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Sono arrabbiata. Sono così arrabbiata che non riesco neanche più a essere triste. È così ingiusto che io non possa piangere e buttare fuori tutto quello che sto provando, che io sia intrappolata e congelata in questo stato e non possa neanche versare una lacrima quando qualcuno mi ferisce. Il dolore con cui vivo è soffocante e io faccio ciò che posso per ignorarlo e andare avanti, ma vorrei poter almeno piangere una volta e togliere un po' del tormento che vive in me.

James pensa di essere così speciale e che può trattarmi come vuole perché è vivo. Sono già passata per l'inferno quando ero viva e non farò la stessa cosa ora che sono morta. Se c'è una cosa positiva nell'essere morta è che nessuno può fare il bullo con me, nessuno può ferirmi e umiliarmi come prima. James adesso non può venire e ricordarmi quanto io sia miserabile e insignificante e come nessuno mi abbia mai accettata a parte la mia famiglia.

"Come se a me piacesse parlare con te, deficiente!" Urlo con tutto il fiato che ho nei polmoni anche se lui non può sentirmi perché è al college mentre io sono da qualche parte in città. "È solo che non ho altre opzioni," aggiungo in un sussurro, sentendomi di nuovo giù.

Alzo le gambe e le abbraccio, poggiando il mento sulle ginocchia.

È forse troppo chiedere che per una volta una persona pensi che io non sia un peso e che vorrebbe parlarmi? Perché tutti mi respingono? Non ho mai avuto amici e gli unici ad amarmi sono stati mia madre e mio padre, ma nessun altro essere umano sembrava tollerarmi. Voglio solo qualcuno che mi sorrida e che pensi che io sia divertente o simpatica. Non ho bisogno di essere la migliore amica di nessuno, mi basterebbe essere una conoscente.

Trova un altro fantasma, ha detto James, ma dove? C'è una comunità per esseri come me? Persone che sono bloccate nel mondo dei vivi e non possono andare avanti, sempre che tutto il concetto dell'andare avanti esista. Posso trovare un gruppo di supporto e incontrarli tutte le settimane per parlare dei nostri problemi? Sarebbe bello.

"Ciao, il mio nome è Paige Samuels e sono bloccata qui da non so quando ma penso sia molto tempo. Non riesco davvero a ricordarlo," dico ad alta voce, immaginando il nostro incontro di Fantasmi Anonimi. "Questa settimana sono stata insultata e respinta brutalmente da una persona viva. È un coglione totale e non ha compassione ed è super asociale. Un vero cretino. Ma ha ferito me e i miei sentimenti e per un po' è stato come se fossi ancora viva, bullizzata e odiata da tutti per nessuna ragione. Alla fine mi ha detto che mi odia perché lo infastidisco. So che lo faccio, tuttavia non c'era bisogno che fosse così crudele, no?" Continuo, abbracciandomi più forte le gambe. Non fa male. Niente adesso può farmi male fisicamente. "Volevo solo che qualcuno mi ascoltasse per una volta. Qualcuno che potrebbe avere risposte o altro." La mia voce si spezza e devo nascondere la faccia nelle ginocchia per alcuni secondi. Ho una voglia matta di piangere, sento come se stessi piangendo ma non accade niente. Sono bloccata qui. "Volevo che qualcuno mi guardasse negli occhi senza ironia o disgusto. Ma immagino che sia chiedere troppo, dopotutto. Anche quando sono morta le persone continuano a odiarmi."

Inizio a tremare. Una volta che la frustrazione e la rabbia svaniscono, il dolore per quello che è successo e per ciò che significa inizia a farsi sentire e comincia a soffocarmi. Mi sembra di avere delle mani strette attorno al collo che lo stringono, e non riesco a respirare. Non ho bisogno di respirare ma non vuol dire che non mi senta intrappolata e spaventata e orribilmente ferita.

"Sono davvero così orribile? Così odiosa? Forse è colpa mia se le persone mi trattavano così. Forse c'è qualcosa di sbagliato in me che respinge le persone. Pensavo che fossero loro a essere cattivi ma se anche quando sono morta le persone mi odiano, allora deve essere colpa mia," sussurro, pensando ad alta voce e desiderando ancora di poter piangere.

Prendo un respiro profondo e guardo verso il cielo, un sorriso triste sulle labbra mentre cerco di calmarmi.

"Vorrei fare una denuncia. Tutto questo non-essere-in-grado-di-piangere è una vera truffa. Voglio indietro i miei soldi. Non che abbia pagato, ma mi sento davvero derubata in questo momento," dico enfaticamente, parlando alle nuvole grigie sopra di me come se avessero la risposta o potessero inviarmi un modulo da compilare per la mia denuncia. "Mi piacerebbe anche lasciare una denuncia per James Black. Spero che quando morirà rimarrà anche lui intrappolato qui e che imparerà come ci si sente a essere tutti soli e ad essere ignorati dalle persone anche quando hai bisogno di loro. Gli insegnerà qualcosa." Mi sento immediatamente colpevole dopo aver detto questo. "Okay no, è troppo crudele. Non augurerei a nessuno di provare ciò che provo io. Neanche a James."

Unseen (traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora