Bowling

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Ross e Calum andavano al Bowling ogni volta che avevano voglia di trascorrere del tempo insieme.
Era come se fosse il loro posto speciale.
Ed ora lo stavano aprendo ad altre persone.
A Ross non andava giú,ma sapeva che per il rosso fosse importante quindi decise di non dire nulla ed accettare ogni sua decisione.
Lo vedeva felice e questo bastava a rendere felice anche lui.
Le due ragazze non erano mai state in quella parte della cittá.
Era una novitá per loro.
Raini era emozionata mentre Laura si sentiva un pó costretta.
Ma per l'amica avrebbe fatto quello ed altro. Era pronta a dare la vita per lei,letteralmente.
Arrivarono al locale entrando e Raini seguii attentamente le indicazioni date dal rosso nel suo messaggio.
"Sei sicura che sia il posto giusto?"domandó la castana spostandosi cautamente tra tutti i ragazzi presenti.
"Si si"esclamó indicando un tavolo a cui erano seduti Ross e Calum.
Laura la seguii arrivando da loro e sedendosi come sempre accanto al biondino.
"Ciao"la salutó.
Lei ricambió il saluto accompagnato da un sorriso.
"Ti va di buttare giú un pó di birilli?"chiese indicando la pista mentre sorseggiava della birra.
Laura annuii. Era felice di provare qualcosa di nuovo.
Ross le guardó le scarpe e fece cenno di no con la testa quando vide dei vertiginosi tacchi che la sua amica aveva spinto ad indossarli come sempre.
"Questa scarpe non vanno bene"disse alzandosi e andando verso il bancone e Laura lo seguii incuriosita.
Ed indicó al ragazzo che lavorava lí i piedi della ragazza al suo fianco.
"Che numero porti?"domandó masticando una gomma.
"39,grazie"sussurró la ragazza.
Il tipo cominció a cercare tra le diverse scarpe che erano lí.
"Wow,sembra molto piú piccolo"esclamó Ross sorpreso.
"Dovrebbe essere un complimento?"domandó Laura abbozzando un sorriso.
"Credo di si"rispose ridendo.
Il ragazzo castano che lavorava lí estrasse da tutte quelle paia di scarpe delle gargianti converse rosse.
Appena Laura le indossó si sentí immediatamente a casa sua.
Stava comoda.
"Ecco ora sei pronta per giocare"bisbiglió il ragazzo afferrandole una palla rosa.
Era il suo colore preferito.
"Questa palla é fortunata,é del mio colore preferito"disse Laura baciandola per scaramanzia.
Il biondo sorrise.
"Allora ho scelto quella giusta"
Si posizionó dietro di lei afferrandole la vita e mostrandole la posizione dalla quale doveva tirare.
Dalla sera in cui fecero quell'immenso casino era la prima volta che stavano cosí vicini.
E quel contatto non dispiacque a nessuno dei due.
Erano piacevolmente sorpresi.
E quello non era piú effetto dell'alcool.
Laura lanció la palla sfiorando tutti i birilli.
Fece un broncio avvilita.
"La palla non era cosí fortunata"mormoró il biondo facendola sorridere.
Lo spinse ridendo.
Lui afferró un'altra palla porgendogliela alla castana che giá voleva rinunciare ad imparare quello sport.
"La palla é meno rosa di quell'altra"si impose la castana.
Ross la guardó trattenendo la risata. "Sta zitta che é perfetta"la ammutolii.
Lei lanció la palla nuovamente,sfiorando di nuovo tutti i birilli senza colpirne nemmeno uno.
"Questa mi sembrava piú fortunata"la prese in giro.
"Non sfottermi"lo minacció con un sorriso sornione sul volto.
Era probabilmente nata una nuova amicizia,nata da qualcosa di profondamente sbagliato.
Che peró aveva qualcosa di estremamente giusto.
I due si avvicinarono al tavolo notando che i loro due amici si stavano scambiando effusioni,cosí si guardarono complici prima di accomodarsi con loro.
"Non sapete quanto sia frana Laura"esclamó quando i due notarono la loro presenza.
"Non é vero,sono le palle ad essere poco fortunate"si difese lei.
Tutti risero per la scusa poco credibile della ragazza.
E per una volta si sentirono liberi.
Laura era libera dalla famiglia oppressiva con cui si ritrovava a condividere tutto.
Raini era libera dal pensiero della madre che rimproverava qualsiasi cosa facesse.
Calum era libero dalla pesantezza di dover essere lui l'uomo della famiglia.
E Ross era libero dal pensiero della sua famiglia biologica che lo aveva lasciato in mani sconosciute.
Mani che ora lui conosceva perfettamente ed amava con tutto il cuore.
Sembrava che quell'amicizia fosse una delle cose piú folli.
Sembrava che fosse follemente giusto.
Non si conoscevano,eppure erano legati dal destino.

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Il rosso invitó la riccia a liberarsi delle pesanti zeppe che aveva ai piedi,per andare a divertirsi sulla pista come facevano tutti quelli della loro etá.
Ross e Laura rifiutarono l'invito per lasciargli un pó di intimitá,ma anche perché erano esausti dopo aver giocato a bowling per quasi tutta la sera.
"Non avevi mai giocato prima?"domandó il biondo guardandola.
Lei sorrise imbarazzata.
Il suo sguardo la rendeva viola per la vergogna.
"No"mimó con le labbra.
"Non sei mai venuta qui a giocare con i tuoi la domenica?"borbottó non rendendosi conto dell'indelicatezza di quella domanda.
Lei fece cenno di no con la testa ed un velo di tristezza le ricoprii gli occhi.
"Scusa"mormoró dispiaciuto.
Lei disse di non preoccuparsi.
"Non abbiamo mai avuto tempo per queste cose"sussurró quasi scoppiando a piangere.
Lui le appoggió una mano sulla gamba cercando di farla tranquillizzare e sembró riuscirci.
Infatti lei sospiró e sembró liberarsi di un grosso peso che aveva alla sommitá dell'intestino.
"I miei sono sempre stati impegnati a litigare,per fare cose di famiglia"bisbiglió ritornando in quello stato di tristezza che aveva abbandonato poco prima.
"Sei fortunato ad avere una famiglia con dei valori,io l'unico valore che ho imparato é quello del rispetto reciproco che in casa mia non c'é mai"continuó sputando con fatica.
Si stava aprendo con uno sconosciuto.
Ma le parole uscivano spontaneamente,nom riusciva a controllarle.
"É pur sempre un valore fondamentale"disse Ross sorridendole.
Ed infondo aveva ragione. Almeno aveva qualcosa da imparare ai suoi figli.
Aveva un principio che avrebbe potuto tramandargli.
Quello della stima.
Ed era fondamentale in una famiglia.

I due giovani si distrassero da un forte urlo che Laura riconobbe subito,era quello di Raini che era stesa a terra dolorante.
Si avvicinarono preoccupati al rosso e alla riccia.
"Una palla le é caduta sul dito"mormoró il rosso facendola alzare e mostrando agli altri due un dito gonfio e rosso.
"La porto al prontosoccorso"disse.
Laura era preoccupata e avrebbe voluto accompagnarla,ma Raini la supplicó di andare a casa facendosi accompagnare da qualcuno.

"La accompagno io"si offrii il biondo.
Ed ormai per Laura era un abitudine.

||All Night||Where stories live. Discover now