L'agguato

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15 gennaio, venerdì.

Fu Sandra a ricevere la telefonata. Erano le dieci e quindici del mattino. In un primo momento la ragazza si irritò. Cercò di spiegare al suo interlocutore che nella lettera d'opzione erano riportate diverse cifre e che l'ultima, quella con accanto la dicitura "Prezzo di vendita" indicava l'importo a cui avrebbe potuto acquistare l'alloggio che aveva in locazione. Ma l'altro insisteva. Era un tipo onesto, diceva, e non gli andava che ci fossero errori, neanche a suo vantaggio.

Pola si era avvicinata alla scrivania di Sandra quando l'aveva sentita alzare la voce.

« Chi è? », le chiese.

« Tandura », rispose Sandra coprendo la cornetta con la mano libera. « Dice che la sua lettera d'opzione è sbagliata ». Sandra aveva le guance arrossate, adesso. Tornò a parlare al telefono con voce più gentile mentre il dubbio le faceva accelerare i battiti del cuore. « Mi lasci il suo numero di telefono. Sì, controllo e poi la richiamo. Va bene, signor Tandura, ci sentiamo ».

Franco era in piedi. Anche lui aveva seguito la conversazione telefonica. « Che succede? », chiese a Sandra. Con lo sguardo seguì Pola che stava cercando in uno dei faldoni degli immobili di Via Gramsci.

« Emilio Tandura », lesse Pola camminando verso la scrivania di Franco con una cartellina aperta tra le mani. « Di cosa si lamenta? », chiese, rivolta a Sandra.

« A sentir lui, c'è un errore nel prezzo di vendita ».

Pola si fermò davanti alla scrivania di Francesco e vi appoggiò la cartellina. « Mi fai un calcolo, per favore? ».

Francesco si sedette e tirò a sé la tastiera del computer.

« Preferisco se usi la calcolatrice ».

Lui la accese malvolentieri.

Pola gli dettò la prima cifra. Francesco applicò il 30% di sconto e le consegnò la strisciata con il risultato.

Pola controllò. « Non coincide con quello inserito nella lettera », disse spostando gli occhi su di lui.

« Non è possibile! ».

Pola gli passò la copia della lettera d'opzione. « Il prezzo che gli abbiamo indicato è più basso ».


« Tutte! Tutte sbagliate! Ce ne fosse una che va bene! ». Marini si passò una mano sulla fronte. « E' mancata soltanto un giorno e guardi cos'è successo ».

« Probabilmente sarebbe accaduto lo stesso, anche se fossi stata presente ».

« No! ». Marini scosse la testa con decisione. « Lei avrebbe ricontrollato tutto e si sarebbe accorta dell'errore ».

Pola fece un sospiro. « Forse io sono esagerata, ma preferisco sempre verificare i conti con la calcolatrice ».

« Prinzi e la Vianello non ci hanno minimamente pensato di seguire il suo esempio ».

« Sandra lo avrebbe anche fatto, secondo me. È più Franco che non vuol saperne. Per lui il computer è infallibile ».

« Ma questa è l'ultima che combina. Non mi interessa se Dorigo non è d'accordo, stavolta lo lascio a casa ».


Ogni tanto le scappava da ridere. Anche adesso, mentre tirava il guinzaglio. Tommy non le diede retta e continuò a fiutare i dintorni di un pioppo. Pola non lo strattonò, come avrebbe fatto di solito, ma si limitò a riprenderlo senza alcuna cattiveria. Era distratta. Tornava continuamente al momento in cui Marini aveva promesso che avrebbe lasciato a casa Francesco.

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