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Non è semplice come sembra; non basta chiedere per avere delle risposte. Viene fuori che ci sono molti protocolli che devono essere rispettati. I funzionari, o ogni persona dell'ospedale, non condividono le informazioni con chiunque. C'è una cosa chiamata riservatezza, e a meno che tu non sia un parente diretto, non puoi ottenere informazioni personali su un paziente.

Quando James chiede di Daphne Samuels, gli viene chiesto quale sia la sua relazione con la donna. Non può mentire e dire di essere suo figlio, o qualche parente, perché dovrebbe dare la sua carta di identità e la sua bugia verrebbe scoperta.

James è una persona davvero gentile, ma molto asociale quindi le poche abilità sociali che ha sono un po' arrugginite. Perciò, le sue bugie, o qualsiasi tipo di inganno, viene beccato facilmente.

Per prima cosa siamo andati dai pompieri e ha detto di essere il figlio di mia madre. Non hanno neanche esitato, l'hanno solo guardato dalla testa ai piedi e detto, "Figliolo, quella donna era sola. Non ci sono parenti che possano essere contattati. La sua unica figlia è morta tempo fa. Ora dicci cosa hai intenzione di fare a meno che tu non voglia che chiamiamo la polizia."

Non c'è bisogno di dire che siamo corsi via prima che potesse rispondere.

È ovvio che dopo così tante ora avessero fatto tutte le indagini necessarie. Probabilmente, persino i vicini hanno spiegato quanto mia madre fosse sola negli ultimi quindici anni. E non avrebbe senso che James dicesse che sono stata qui tutto il tempo perché nessun altro può vedermi.

All'ospedale James dice di essere un amico di famiglia, ma non basta per avere delle informazioni.

"Mi dispiace, ragazzo, ma non siamo autorizzati a dare questo tipo di informazioni a non-parenti," risponde la donna dietro la scrivania, guardando James impietosita.

"Può almeno dirmi dove si svolgerà il funerale?"

"Non dovrei dirtelo, ma.." la donna prova pietà per lui. "Abbiamo contattato l'ex marito. Il corpo della signora Samuels verrà cremato e le ceneri verranno portate a Cardiff, dove vive lui ora. Il funerale non si terrà qui."

Non riesco a dire niente e neanche James, quindi ci limitiamo a guardarla con sguardo vuoto.

"Ora vai via prima di farmi mettere nei casini." James annuisce e la sua mano quasi automaticamente cerca la mia. "Condoglianze," aggiunge lei prima che facciamo un passo e anche se lo sta dicendo a James, pensando che lui sia così devastato per la morte di mia madre, in realtà sta solo provando il mio dolore.

"Grazie," dico con voce roca e poi James ripete le mie parole ad alta voce così che la donna possa sentire. Lei annuisce con un sorriso tirato.

Poi James mi sta trascinando via dall'ospedale e non si ferma fino a quando non trova un posto dove possiamo rimanere soli, dove nessuno noterà che parla con l'aria, e dove può abbracciarmi senza che qualcuno segnalasse, pensando che sia scappato dal reparto psichiatrico.

Non mi oppongo più quando vuole abbracciarmi, anche se gli fa male; invece, lascio che mi conforti e faccia andare via il dolore così non gli farò del male. Ora mi sento intorpidita, sapendo che le ceneri di mia madre verranno portate via da Street, lontano da me. So che non è più qui, ma ciò che è rimasto sarà in un posto in cui non posso andare. Stavo sperando che venisse seppellita qui o qualcosa del genere così che io potessi almeno avere un posto in cui visitarla, come fanno le persone normali. È solo un modo per alleggerire il dolore nei nostri cuori, un'illusione... ma ora non avrò neanche quella.

"Mi dispiace davvero tanto, Paige," dice James tra i miei capelli, abbracciandomi fortissimo. "Vorrei essere riuscito a scoprire di più."

"Va bene, hai fatto del tuo meglio," dico, tirandomi un po' indietro per incontrare i suoi occhi e cercare di fargli un piccolo sorriso. "Almeno so che papà si prenderà cura del suo corpo."

Unseen (traduzione italiana)Where stories live. Discover now