Unseen (traduzione italiana)

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Non sono sorpresa quando camminiamo in silenzio. Dopotutto, se parlasse da solo in pubblico si guadagnerebbe sguardi straniti dalle persone che passano, ma comunque vorrei che non fosse così. Se non posso distrarmi la mia mente torna alle poche scoperte che abbiamo fatto oggi e il cumulo di emozioni mi fa sentire disorientata. Sono abituata al dolore e alla solitudine, alla paura che tormenta la mia mente, la preoccupazione e perfino quella punta di risentimento. Ma oggi ogni emozione è cresciuta in modo esponenziale e mi lascia scorticata. Sento che se James mi toccasse, o qualsiasi altra persona, sarebbero messi ko perché è tutto così caotico e distruttivo.

C'è rabbia, così tanta rabbia che non so neanche cosa farci. Tutto quel risentimento che sentivo prima si è trasformato in rabbia omicida e non è solo perché non è giusto che io sia così, è perché sono così dopo che qualcuno mi ci ha spinto, qualcuno mi ha condotta a questo stato. Se quelle persone mi avessero lasciata in pace sarei ancora viva. Avrei trentadue anni e probabilmente con una mia famiglia, con i miei genitori insieme. Potrei davvero avere una vita. Ma tutto ciò mi è stato tolto.

Se sia stato un incidente o intenzionale, qualcuno mi ha spinta fino a quando non sono caduta giù dal precipizio.

Non sono sicura di cosa sia successo esattamente ma lo so, lo sento. So che ciò che ho visto nel momento in cui ho toccato l'urna erano i miei ultimi ricordi. È stata l'ultima cosa che ho vissuto ed è stato orribile. Non riesco ancora a ricordare l'esatto momento della mia morte ma è stato quello stesso giorno, dopo ciò che ho visto. È stato il giorno in cui sono morta e i miei ultimi ricordi erano di paura, panico e così tanto dolore.

Non c'è da chiedersi perché da fantasma io abbia rimosso quei ricordi. Sarebbe stato ancora più duro esistere dovendo portare con me il peso di quelle reminiscenze. Attraversare quindici anni sapendo di essere morta così mi avrebbe probabilmente fatta impazzire e non voglio neanche pensare a cosa avrei potuto fare. Sono invisibile, sono capace di far male alle persone senza che loro siano neanche in grado di vedermi. Avrei potuto portare delle persone a un destino peggiore del mio.

Immagino che il fatto di non ricordare fosse un modo per la mia mente di proteggere non solo me ma anche tutti quelli intorno a me. Il dolore e l'odio fanno fare pazzie alle persone, e più potere hai, più diventi pericoloso.

E ora ricordo, non ancora totalmente ma so che ho bisogno di una punizione. Ho bisogno di farla pagare a quelle persone che mi hanno fatto questo. qualcuno che ha fatto qualcosa di così crudele a qualcun altro deve pagare, non possono andarsene in giro, vivere le loro vite come se niente fosse accaduto, come se non avessero distrutto delle vite. Anche se successivamente hanno scritto delle scuse sul mio banco, hanno comunque preso la mia vita nelle loro mani e l'hanno buttata fuori da me.

Devono pagare.

"Vendetta," mormoro e James si ferma.

"Scusa?" dice, i suoi occhi fissi su di me, un'espressione confusa adorna i suoi lineamenti.

"Vendetta. È questa la mia questione in sospeso, James. È così ovvio. Per me, per mia madre. Quelle persone... quelle che mi hanno rinchiusa in quello sgabuzzino, sono i miei esecutori. Mi hanno portata via dalla mia famiglia e causato tutto questo dolore a mia madre. Sono così per colpa loro," spiego.

Non riesco davvero a concentrarmi su di lui, gli occhi sbarrati e persi. Le mie mani stanno tremando e probabilmente sembro tanto folle quanto mi sento di essere. Ma sono bloccata da quindici anni, mia madre è in lutto dallo stesso tanto e la mia famiglia si è spaccata nel duemila. Ho il diritto di essere folle.

"Ho bisogno di una punizione. Ho bisogno di far pagare loro per quello che hanno fatto, James. Sono questo mi metterà a mio agio, non capisci? Solo allora sarò capace di andare dall'altra parte. Ho bisogno di vendicare me e la mia famiglia," continuo a spiegare. "Avevo represso quel ricordo ma ora che so, devo fare qualcosa a riguardo."