welcome back father

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Ross sembrava poco convinto di bussare alla porta del padre.
Cosí si voltó verso Laura.
La sua faccia lo stava aiutando molto in quegli ultimi giorni disastrosi.
Lei con lo sguardo lo spinse a farsi avanti e lui bussó incerto.
Sentii la voce del padre che incitava chi stesse fuori ad entrare.
Ross aprí con cautela.
Lo vide steso sul lettino.
La sua faccia era irriconoscibile.
Aveva un occhio fasciato ed uno con cui riusciva a vedere.
Appena notó il ragazzo,sentii il bisogno di stringerlo al suo petto...ma le fasciature sulle braccia completamente fratturate glielo impedivano.
"Tesoro mio"disse piangendo.
"Papá"urló il biondo accovacciandosi sul suo petto disperato.
Non riusciva a piangere,in quei giorni aveva sprecato tutte le lacrime.
"Mi dispiace"mormoró l'uomo in preda al panico.
Per cosa si stava scusando.
Non riusciva a capire.
"Avrei dovuto fare piú attenzione"ammise preoccupato.
"Ma come é successo?"chiese Ross con la voce rotta dal pianto.
"Un gatto é spuntato dal nulla,e abbiamo svoltato andando a sbattere contro un albero"spiegó tutto d'un fiato.
Ricordava perché pochi secondi prima che perdesse i sensi era riuscito a guardarsi intorno.
Ed aveva notato la moglie con il viso ricolmo di sangue.
"La mamma come sta?"chiese preoccupato.
Era la donna della sua vita.
E non voleva perderla per un semplice sbaglio.
"É in coma"sussurró il biondo sospirando affannosamente.
Il padre scoppió in un pianto disperato.
Sentiva di aver rovinato tutto.
"É tutta colpa mia,cazzo"gridó.
Ed inizió ad impazzire urlando parole senza senso preso dal panico.
Arrivó una infermiera che gli diede velocemente un calmante e lui crolló d'improvviso.
Ross fu tenuto alla larga da quella zona e quando ritornó accanto gli amici strinse Laura con tutte le forze possibili.
Non voleva lasciarla andare via.
Si sentiva cosí vicino a quella ragazza,cosí vicino a qualcuno conosciuto da poco tempo eppure che sentiva come parte di lui.
Si accertó che non potesse vedere la madre ed uscii dall'ospedale con uno sguardo afflitto,ma comunque era contento che il padre stesse bene. Almeno aveva lui.
Ma aveva anche la madre,perché era certo che anche lei si sarebbe ripresa.
Anzi lo sperava.

I quattro ragazzi uscirono dalla struttura senza sapere cosa dire.
Calum e Raino decisero di andare a casa del ragazzo e né il biondo né la castana avevano voglia di intromettersi nei loro piani cosí li salutarono allontandosi uno accanto all'altro.
"Posso accompagnarti a casa?"domandó il biondo non volendo ritornare in quella casa triste e desolata.
Lei annuii leggermente.
Era contenta che lui si era offerto dei accompagnarla era diventata quasi un abitudine.
Una bella abitudine.
Camminarono lentamente,pensando a tutto.
Ross pensava ai suoi genitori ed anche al rapporto che aveva stretto con la ragazza.
Laura pensava ai suoi genitori,ma anche a quanto fosse adorabile quel biondo che le camminava affianco.
"Sono contento di averti conosciuto"ammise lui imbarazzato.
"Anche se il nostro é stato un modo particolare di conoscerci?"chiese la ragazza ironica.
Lui sorrise.
Finalmente sorrise,in quei giorni che sembravano orribili.
E la ragazza si sentii cosí fiera di sé stessa ad averlo fatto sorridere.
"Sicuramente si,io non sono uno ordinario"affermó sarcastico.
"E nemmeno tu,perché sei spettacolare" le confidó.
La ragazza si imbarazzó e la sua vergogna era visibile dalle guance terribilmente arrossate.
Non sapeva cosa rispondere.
Qualsiasi cosa avesse risposto,non avrebbe dato possibilitá ad una storia d'amore.
"Non rispondere nulla"anticipó il ragazzo osservandola.
Lui era unico.
Diceva sempre ció che pensava.
E questa era la caratteristica che piú lo distingueva da quel mondo di falsi.

Arrivarono stanchi all'alloggio della castana.
Il biondo fece per andarsene,quando la castana lo interruppe appena le voltó le spalle. Semplicemente sentiva che lasciarlo andare via di nuovo,non era la cosa giusta da fare.
"Ti va di entrare a bere qualcosa?"domandó esitando.
Lui tentennó prima di accettare.
Lei si accorse che era poco convinto,ma decise di rassicurarlo.
"Tranquillo,mio padre é andato via...siamo solo io e mia madre"mormoró lei tranquillamente facendogli strada lungo il minuscolo cortile ricolmo di margherite e tulipani.
Ross la seguii senza parlare troppo ed appena varcarono il ciglio della porta l'attenzione di Laura fu colta da una valigia posizionata lungo le scale.
Una valigia vuota.
Si voltó verso il biondo cercando una sorta di appiglio,ma il suo sguardo era rivolto verso l'uomo che li guardava dalla cucina.
Era il padre di Laura.
Era tornato e questo non rendeva felice la figlia,per niente.
Lo scrutava con disgusto.
"Cos'é la scappatella é durata meno del previsto?"domandó ripugnata.
L'odio che provava verso il padre era immenso.
"Tesoro,non trattarlo cosí"affermó la madre stampandogli un bacio sulla guancia.
Laura si sentiva presa in giro.
Osservava la mamma con ancora piú disgusto.
"Menomale che dovevamo ricominciare a vivere"esclamó sarcastica.
L'uomo era fermo con lo sguardo piú crudele del mondo ad osservare la scena.
La famiglia era distrutta e questa era solo colpa sua.
"Sono cose che si dicono"sussurrò la mamma lasciandogli un altro bacio. Laura schifata non riusciva piú a trattenersi.
"Tanto sai che continuerá a prenderti per il culo,io non ci sto piú a questo gioco"affermó correndo sú per le scale.
Raggiunse la sua camera ed afferró un pigiama inserendolo nella borsa. Era davvero stufa di quella situazione,era stufa di dover subire le conseguenze di quel continuo tira e molla.
Non ne poteva piú.
Attiró Ross per un braccio e si allontanó dall'abitazione senza dire nulla ai suoi genitori.

"Non so nemmeno dove cazzo andare a dormire"urlava presa dal panico.
"Potrei andare da Raini,ma lei sicuramente dormirá da Calum"ripeteva tra sè e sè senza dare un occhiata al biondo che sembrava avere una possibilitá.
"Dove vado?"chiese guardando il ragazzo che aveva una mano alzata come se fosse a scuola.
"Smettila cretino"lo intimó lei.
"La Laura nervosa non mi piace,comunque avrei un idea"
Fece un cenno col capo per fargli intuire che fosse interressata.
"Se non ti metti troppa vergogna,potresti venire a dormire a casa mia...io dormo nel letto dei miei genitori e tu nella mia camera"affermó malinconico.
Avrebbe dormito nel letto dei suoi genitori anche per assaporare ancora il loro profumo e sentire la loro mancanza.
Gli mancavano molto.
Ed aveva paura.
"Senza malizia"disse alzando le braccia in segno di resa.
"Ok" accettó.

||All Night||Where stories live. Discover now