28.

22 5 16
                                    

La tavola era silenziosa

Rất tiếc! Hình ảnh này không tuân theo hướng dẫn nội dung. Để tiếp tục đăng tải, vui lòng xóa hoặc tải lên một hình ảnh khác.

La tavola era silenziosa. L'unico rumore erano il ticchettio delle posate e la risata appena trattenuta di Riley, allora di quattordici anni, che si esaltava ogni qualvolta in cui Cassandra e Kyler si ritrovavano nella stessa stanza.

«Ho una notizia da dare a tutti voi», dichiarò il re di punto in bianco.

Tutti si immobilizzarono, percependo che qualcosa non andava.

«Il principe Kuular, delle terre orientali, ha accettato di prendere la mano di Cassandra.»

La principessa quasi si strozzò con il boccone che aveva in bocca. «Io amo Kyler, figlio del duca Danheer, e non sposerò nessuno al di fuori di lui, non...»

«Non mi sembra di aver chiesto la tua opinione. Questo matrimonio frutterà un'alleanza preziosa al nostro regno.»

«Come avete fatto a convincere il principe a sposarmi, nonostante la mia Dote?»

«Lui non ne sa nulla, e non ne verrà a conoscenza fino a quando non sarete già sposati e gli sarà impossibile - o così spero - ucciderti. O, peggio, interrompere la vostra unione», rispose con tranquillità.

«Mi auguro che stiate scherzando, padre, io non intendo sposare...» protestò, ma suo padre la interruppe percuotendo con un pugno il tavolo.

«Ora basta!» urlò.

«Non posso credere che siate così senza cuore! Non mi avete mai rivolto una parola gentile, né un gesto di affetto, ma mi avete comunque venduta come una merce di scambio! E come avete osato dichiararlo davanti a Kyler, come se lui non fosse nulla!»

«Hai una vaga idea, ragazzina», ringhiò con cattiveria il re, «di quale disgrazia tu sia sempre stata per questa famiglia? Hai una vaga idea di quanti problemi hai causato, quanta vergogna ci hai versato addosso?»

Le sue urla le vibrarono fin dentro alle ossa. Sentì il suo potere pulsare di rabbia quanto lei, desideroso di fare del male, ma non voleva reagire in quel modo. Per quanto l'odio per suo padre fosse profondo, non avrebbe mai voluto ucciderlo - non a mente lucida, almeno.

«Perfino la tua povera madre, la regina del nostro popolo, mia moglie, quella santa donna, è morta a causa tua!»

«Non sono stata io a ucciderla, è stata una malattia a portarsela via!» urlò con le lacrime agli occhi. Stava per perdere il controllo. Il ciondolo risultava gelido in contrasto al suo corpo, perché la sua Dote emanava il familiare calore che preannunciava una morte.

«Sei stata tu a esaurirla fino a farla ammalare! È colpa tua, non è giusto che una madre debba avere paura della sua stessa figlia! Sei un abominio!»

Distruzione.

Il suo potere esplose, ma sentì qualcuno che la prendeva per i fianchi. Si voltò, a malapena cosciente del mondo che la circondava, e vide Kyler. Stava dicendo qualcosa, ma non riusciva a sentire. Le sue parole scivolavano via senza sfiorarla, e in quel momento di follia neppure le sue lacrime ebbero effetto: le sue erano più copiose.

The cursed loveNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ