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«NO!»

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«NO!»

Il suo urlo d'orrore risuonò nel silenzio. Cadde in ginocchio, crollò dinanzi al dolore. Le lacrime cominciarono a sgorgare, i singhiozzi scossero il suo corpo. Le sue grida erano ben più disperate di quelle degli uomini che aveva ucciso.

«Erik, no!»

Vide che i soldati si avvicinavano a lui, prendevano il suo corpo per trasportarlo all'interno. Sperò fosse solo un incubo. No, non Erik. Non poteva morire, non poteva essere già morto... Non riusciva a comprendere e analizzare tutto quello, sentiva solo il dolore che le squarciava l'anima e il petto.

Qualcuno le toccò gentilmente la spalla. Si voltò verso una delle guardie, che chinò rispettosamente il capo. «Non è ancora morto, credevo voleste saperlo. Il Guaritore lo visiterà a momenti per sapere se...»

«...Se ha speranze di sopravvivere», completò al suo posto.

Il ragazzo annuì, un po' imbarazzato. «L'hanno sistemato nelle sue stanze.»

Non è ancora morto, pensò con una punta di sollievo. C'è ancora speranza.

Non importava quanto debole, finché ci fosse stata una minima possibilità, per Erik, di continuare a vivere, avrebbe combattuto per lui. Si costrinse ad alzarsi, anche se era molto indebolita dall'uso della sua Dote. Non appena mosse un passo vacillò, e la guardia la sostenne con esitazione.

«Vi sentite bene?» domandò.

«Mi capita dopo manifestazioni intense del mio potere», spiegò. «Passerà.»

Si liberò con gentilezza dalla sua presa e si avviò in fretta verso le stanze di Erik. Vedere il suo corpo pallido e insanguinato steso sul letto le provocò una stretta al cuore, ma si fece forza. Forzò un'espressione determinata, entrò nella stanza e, ignorando completamente i funzionari e le guardie presenti, si rivolse al Guaritore. «Allora?»

«Sto... sto per cominciare la visita», rispose l'uomo intimorito.

Si sedette sul letto accanto a Erik; gli accarezzò i capelli, anch'essi ricoperti di sangue, e gli diede un bacio sulla fronte.

Sei forte, non devi mollare. Devi rimanere con me. Ho bisogno di te, amore.

Ripeté tra sé quel pensiero disperato durante tutta la visita. Infine, il Guaritore parlò.

«Avrà bisogno di molto riposo, ma starà bene. Dovrò medicarlo ogni giorno, per assicurarmi che non intervenga nessuna infezione, e...»

«Sopravvivrà?» lo interruppe bruscamente.

Un lieve sobbalzo lo scosse appena prima che si ricomponesse. «Sì.»

Un sorriso si allargò sul suo viso. «Eccellente. Lasciateci soli.»

Il sollievo giunse a liberarla dal peso che le opprimeva il petto. Si distese al fianco di Erik, posando la testa all'altezza del suo cuore. Il battito regolare le ricordò, di nuovo, che lui era vivo, che si sarebbe svegliato. Si assopì, cullata da quel suono che sapeva d'amore.

The cursed loveWhere stories live. Discover now