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«Allora

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«Allora... quali sono le novità che ti hanno spinta a rischiare tanto?»

Ruppe il silenzio con quelle parole diversi minuti dopo. Se fosse stato per lui avrebbe passato il resto della sua vita così, ma entrambi avevano delle responsabilità da rispettare.

Cassandra sospirò pesantemente e fece per mettersi seduta, ma le prese il polso e la attirò al proprio petto. La donna soffocò una risatina e si mise comoda. Attese qualche secondo e poi iniziò a raccontare. «Sono arrivati dei messaggeri... il regno viene distrutto lentamente da una forza sconosciuta che si palesa con terribili terremoti. Il confine... è del tutto distrutto, e questa forza sta avanzando. Non c'è modo di sfuggire, e non rimangono che giorni.» Fece una pausa, attendendo una sua reazione, ma Erik era così sconvolto da quelle informazioni da non essere in grado di dire nulla. Allora riprese. «Se questa distruzione procederà in modo lineare come credo stia facendo, la capitale sarà una delle ultime cose a sparire. Questo ci darà il tempo di cercare una soluzione... o così spero.»

Le accarezzò i capelli, disperato. Dopo tutto quello che avevano passato... No, non poteva accettare di morire prima di averla fatta pagare a Javier, prima di aver ripreso il trono e aver davvero migliorato il regno come aveva sempre voluto, prima di... Prima di aver sposato Cassandra.

«Non... non può essere», balbettò.

La donna si sollevò e gli accarezzò la guancia. «Non voglio morire, Erik», disse seria e con gli occhi lucidi. «È troppo presto... Abbiamo appena iniziato a vivere il nostro amore. Abbiamo superato il nostro inferno, abbiamo sopportato tanto dolore... Non può finire proprio ora che stiamo cominciando a lottare per riconquistare la nostra felicità.»

Sospirò pesantemente. Avrebbe voluto rassicurarla, giurarle che sarebbe andato tutto bene, ma non riusciva a mentirle. Avrebbe voluto poterle dire che non avrebbe permesso che il loro tempo si consumasse tanto in fretta, che avrebbe fatto in modo di trascorrere una vita intera con lei. Che dopo il dolore ci sarebbe stata solo la gioia.

Tuttavia, non aveva il potere di fare nessuna di quelle cose.

Si limitò a prenderle una mano e porvi un bacio. «Lotterò fino all'ultimo secondo per noi, May-Keeta. Non importa se non ci sarà più speranza, non importa se sarò solo a combattere, non importa quanta sofferenza mi colpirà: fino a che sarò vivo, non smetterò di battermi. Questo è tutto ciò che posso prometterti.»

«Questo...» mormorò lei commossa. «È tutto ciò di cui ho bisogno.»

Cassandra si asciugò gli occhi lucidi e si alzò, gonfiando il petto come sperando che, assumendo la posa di una persona sicura e coraggiosa, lo sarebbe diventata e avrebbe saputo affrontare quella situazione.

Le prese la mano, sperando così di infonderle coraggio. «Da dove iniziamo?»

Non esclusero nulla, quella volta. Presero qualsiasi libro potesse rimandare alla magia, alle Doti, ai disastri naturali e alle catastrofi, alla fine del mondo e alle profezie.

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