Goodbye

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Ellen era rimasta nel soggiorno,ad osservare il soffitto che in quei momenti sembrava molto piú bello dei suoi pensieri. Erano pensieri tristi e cupi. Erano pensieri che riguardavano suo "marito"e la sua splendida figlia che l'aveva sempre avvertita di quanto il padre fosse falso.
Abbassó lo sguardo verso i suoi lividi ormai violacei. Puó un uomo che ti ama sfiorarti con tanta violenza?

"Laura,torna a casa...ti prometto che cambierá tutto" scrisse di fretta. Sapeva che l'aveva detto piú volte,ma quella sarebbe stata davvero l'ultima.
Tutto si sarebbe risolto.

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"Rudolf non toccare nostro figlio" affermó Stormie una volta ritrovandosi avanti la figura di Rudolf pronto a partire per conquistare il suo ruolo di padre.
Ed era proprio quello il punto. Voleva conquistare un ruolo che avrebbe dovuto tenersi fin dalla nascita del biondino.

"Lui é nostro figlio" disse Rudolf entrando in macchina e mettendo in moto.
Non capiva che facendo in quel modo,avrebbe solo rovinato tutto. E avrebbe solo allontanato Ross il piú possibile da loro. Da quella che sarebbe dovuta essere la sua famiglia.

"Ma sei sicuro che stiamo facendo bene?"mormoró Rose poco felice,ma quasi convinta delle loro azioni.

"Certo che si,anche noi meritiamo la felicitá" borbottó.

La felicitá? Cos'e la felicitá? Essere soddisfatti della propria vita? O vedere gli altri che sono contenti della propria?
Rudolf non sapeva essere altruista,era molto simile al padre di Laura che in quel momento si trovava in macchina con loro.
Erano due uomini freddi,due uomini dal cuore gelido.

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Ross e Laura erano pronti a ripartire e viaggiare ancora,erano pronti ad abbandonare il paese e cambiare anche nome.
Stavano preparando le valigie,quando Ross si fermó sedendosi sul letto pensieroso.

"Cosa fai amore?" domandó Laura incerta e preoccupata.

"Nulla,solo che non possiamo partire" mormoró lui convinto.

Laura lo osservó e si affiancó a lui. Lo abbracció da dietro.
Lui si culló tra le sue braccia con una faccia soddisfatta.

"Perché dici cosí? Possiamo andare via e loro non ci troveranno piú" esclamó la ragazza pronta a lasciare anche il mondo per lui. Perché era lui il suo mondo.

"Sai che non é cosí,lo scopriranno sempre" affermó il biondo.

"Quindi preferisco finirla ora" continuó a mal in cuore.

Laura sgranó gli occhi.
"Mi stai lasciando?"chiese perplessa.
"No,ti faccio soffrire meno ora"rispose lui.

"Avevi promesso di non abbandonarmi"disse lei quasi piangendo.
Ormai piangeva spesso. Piangeva per la sua vita che non sembrava arrivare ad una conclusione positiva.
Tutto le si torceva contro.

"Non ti sto abbandonando"bisbiglió avvicinandosi a lei
"Io ci saró sempre per te,sempre..Laura io ti amo,sento che sei la donna della mia vita...e proprio per questo non permetteró che soffrirai quando andró in Germania" trattenne le lacrime.

Laura lo bació. Sapeva che lo stava facendo per il suo bene. Solo che in quel momento non riusciva a capirlo. Quindi si fiondó tra le sue braccia,in attesa delle persone che sarebbero venuti a prenderli.
"Anche io ti amo,piú della mia stessa vita"borbottó la ragazza.

"Non dire cosí,ci stiamo lasciando...rendi le cose piú complicate"farfuglió singhiozzando.

Probabilmente sarebbero rimasti sorpresi dagli individui che si sarebbero trovati dinanzi.

Rudolf,Rose e Damian.

Era una strana combinazione. Eppure quando se li trovarono davanti non rimasero piú di tanto sorpresi. Laura aveva fatto due calcoli e probabilmente era stata proprio la madre ad avvertire il padre che,non si sa in quale modo,avesse avvertito i genitori naturali del biondo. Era delusa dal padre,ma quella non era né la prima,né l'ultima volta d'altronde.

Ross e Laura si tennero per mano,pur sapendo che non erano piú una coppia. Ma comunque si sentivano al sicuro l'uno tra le braccia dell'altro. Ed avrebbero voluto affrontare quell'ultimo viaggio insieme.

Laura si addormentó sulla spalla del biondo. Era stremata,stanca e debole per affrontare un viaggio di sette ore.
I componenti all'interno della macchina parlavano di cose abbastanza futili.

"Sta lontano da mia figlia,le hai portato solo confusione" disse ad un certo punto Damian.

"Tua figlia? Tu non sai nemmeno i suoi gusti,i suoi sentimenti,le sue emozioni...sei meno padre di quanto lui lo é per me" bofonchió indicando Rudolf.
Era un momento in cui la tensione era ai massimi livelli.
Ross cel'aveva con il mondo. E l'unica persone che amava in quel gruppo di stronzi era Laura che stava dormendo beatamente.

"Ma come puó un ragazzino di diciannove anni,darmi delle lezioni?"chiese l'uomo sprezzante.

"Perché sono molto piú uomo di te"disse semplicemente mentre Rudolf e Rose si intromettevano nel discorso per tranquillizzarli.

"Ross sei pronto a partire per la Germania con noi?"borbottó la donna allegra.

"No,sono scappato qui proprio per andare via da voi" rispose lui.

"Senti Ross"inizió Rudolf.
"Tu verrai con noi,e sarai molto contento"intimó l'uomo inferocito.
E Ross notó la somiglia tra Rudolf e Damian. Erano entrambi due uomini vuoti che non avevano altro scopo nella vita se non quello di rovinare quella degli altri e quella dei propri cari.

"Ma vaffanculo"affermó infilandosi le cuffiette nelle orecchie e non ascoltando piú quella conversazione.

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Arrivarono dopo delle lunghe ore. Ross non aveva chiuso occhio,perché non riusciva a sentirsi a proprio agio.
Laura aveva dormito solo perché per la tristezza non riusciva a tenere gli occhi aperti ed osservare quello schifo in cui erano immersi.

Arrivarono alle nove di sera,lasciarono prima Laura nella sua abitazione che lasció la macchina trascinata via da Damian mentre lanciava sguardi al suo "ex" fidanzato.
Ross la salutava con la mano.
Come era brutto lasciarla senza poterla baciare o abbracciare un ultima volta,peró ci sopravviveva.

Dopo qualche minuto arrivarono a casa di Ross,e quest'ultimo scese correndo ad abbracciare Stormie che lo aspettava fuori dalla porta poiché Rudolf l'aveva avvisata che sarebbero tornati a prendere poche cose e il giorno dopo sarebbero partiti.

"No,voi non prenderete mio figlio" urló la donba una volta in casa stringendosi al bacino del figlio co forza.

Lui si allontanó dalla madre e dal padre che stavano lí a coccolarlo per quanto ne avessero sentito la mancanza.

"Mamma,non fa niente...partiró con loro"esclamó il ragazzo stufo. Era stufo di quella dannata situazione e preferiva andare via,piuttosto che cercare inutilmente di rimanere. Sarebbero stati solo tentativi vani.

"Amore,ma sei sicuro?"chiese la donna con le lacrime che solcavano il viso.

Rose e Rudolf avevano un sorriso compiaciuto. Forse erano riusciti a convincerlo a volerli bene.

"No,peró parto..mi sono stancato di fuggire"spiegó velocemente,poi si riavvicinó alla madre adottiva"peró sappi,che ti ameró per sempre..sei tu la mia vera mamma e tu il mio vero papá"continuó indicandoli e succedsivamente abbracciandoli con forza.

"Addio,Laura..ti ameró per sempre"

Che ci crediate o no,siamo arrivati al penultimo capitolo.
Il prossimo sará il capitolo finale.

||All Night||Where stories live. Discover now