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James guarda ovunque, assurdamente a disagio, e prima che io possa dire qualche altra cosa, o che lui possa darmi una risposta alla mia domanda, si gira e corre via e io sono troppo sgomenta per muovermi per tre secondi buoni, il che gli dà un bel po' di vantaggio.

"JAMES!" Urlo quando finalmente riesco a reagire e corro giù per le scale per raggiungerlo, la disperazione mi rende maldestra e una volta quasi inciampo. Non che m'importi se dovessi cadere, nessuno a parte James mi vedrebbe e non posso morire. Non di nuovo, almeno. "Per favore, aspetta!" lo supplico quasi raggiungendolo quando sta lasciando l'edificio. "Per favore."

Riluttante, si gira e mi guarda con quegli occhi pieni di pietà. Fa male, fa enormemente male, ma allo stesso tempo è così eccitante perché è passato così tanto tempo da quando qualcuno ha effettivamente incontrato i miei occhi. Da quando qualcuno ha considerato la mia esistenza anche solo per un secondo. Oh Dio, quanto mi è mancato questo. Non posso ancora credere che stia accadendo.

James si guarda in giro, forse per essere sicuro che non ci sia nessun altro nei paraggi. Poi impreca sottovoce. "Merda, merda, merda!"

"Non correre, ti prego. Io- io non so perché mi puoi vedere o perché effettivamente puoi sentirmi, ma non ricordo l'ultima volta in cui sono stata così felice. Capisci come-?"

La mia domanda viene interrotta da lui. "Per favore, Paige, lasciami in pace. Non voglio parlare con te o con nessun altro. Ti supplico, lasciami in pace."

"Ma come posso-?" Ci provo di nuovo ma lui scuote la testa.

"Lasciami in pace. Non capisci queste parole? Sono impegnato e contrariamente a te, io sono vivo e ho bisogno di fare i miei compiti. Ho delle scadenze e non posso permettermi di essere bocciato," mi dice e io mi sento malissimo. " Avrei dovuto saperlo. Non mi sono mai chiesto perché tu non lavorassi mai, ho pensato che fossi solo... ugh!" Geme prima di far scorrere le mani sui suoi dread. Noto che sono più corti della prima volta in cui l'ho visto, il che vuol dire che forse li ha tagliati. Noto anche che i capelli sono più chiari di prima. Non sono più di un marrone chiaro ma di un biondo sporco e adesso i dread arrivano fin oltre le spalle. Li tiene legati sulla nuca, con un altro dread usato come elastico. Normalmente ha il cappuccio sollevato o indossa un berretto, ma a causa della frustrazione ha tirato giù il cappuccio adesso. Noto anche che i suoi occhi oggi sono più blu del solito e mi chiedo se sia perché, miracolosamente, il sole sta splendendo, anche se ci sono molte nuvole nere ed è chiaro che non durerà.

"Lo so ma... è solo che... sai com'è non avere nessuno con cui parlare? Mai?"

"No, ma vorrei saperlo. Sembra che tu sia incapace di capire che non voglio parlare. Lasciami in pace!" Urla e io sbatto le palpebre per la sorpresa, cercando di mantenere un'espressione neutrale.

Non posso piangere. Sento come se stessi piangendo e tutto, ma non posso piangere fisicamente. Sono morta, dopo tutto. Sono bloccata a quando sono morta, con gli stessi vestiti, gli stessi capelli e gli stessi fluidi corporei. Non posso piangere, non posso sanguinare, non posso niente. Semplicemente... esisto. In un modo strano.

"Non è carino," mormoro e lui scuote la testa.

"Lascia che io lo sappia! Ugh, smettila solo di seguirmi, okay? Smettila di parlarmi. Lasciami in pace!"

Questa volta non aspetta che io risponda, si gira semplicemente e se ne va a lunghi passi che fanno aumentare velocemente la distanza tra di noi. Io non mi muovo. Avvolgo le mie braccia attorno al mio corpo, cercando rimettermi in sesto. Così tante emozioni turbinano dentro di me, afferrandomi da tutte le direzioni.

È passato così tanto tempo da quando sono morta. Non so quanto, non so neanche come o quando sia successo. I miei ricordi sono scarsi e si fondono, rendendo tutto confuso. Non so se ciò che ricordo sia di quando ero viva o dopo la mia morte. La sola cosa di cui sono certa è che il bullismo si è fermato. Ricordo che c'era caos ed era un inferno e dopo c'era silenzio. Nessuno mi guardava, nessuno mi parlava, nessuno mi rispondeva e io ero tutta sola.

Unseen (traduzione italiana)Where stories live. Discover now