My girlfriend

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Ross e Laura camminavano mano nella mano scambiandosi qualche occhiata e sorridendosi.
sorrisi pieni di vergogna e amore.
Gustavano i loro gelati qualche volta scambiandoseli cosí da assaggiare anche quello dell'altro.
Ross ad ogni assaggio faceva una faccia compiaciuta che a Laura ricordava tanto quella di un panda.

Improvvisamente grosse gocciolone di acqua rovinarono entrambi i gelati ed inizió una tormenta che portó Ross e Laura a rifugiarsi sotto un piccolo tetto di un parcheggio.
Entrambi erano fradici e si guardarono sorridendosi.
Ross osservó quanto fosse perfetta anche con i capelli zuppi ed il volto bagnato.
Passó un pollice sulla sua guancia e lei non riuscí a trattenersi dal sorridere imbarazzata.
"Sei bellissima" sussurró prima di avvicinarsi per baciarla.
Un bacio stupendo.
Laura avvolse il collo del ragazzo con le braccia e lui la strinse per i fianchi avvicinandola.
Era come se volesse tenerla tutta per sé.
Ed era un momento perfetto,anche se fuori c'era la tempesta.
Anche se dentro di loro c'era la tempesta.
Loro erano perfetti insieme.

Il suono del cellulare del ragazzo li fece leggermente allontanare,anche se Ross fece rimanere incollati i loro nasi continuandola a guardare negli occhi.
Amava i suoi enormi occhi da cerbiatto.
Riuscivano ad ipnotizzarlo.
"Non rispondo"sussurró sorridendo.
Lei fece uno sguardo contrariato.
Allora lui sbuffó.
"Potrebbe essere importante,amore"affermó con dolcezza.
Amore,quel termine era musica per le sue orecchie.
Afferó il telefono dalla tasca dei jeans ed osservó il nome che brillava sullo schermo.
Mamma.
Spalancó gli occhi preoccupato ed immediatamente accettó la chiamata per poi avvicinare il congegno all'orecchio.

"Tesoro"sentí dall'altro lato del telefono.
La voce di Stormie. Sembrava tranquilla. Non c'era ansia nel suo tono e questo lo tranquillizzó.
"Mamma,é successo qualcosa?"disse con la voce tremante.
Lei non rispose immediatamente,ma discuteva con il padre riguardo all'organizzazione di qualcosa.
"No,niente Ross...stiamo preparando i bagagli,oggi mi hanno dimesso"spiegó con semplicitá.
Il biondo guardó la castana quasi urlando per la gioia. Lei non capiva,ma le piaceva vederlo cosí felice.
"A che ora arrivate?"chiese lui entusiasto e Laura capii a cosa si riferisse cosí mostró un enorme sorriso.
"Per le otto,circa"mormoró.
Il biondo osservó l'orologio che la fidanzata portava al braccio.
Segnava le sei e quaranta.
Aveva ancora molto tempo.
"Ok,allora ci saremo" mormoró sorridendo.
La ragazza sembrava confusa.
Saremo
a chi si riferiva?
E lo guardó ancora piú confuso quando lui la afferró per la mano trascinandola sotto la pioggia.
"Ma ti stavi riferendo a me?"domandó lei curiosa.
"Ovvio,sei la mia ragazza"esclamó convinto mentre stavano ricominciando ad infradiciarsi.
Lei sorrise.
"Non pensi che dia fastidio ai tuoi?"borbottó la castana.
"No,c'è anche la loro amica...non é una cosa in famiglia"bisbiglió il biondo.
Lei mormoró un ok e lo seguii sotto la pioggia.

______________

Laura entró dalla porta e quella porta le ricordó la sera in cui aveva dormito lí.
Osservó il soggiorno ed si sentii a proprio agio.
Prese la mano di Ross e lui guardó le loro mani intrecciate e sorrise.
"Perché?"chiese il biondo sussurrando e guardando le loro mani.
"Perché mi fai sentire importante"mormoró la castana con un piccolo sorriso.
Furono interrotti dall'entrata dei loro genitori e di Rose.
"Ciao ragazzi"urló Stormie trasportando delle pesanti valigie,probabilmente di Rose.
"Lascia,mamma...faccio io"propose il ragazzo gentilmente prendendo le valigie e portandole nella stanza degli ospiti.
Mentre il biondo camminava per le scale notó un piccolo foglió di carta scivolare dallo zaino della donna che il biondo portava in spalla.
Lei lo raccolse osservando sbadatamente l'immagine raffigurata.

"Oddio,che bel bambino" disse la ragazza.
"Si lo so,ed ora é ancora piú bello" affermó Rose spuntando improvvisamente dalle sue spalle con una certa malinconia.
"É tuo figlio?" chiese Laura notando di essere un pó troppo invadente.
"Si" rispose semplicemente.
"Come mai non é venuto con te?" domandó curiosa.
"É lontano" sillabó la donna tristemente riprendendo la foto dalle mani della castana quasi con arroganza.
"Mi dispiace" affermó la ragazza comprensiva.

Non sapeva cosa significava avere un figlio lontano,ma sapeva cosa significava avere un padre lontano.
Era orribile.
La mancanza si sentiva continuamente.
Ed addirittura arrivavi a sentirti in colpa perché quella persona non ti amava come avresti voluto.
Era questo quello che Laura provava ogni giorno.
"Ti capisco" bisbiglió l'adolescente.
La donna lanció uno sguardo a Laura. Uno sguardo che le fece una strana sensazione,non molto positiva.
Anche se quegli occhi,in qualche modo le ricordavano Ross.

____________

Il ragazzo riattraversò le scale correndo lentamente verso la ragazza e stampandogli un bacio a fior di labbra.
Gli era mancata molto,nonostante fossero stati divisi solo qualche minuto.
Ma erano minuti strazianti quelli senza di lei,senza i suoi sorrisi ed i suoi occhi.
I due continuarono a baciarsi senza fare attenzione alla donna che li guardava quasi emozionata.
"Siete davvero una bella coppia"esclamó la donna prima di ritirarsi in cucina per aiutare Mark nella preparazione della cena.

E i due dopo qualche minuto decisero di andare verso il soggiorno ad amoreggiare e il biondo fece sedere la castana sulle sue gambe.
"Di che avete parlato quando non c'ero?"chiese il ragazzo curioso.
"Del figlio di Rose"affermó la ragazza giocando con le ciocche del fidanzato.
"Ha un figlio?"chiese scioccato.
Lei annuii.
"Si,ha detto che é lontano"
Non rispose perché non sapeva esattamente cosa dire,dal momento che non conosceva per niente la donna che i genitori sembravano conoscere da una vita.
Si accoccoló nel collo della ragazza lasciandole dei piccoli e teneri baci sulla pelle liscia. Ed assaporava il sapore del suo profumo.
Fragole.
"Mi piace troppo il tuo odore"disse lui tra i baci.
"A me piaci tu"rispose la ragazza sfiorando il naso del ragazzo con le labbra.
Lui sorrise imbarazzato continuando a stringerla e chiudendo gli occhi per assaporare il piacere di quel momento.

"É pronto,ragazzi"affermó Rose ritornando dai due che erano ancora sul divano abbracciati.
I due si alzarono controvoglia.

"peccato stavo proprio bene" mormoró il ragazzo all'orecchio della castana.

Un brivido le percorse la schiena.

||All Night||Where stories live. Discover now