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Sarebbero partiti a mezzanotte

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Sarebbero partiti a mezzanotte. Mancava ancora un'ora, ma lei e Erik si stavano già preparando. Benché l'uomo avesse giurato di non combattere, sarebbe stato da incoscienti lasciarlo disarmato, così prese un corto pugnale che mise nella tasca del mantello e la solita spada nel fodero legato alla cintura. Cassandra si munì solo di una piccola spada. Non le sarebbe servita, in quanto non era in grado di usarla, ma ritenne che avrebbe potuto essere utile come minaccia.

Quella notte avrebbe usato solo i propri poteri per difendersi; aveva paura, temeva di non riuscire a controllarsi, che le immagini delle persone che avrebbe potuto dover uccidere non l'avrebbero mai lasciata, ma era certa di una cosa: per il regno e, ancor di più, per Erik, era pronta a superare tutti quei timori, a metterli da parte e battersi a testa alta.

«Sei pronta, May-Keeta

La voce di Erik la riscosse. Si voltò verso di lui, trattenendosi dall'istinto di simulare un sorriso: con lui non poteva fingere, la conosceva troppo bene. «Sì... Stavo solo preparando me stessa per ciò che stiamo andando a fare. Sarò pronta.»

«Sono certo che lo sarai», la rassicurò con un sorriso.

Dovette combattere l'impulso di lasciarsi circondare dalle sue braccia, baciarlo e restare lì, senza pensieri. Smise di guardarlo. «Andiamo?»

Scesero e raggiunsero l'entrata, dove dieci soldati erano occupati in una conversazione scherzosa, provando forse a smorzare la tensione. Appena li videro si ricomposero e si inchinarono.

«Comodi, comodi», li rassicurò Erik. Il sorriso che rivolse loro, però, era falso, costruito; serviva per rassicurarli. Lo sapeva perché quando sorrideva davvero i suoi occhi brillavano. Quella volta, invece, erano spenti, privi di gioia, cupi.

Aveva paura come lui, ma era stanca di sentirsi debole: era il momento di sfruttare la forza di cui disponeva.

Aveva paura come lui, ma era stanca di sentirsi debole: era il momento di sfruttare la forza di cui disponeva

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Non si rese neppure conto del tempo che trascorreva. Persa com'era nei meandri della sua mente, percepiva a malapena le braccia forti di Erik che la stringevano dolcemente e il suo petto muscoloso su cui era appoggiata. Si riscosse solo quando sentì l'uomo scendere dal cavallo e si affrettò a fare lo stesso.

The cursed loveWhere stories live. Discover now