Individuò allora un'altra porta e, aprendola, scoprì una dispensa.

L'ambiente era piuttosto piccolo, gli altri scaffali di legno erano quasi vuoti e l'unica superficie non ricoperta da armadi era la porta.

Si mise alla ricerca e trovò un pezzo di formaggio e un tozzo di pane. Non prese altro, temendo di arrecare danni al proprietario, e rimise a posto il resto. Non c'erano molte possibilità che il negoziante non si accorgesse della mancanza, vista la minima quantità di prodotti rimasti nel ripostiglio, ma aveva troppo fame e non avrebbe avuto le forze di scappare senza nutrirsi.

Il rumore di una porta che si apriva la fece sobbalzare. Impallidendo, aprì di poco la porta del ripostiglio e vide un uomo che le dava le spalle nella cucina da cui era entrata. Richiuse la porta tremando un poco. Come avrebbe fatto a uscire?

Nel silenzio a cui era costretta per non essere scoperta, percepiva chiaramente il selvaggio battito del suo cuore. Aveva paura, e il suo potere stava già reagendo con la solita sensazione di calore. Strinse i pugni, cercando di trattenere la magia e trovare un modo diverso per risolvere quella situazione.

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