Nice to meet you

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Arrivarono a casa della ragazza.
Lei continuava a scuotersi i capelli per cercare di togliere la sabbia inutilmente.
Avevano fatto una vera e propria lotta di sabbia.
Ed erano usciti entrambi sconfitti.
"Sei uno stronzo,mi hai coperta tutta"gridó la ragazza osservando l'interno della casa dal cortile.
Non aveva nessuna voglia di entrare e rivivere quella situazione. Vedere la madre fingere di essere felice quando stava crollando,perché lei stava crollando. "La prossima volta non mi sfidare"mormoró avvicinandosi a lei e baciandola teneramente.
Per un minuto si dimenticó i suoi problemi e riuscii ad essere felice.
Era felice solo quando le sue labbra erano a contatto con quelle di Ross.
Sorrise mentre lo baciava.
"E tu non chiamarmi piú tonta"borbottó continuando a baciarlo mentre si avvicinavano alla porta dell'abitazione.
"Tu lo sei"sussurró una volta concluso il bacio.
E sorrise.
Tutte le offese erano annullate da quell'incredibile sorriso.
Lui sorrideva e tutte le cose brutte sembravano allontanarsi.
"Tu non sei meglio"bisbiglió la ragazza dopo essere arrivata alla porta e girandosi a guardarlo prima di entrare.
"Vorrei tanto che rimanessi con me"affermó con la faccia da cucciolo di cane.
"Lo vorrei anche io"disse imitandolo.
Si avvicinó a lei cercando di baciarla ancora una volta quando la porta si aprii nuovamente lasciando trasparire la figura di Ellen sorpresa.

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Laura sbuffó nervosa.

"Ciao"esclamó la madre.
Laura notó ancora il segno sulla fronte e subito cambió umorismo.
"ciao Ross...ci vediamo domani,ok?"chiese quasi chiudendo la porta che venne immediatamente riaperta dalla madre.
"No,vieni pure dentro che ti offro qualcosa da mangiare"propose gentile.
Il biondo guarava Laura per capire cosa dovesse fare.
"No,non voglio che conosca papá"disse decisa.
"Tuo padre non c'é,é andato al supermercato"bisbiglió.

La castana aveva capito.
Era andato a fare la spesa. Avrebbe comprato tutta la roba che piaceva ad Ellen cosí si sarebbe fatto perdonare.
E la madre ovviamente lo avrebbe perdonato.

Guardó Ross e si sentii sollevata della sua presenza.
Lui entró pur sentendosi imbarazzato,ma sapeva che la castana aveva bisogno di lui.
E lui ci sarebbe stato sempre e comunque.

Si accomodó sul divano,tenendo lo sguardo fisso sulla sua fidanzata.
Sembrava preoccupata e testa nonostante la sua presenza.
La madre si diresse in cucina intenta a prendere qualcosa da mangiare per il ragazzo della figlia.
"Va tutto bene?" sussurró il ragazzo un pó preoccupato.
"Non voglio che tu sia qui quando verrá mio padre"affermó la ragazza preoccupata.
"Adesso non c'é"la rassicuró.

"Da quanto tempo state insieme?"urló Ellen dalla cucina mentre faceva uno strano rumore con i piatti.
La castana sapeva che cercava di cucinare qualcosa di commestibile,anche se lei non ne era capace.
"Da poco"gridó Laura cercando di farsi sentire.
"Siete una bella coppia"affermó la madre tornando nel salone con in mano un piccolo vassoio dove si trovavano tanti piccoli piattini ripieni di mangiare.
La ringraziarono.
Lei si accomodó sul divano fissandoli.
E Ross si sentí arrossire.
"Come vi siete conosciuti?"domandó la donna.
Ross e Laura si scambiarono uno sguardo imbarazzati non sapendo come iniziare quel discorso.
Non avevano raccontato a nessuno come si erano conosciuti e probabilmente non lo avrebbero mai raccontato a nessuno.
"Bhe.."inizió Ross che si bloccó di colpo quando notó la porta spalancarsi di colpo lasciando notare a tutti un uomo sui quaranta che osservava il soggiorno portando con sé due buste.
Ellen si alzó immediatamente per aiutarlo e portó da sola la roba del marito nella cucina.
L'uomo scrutò le persone che si trovavano nel soggiorno.
Osservó Ross con uno strano disgusto,forse si ricordava di lui.
"Chi é il tuo amico?"domandó avvicinandosi a loro.
La ragazza sbuffó ed era intento a mandare via Ross.
Non voleva che un anima buona come la sua conoscesse quella sporca e nera dell'uomo che avevano davanti.
"Piacere,sono Ross"si presentó il ragazzo imbarazzato tendendogli la mano.
L'uomo non corrispose al gesto gentile e guardó la castana quasi scoppiando a ridere.
"Dove lo hai trovato un personaggio simile?"sputó fuori tra le risate.
Ross si sentiva sulserio fuoriposto in quel momento ed incominció ad alzarsi quasi avviandosi verso l'uscita.
"No,biondino rimani a cena con noi"lo fermó sull'orlo della porta.
Lui si voltó e avrebbe voluto dirgli di no,ma lo fece per la ragazza,per aiutarla.
Annuii poco convinto e fu spinto dall'uomo verso la cucina.
Sentiva quasi una sfida quando Damian lo guardava come se avesse timore che lui avesse potuto rubargli il potere in quella casa.

Si accomodó su una sedia al lato del tavolo accanto a Laura,a capo tavolo vi era il padre che fissava tutti i gesti con puntigliosa attenzione e sorrideva malefico.
Il suo viso era cosí poco amichevole che Ross si stupí di quanto Laura fosse diversa dal padre.

"Allora che scuola fai?"domandó dopo che la moglie inizió a posizionare piccoli pezzi di carne nei piatti.
"Faccio il liceo,l'ultimo anno"mormoró il biondo muovendo il cibo con la forchetta e con lo sguardo basso.
Gli occhi freddi di Damian lo destabilizzavano.
Erano diversi da quelli della castana. Lei trasmetteva solo felicitá.
"Mh...cosa vuoi fare in futuro?"chiese minaccioso riponendo un pezzo di carne in bocca.
"Non ci ho ancora pensato"affermó il ragazzo.
Non ci aveva mai pensato fino a quella sera.
Ed in quel momento aveva paura del futuro.
"Hai scelto proprio un bel tipo,con le idee chiare"lo prese in giro l'uomo rivolgendosi alla figlia.
La ragazza divenne rossa per la rabbia e sospiró.
"Un'idea chiara cel'ho...creare una famiglia felice"disse il ragazzo sottolineando la parola felice.
Damian sbiancó improvvisamente.
E avvertí quelle parole come una provocazione.
Lui odiava le provocazioni.
Odiava essere provocato,aveva il potere della sua famiglia in mano e questo gli bastava. Cosa gli importava se fossero felici o meno? Nulla.
"Non ti permetto di contestare il modo in cui educo"sbraitó il padre lanciando il piatto sul parquet e facendolo frantumare in mille pezzi.
Ross si spaventó e quindi rimase senza parole.
"Adesso,vai fuori di casa mia"impose avvicinandosi a lui e tirandolo fuori per il colletto.
La castana seguí i due fino all'orlo della porta lasciandosela chiudere alle spalle per salutare il fidanzato.

"Scusami"disse lui abbassando la testa per il dispiacere.
Lei gli alzó il viso con due dita e gli lasció un bacio a stampo sulle labbra.
"E questo per cos'é?"chiese con un sorriso.
"Perché sei il fidanzato migliore che potessi trovare" sorrise entrando in casa.

Il biondo era contento e decise di direggersi all'ospedale per andare a trovare la madre ed il padre che ancora si trovavano lí:la madre per i suoi ultimi controlli ed il padre semplicemente perché voleva esserle accanto.
In quelle due ultime settimane non si era mosso di lí.
Camminó fino a notare la struttura in lontananza e quando arrivó al piano in cui dormiva la madre si avvió alla sua stanza convinto.
Le avrebbe voluto raccontare cosa era successo.
E avrebbe sentito uno dei suoi consiglio.
Per un secondo si era dimenticato che anche loro lo avessere deluso.
Aprí la porta della camera,facendo trasparire la figura di una donna dai capelli ricci e castani.
Una donna che Ross non conosceva,che non aveva mai visto in vita sua.

La donna si voltó ed osservó il ragazzo con stupore.

"Piacere Rose Miller"

||All Night||Where stories live. Discover now