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Le sue giornate erano divise tra gli incontri con Erik e i momenti in cui attendeva di poterlo vedere di nuovo

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Le sue giornate erano divise tra gli incontri con Erik e i momenti in cui attendeva di poterlo vedere di nuovo. Non dava neppure più peso al dolore causato da Haal, perché per la prima volta la propria Dote che, normalmente, la accompagnava in ogni pensiero, movimento e decisione, non era la cosa più importante.

I suoi sentimenti la spaventavano, perché non aveva mai potuto provarli con tanta intensità ed essendo padrona di sé stessa, ma era così bello ammettere che cominciava a provare qualcosa per Erik senza cercare di negarlo per paura di fargli del male. Tutto quello per lei era come vivere una vita migliore, sfruttando tutte le opportunità che non aveva mai colto. Sentì dei familiari passi avvicinarsi alla sua cella e, senza sforzarsi di reprimere un sorriso, si avvicinò alle sbarre. Erik era lì, in tutto il suo splendore che la finta impassibilità che si era cucito addosso gli donava. La osservò per un breve momento e i suoi occhi grigi sembrarono illuminarsi: fu come il sole che splende dopo l'infuriare di una tempesta.

«Alcuni domestici hanno trovato le vostre cose in uno stanzino del palazzo...» esordì l'uomo, torturando con le mani la cinghia della cartella di pelle che - notò solo allora - portava. «Hanno trovato alcuni libri.»

Cassandra trattenne il respiro mentre il re estraeva dalla custodia alcuni volumi. I suoi occhi si inumidirono di lacrime quando li riconobbe: erano i libri di fiabe che sua madre le leggeva ogni sera quando era bambina. Aveva sempre amato leggere, ma quelli erano più che semplici scritti per lei. Erano uno dei ricordi migliori di sua madre, ciò che l'aveva accompagnata nella sua infanzia e gli oggetti che stringeva al petto quando la mancanza della madre si faceva così dolorosa da spezzarle il respiro e darle l'impressione che qualcuno le stesse strappando il cuore dal petto.

«Sono molto importanti per voi, non è vero?» Erik parlò con voce dolce e delicata, come a non voler spezzare quel momento così significativo.

La ragazza annuì appena e distese una mano tremante per prendere uno dei testi. Non appena toccò la familiare copertina di pelle le sembrò che quei cent'anni non fossero mai passati. Per un breve attimo, fu convinta di essere ancora la principessa di quel regno, che avesse ancora accanto sua sorella e Kyler...

Sbatté le palpebre un paio di volte e tornò alla dolorosa realtà. Il gesto scacciò anche le lacrime che erano in procinto di bagnarle il volto e riuscì quindi a ricomporsi. «Vi ringrazio» mormorò. «Questi libri significano molto per me.»

«Avete voglia di raccontarmi?» le chiese il re con gentilezza.

Annuì un poco e prese un respiro. «Mia madre me li leggeva tutte le sere. Sono fiabe di eroi ed eroine coraggiosi che affrontano le loro paure e gli ostacoli che impediscono loro di essere felici. Me le narrava con passione e diceva sempre: "Tu un giorno sarai una di loro, mia piccola Cassandra. Le persone leggeranno le tue gesta, ti acclameranno, e mai nessuno avrà più paura di te. Ti ameranno per ciò che sei. Ma perché loro lo facciano, dovrai essere tu la prima a imparare ad amare ogni parte di te". L'ha perfino scritto su ogni prima pagina di questi volumi. Tutto ciò che voleva era che io imparassi a dominare la mia Dote e ad accettare la persona che sono.»

The cursed loveWhere stories live. Discover now