This weird love.

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La musica a volte é come se fosse un vero e proprio rifugio.
Soprattutto per Laura.
Lei amava la musica.
Lei adorava indossare le cuffie ed abbandonare il mondo reale per entrare in quel mondo.
Era un mondo cosí diverso e speciale.

Sentiva che a volte fosse la musica il suo modo di parlare e solo alcuni sembravano comprenderlo.
Alcuni come Ross.
Chiuse gli occhi assaporando la voce di Ed Sheeran mentre riassaporava il ricordo di quel bacio.
Le braccia del biondo la stringevano ed era come se lei le sentisse anche stesa sul letto.
Le labbra del ragazzo erano fredde e screpolate.
Non aveva mai toccato labbra cosí belle.
Si sentiva quasi importante ad aver conosciuto una persona cosí speciale.

Il volume era al massimo in modo che non potesse sentire le urla dei genitori,era certa che stessero litigando per colpa sua,come sempre.
Ma ci era abituata.
Sentiva spesso le pareti vibrare dalle urla e certe volte avvertiva anche il leggero rumore di qualche vaso spaccarsi.
Aveva paura che picchiasse anche Ellen,temeva per la sua salute.

Improvvisamente nello schermo apparve il messaggio di Ross e lo guardó stupendosi che fosse ancora sveglio.

"In che senso?" scrisse senza riflettere.
"Non lo so" rispose semplicemente.
Laura non sapeva cosa rispondere.
"Voglio scoprirlo peró" continuó pochi secondi dopo.
"Lo scopriremo insieme" invió lei sicura.
"Aw,come mai sei ancora sveglia comunque?" chiese lui.
Laura osservó l'orario.
Erano quasi le cinque e nemmeno lei sapeva come spiegarselo.
Sorrise alla domanda del ragazzo.
"Sei un impiccione" scrisse la ragazza scherzando.
"No,mi piace sapere quello che fa la mia ragazza alle cinque del mattino"
La parola ragazza le provocó un brivido piacevole lungo la schiena.
"La tua ragazza ha litigato con il padre all'una e invece il mio ragazzo?" disse lei.
"Ah,come mai avete litigato?
Comunque IL TUO RAGAZZO ti sta pensando" affermó.
Laura sorrise con le guance rosse dall'imbarazzo ed era contenta che lui non potesse vederla.
Non era abituata a farsi vedere debole eppure Ross riusciva a farla diventare fragile.
"Niente,mio padre é uno stronzo" scrisse semplicemente.
E lo pensava sulserio.
"Essere stronzi é la malattia peggiore di tutte"
Esclamó il ragazzo facendola ridere. La cosa bella del biondino era il suo senso dell'umorismo.

_______________

La casa era cosí vuota a quell'ora del mattino.
Ross amava assaporare la notte ed udirne i rumori.
La notte era speciale per lui,perché evitava di farlo riflettere.
Ad aiutarlo vi era anche Laura,con la quale aveva scambiato messaggi per tutta la notte fino al sorgere del sole.
Avevano assistito insieme a quel momento in cui il sole fuoriuscí dall'acqua e si scambiarono un veloce messaggio per dirsi quanto fosse bello e spettacolare e quanto avrebbero voluto vederlo insieme.
Erano una coppia strana.
Era una di quelle coppie che non sa ben spiegare come sia sbocciato l'amore.
Ma l'amore nacque e sembrava anche molto profondo.
Entrambi avrebbero fatto molto l'uno per l'altro.

E lui lo trovava bello.
stupendo.

Arrivó ben presto il mattino che trascinó via con sé tutta la sua magia.
Al sorgere del sole il solito squallore quotidiano era ricominciato.
Ross sentiva che quella cittá con la mattina perdeva tutto il suo splendore,anche se c'era sempre una piccola scintilla di bellezza ossia Laura.
Lei si che era bellissima.
Un piccolo tremolio sul comodino lo fece sobbalzare.
Si avvicinò al comodino credendo che si trattasse della castana,ma si sorprese quando vide il nome di Britney lampeggiare sul display.
Aveva risposto al suo messaggio ed era arrivato il momento di lasciarla sperando che non lo odiasse troppo. Non voleva rovinare una possibile amicizia.
Lesse velocemente la sua risposta.
"Vieni al bar alle otto" diceva semplicemente.
Il biondino aveva intuito che la ragazza avesse capito tutto.
Quando una persona diceva di dover parlare doveva essere per forza qualcosa di brutto.
E lui ne sapeva parecchio.
Odiava quella frase.
Odiava dirlo lui stesso.
Odiava ascoltarlo.
L'aveva sentito spesso.
E non avrebbe mai voluto dirlo perché lui non era un tipo che giocava.

Osservó l'orologio sul cellulare dopo averlo sbloccato.
Segnava le sette e cinquantuno.
Non poteva credere di essere rimasto un'altra notte sveglio a guardare le stelle.
Ormai lui era un vampiro.
Aveva solo pochi minuti per prepararsi e per riuscire ad inventare un discorso prima di vedere la bionda.
Arrivó al bar della scuola con una tale confusione in testa,senza sapere esattamente cosa dire.
Quando entró vide la ragazza muoversi da un tavolo all'altro freneticamente,lui esitó avvicinandosi al bancone e la ragazza lo affiancó cingendogli i fianchi,ma si accorse che il suo sguardo era freddo e disperso nel nulla.
Andó dall'altro lato del tavolo,sorridendogli.
Lui ricambió il sorriso,ma poi tornó serio.
"Cosa mi devi dire?"domandó lei curiosa appoggiando i gomiti al tavolo.
Lui alzó gli occhi al cielo,cercando qualche specie di speranza.
Lei sbuffava incoraggiandolo a parlare.
"Britney,tu sei una ragazza davvero brava,ma..."inizió,ma venne bloccato immediatamente dalla bionda che sembrava aver capito tutto.
"Non continuare,ho capito...é per Laura?"chiese triste.
Lui fece cenno di no con la testa poiché non voleva darle una delusione simile.
Ma lei lo sapeva,perché appena aveva nominato la castana i suoi occhi si erano illuminati.
Ed era bello vederli cosí,ma era triste sapere che non erano rivolti a lei.
"Da quanto va avanti?"domandó la ragazza ignorando il suo movimento del capo.
Lui tentennó prima di rispondere,ma lei lo spinse a farlo con poca cortesia.
"Solo ieri notte"affermó il ragazzo.
Lei annuii cercando di trattenere le lacrime.
Non voleva piangere.
"Sai cosa? É meglio cosí,sei uno stronzo"borbottó sbattendo la roba sul grosso ripiano di legno e andandosene.
"Sono innamorato,vuoi farmene una colpa?" chiese il biondo inferocito.
Non si era comportato bene,ma almeno era sincero.
La sinceritá faceva male,ma era sempre meglio di una serie infinita di cazzate.
"No,ma potevi evitare di metterti con me"urló la ragazza tornando indietro.
Lui lanció un sospiro esasperato.
"Lo so,ma io ti ho sempre detto che non provavo lo stesso per te...se amo Laura non é colpa mia"gridó lui a sua volta.
La ragazza stufa sembró tranquillizzarsi e scrutó Ross anche con una certa dolcezza.
"Perché non mel'hai detto?"chiese lei con dolcezza.
"Non volevo farti soffrire e pensavo che me ne sarei dimenticato"borbottó lui imbarazzato.
Ma in quel momento aveva realizzato che lui non avrebbe mai voluto dimenticarla.
Era la parte migliore della sua vita.

||All Night||Where stories live. Discover now