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Seguo James perché non ho niente di meglio da fare e sono curiosa. Certamente non voglio stare vicino a Roxi, quindi seguire il nuovo ragazzo mi sembra un piano abbastanza ragionevole e divertente. Non che lui ci baderà o altro. Non mi noterà neanche a meno che io non sia molto odiosa e io non voglio davvero attirare la sua attenzione, voglio solo vederlo meglio.

Cammina velocemente, evitando tutti e cavandosela abbastanza. Mi chiedo se sia venuto prima. Storia dell'Arte non è la nostra prima materia quindi mi chiedo dove fosse durante Disegno Artistico. Forse stava dando un'occhiata in giro per imparare dove fosse tutto in modo da non aver bisogno di nessuno che gli facesse vedere il posto. Be' è una cosa intelligente, se davvero ha fatto così.

Lo seguo fuori dal blocco C dove abbiamo Storia dell'Arte. Il nostro campus è costituito da alcuni blocchi ed è molto ben attrezzato. Noi, studenti di Arte, passiamo la maggior parte del tempo nel blocco E; a volte nel blocco C, e andiamo nella canonica per il cibo e altre cose. Vediamo a malapena gli altri studenti come gli studenti di Bellezza o quelli di Livello A.

Lo vedo imprecare quando si rende conto che sta piovendo. Grande shock, huh? Si tira su il cappuccio della felpa e si precipita nella biblioteca lì davanti. Mi chiedo se davvero disprezzi il fatto che i suoi capelli si bagnino così tanto da tirarsi su il cappuccio. Deve andare da un blocco all'altro, non è una distanza così grande e la pioggia non ha mai ucciso nessuno che io sappia. So che tutti si lamentano di essa, ma sono solo dei piagnoni.

Lo seguo, senza curarmi della pioggia e se mi bagno, mi asciugherò dopo. È normale, dopotutto. Non mi prenderò un raffreddore o altro del genere quindi non c'è problema, anche se indosso solo scarponi militari, un vestito e la mia giacca in denim. I miei capelli sono mossi e disordinati quindi la pioggia non può fare niente di peggio.

Penso che James sia più suscettibile riguardo al suo look di quanto dia a vedere.

Si dirige verso l'angolo più lontano della biblioteca, dove nessuno può disturbarlo, penso. Si siede e mette il suo zaino sul tavolo e poi ci fruga dentro, cercando qualcosa. Tira fuori alcuni opuscoli e altre carte.

"Oh, capisco. Recupero, uh?" Borbotto ma lui mi ignora completamente. Non mi offendo, ci sono abituata. "Amico, ti stancherai presto. Aspetta che i professori ti diano i riassunti. Diventerai pazzo. Non importa se abbiamo i lunedì liberi, li passerai tutti lavorando," continuo a dirgli anche se non mi sta prestando attenzione e continua a leggere.

Mi siedo di fronte a lui e metto un gomito sul tavolo per poi mettermi la mano a coppa sulla guancia, guardandolo.

"Quindi, qual è il tuo problema? Sei un qualche artista incompreso? Cosa farai con questo corso? Perché l'hai scelto?" Gli chiedo non perché mi aspetti una risposta a essere sincera, ma perché non mi piace il silenzio.

Per così tanti anni ero solita avere persone che mi urlavano contro, dicendomi cose orribili o semplicemente prendendomi in giro che mi sono abituata ai rumori di fondo. Non riuscivo a sentire i miei pensieri a meno che loro non la smettessero e io fossi finalmente sola con la mia voce.

Non potevo sopportarlo.

Ecco quando ho cominciato a parlare così tanto, anche se nessuno mi presta attenzione. Ho bisogno di sentire qualcosa a parte i miei stessi pensieri o mi sento come se stessi scomparendo. Nessuno mi ha urlato contro di starmi zitta quindi a loro non dispiace.

"Cosa sei?" gli chiedo poi. "Tutti dicono strane storie su di te, lo sapevi? Scommetto di sì. Probabilmente hai sentito Roxi e Adeline parlare oggi," continuo, gesticolando in modi strani con le mani. "Immagino di aver detto anch'io delle cose ma non ti stavo prendendo in giro o altro, stavo prendendo in giro quelle due. È solo che non mi piacciono proprio. Se sapessi la nostra storia allora capiresti."

Unseen (traduzione italiana)Where stories live. Discover now