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Cassandra era sconvolta, e poteva capirla

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Cassandra era sconvolta, e poteva capirla. Era per quello che la sua furia era stata così cieca. Non gli importava delle offese alla sua persona o alle sue decisioni, ma non appena aveva letto l'articolo gli era stato chiaro quanto lei avrebbe potuto rimanerci ferita.

Aveva informatori segreti all'interno di ogni giornale. Era stata un'idea di suo padre a suo tempo e, vista la situazione che stava vivendo, aveva deciso di approfittarne. Era stato svegliato a notte fonda, forse alle tre, da uno di questi, incaricato di sorvegliare il giornale in cui lavorava, appunto, Grace Thumber.

Purtroppo a quel punto i giornali avevano già cominciato a essere distribuiti e i suoi sforzi di farne annullare la divulgazione erano stati vani. Per questo, quando Cassandra era venuta a cercarlo, l'aveva trovato a lavorare febbrilmente. Aveva cercato ogni tipo di informazione sull'autrice: famiglia, studi, carriera, vita personale; nulla di utile. Aveva provato con il giornale, con i suoi contatti, con mille altre cose.

Nulla. Non aveva trovato alcunché che potesse aiutarlo a migliorare quella situazione.

Non era preoccupato per la propria influenza: era certo che tra le guardie reali, l'esercito e Cassandra sarebbero riusciti a fermare qualsiasi rivolta. L'unica cosa a turbarlo era, davvero, le conseguenze che il tutto poteva avere sulla donna. Per questo la strinse a sé, cercando di consolarla, senza il coraggio di dirle che non aveva idee per risolvere la catastrofe.

Cassandra non pianse. Mostrò la propria forza nel non versare neppure una lacrima, una dichiarazione silenziosa della sua volontà di affrontare il problema a testa alta. Aveva lottato per tutta la vita, e le toccava farlo ancora. Qualche minuto dopo si separò da lui, scostò alcune carte da una sedia davanti a quella di Erik, e vi si sedette.

«Dobbiamo dimostrare a tutti che non sono malvagia», esordì. «Facendolo, potremmo riuscire ad evitare rivolte e spargimenti di sangue.»

Il re annuì, una sola volta. «È una buona idea, ma dobbiamo agire in fretta. In questo momento il giornale sarà arrivato all'intera capitale, e non ci metterà che qualche giorno a raggiungere l'intero regno.»

Cassandra si sistemò i capelli con movimenti nervosi. «Tu conosci il popolo meglio di me, non mi sono mai occupata di queste questioni. Cosa credi che dovrei fare?»

«Qualsiasi cosa architetteremo, lo faremo insieme», ribattè sicuro. «Comunque, discuterò con i funzionari e poi faremo una riunione tutti insieme per gestire il piano.»

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The cursed loveWhere stories live. Discover now