Stai lontano da lui!

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"Non lo sopporto, guarda come si atteggia!" - commentò Niall, fissando imperterrito il presidente del 'Us of Manchester' pavoneggiarsi davanti a tutti quelli studenti.

Il castano infatti, nonostante i vari richiami da parte delle segretarie e di alcuni professori, continuava ad incitare gli studenti a ribellarsi al pagamento della tassa trimestrale che quel mese sembrava avesse superato le norme stabilite.

"Cosa cazzo si urla? Sa che quest'università costa, se ne andava ad una statale allora!" - dichiarò convinta Angel, mentre stringeva i suoi manuali di diritto privato come la cosa più preziosa che avesse. In effetti forse lo erano, visto come li trattava. Infatti i ragazzi erano quasi sicuri che nemmeno Paul, il suo presunto e sconosciuto fidanzato, venisse trattato in quel modo.

Harry in tutto quello non disse niente, continuò ad avere lo sguardo alto sul tabellone elettrico, in attesa di sapere in quale aula sarebbero dovuti andare questa volta, cercando di ignorare ancora quella voce che non voleva proprio smettere di urlare, di infilarsi nella sua vita.
Stava davvero mantenendo tutto il suo self-control, ma non era semplice!

Non era semplice perché sarebbe voluto andare lì e spaccargli la faccia e baciarlo, schiaffeggiarlo e ringraziarlo per averlo portato fuori dal locale quel sabato di due settimane prima, oppure ancora urlargli contro e poi baciarlo ancora.

Martin aveva delle labbra che continuavano ad urlare 'baciami' ed Harry voleva dannatamente farlo.

"Smettila di pensarci" - sussurrò Niall guardando dritto negli occhi il suo amico - "Guarda lì quel ragazzo, sono giorni che non ti toglie gli occhi di dosso!"

Ma quelli non erano gli unici occhi che Harry Styles aveva su di sé, ma se lo avesse saputo non sarebbe certo andato da Matt Nivarra a chiedere una piccola informazione, che senza volerlo si era trasformato in un appuntamento libero per quel pomeriggio alla caffetteria del bar.

***

"Allora Harry non sei di Manchester?" - chiese Matt, non distogliendo lo sguardo nero pece da quello di Harry che imbarazzato continuava a girare e fissare il suo cappuccino con panna.

Non si sentiva per nulla a suo agio vicino quel ragazzo, a dir la verità lo spaventava anche un po'. Era enorme, anche se non molto alto, ma con braccia e gambe spesse ed un sorriso strafottente, camuffato in dolce.

"Sono di Holmes Chapel, tu invece?"

"Sono qui in Erasmus per un anno, sono Italiano in realtà, mi chiamo Matteo, ma preferisco Matt"

"Il tuo accento aveva parlato prima di te" - Matt arrossì leggermente, avvicinandosi piano al corpo di Harry, allungò una mano e col pollice stava per pulire l'angolo della bocca del riccio, sporca ancora di panna, quando un tonfo di libri dissuase i loro sguardi e l'italiano, non appena vide il ragazzo, nascose la mano sotto il tavolo, come un ladro appena beccato a rubare.

"Non volevo interrompere - fece Pericolo digrignando stretto i denti - ma ho saputo che la lezione di diritto medievale è stata anticipata di un'ora e sto avvertendo tutte le matricole".

"Oh, allora io è meglio che vada a lezione. Ci vediamo Matt, grazie per il cappuccino!" - Harry afferrò la tracolla e corse fuori dalla caffetteria, col telefono premuto all'orecchio per avvertire Niall e le due ragazze, lasciando da soli i due che dopo aver aspettato qualche secondo - certi dell'allontanamento di Harry - iniziarono ad urlarsi contro.

Come due bambini in lite per lo stesso giocattolo.

"Stupido italiano devi stare lontano da lui!"

"Chi cazzo ti credi di essere?" - sbottò allora il ragazzo dai capelli mori e la carnagione mediterranea, spingendo con il proprio corpo quello di un Louis pericolosamente tranquillo.

"Louis Tomlinson e non ci metto più di due minuti a farti tornare nel tuo paesino di campagna!"

"Avrò quello Styles prima di te, vogliamo scommettere?" - i loro visi erano a pochi centimetri di distanza uno dall'altro, i pugni di entrambi chiusi vicino i loro fianchi, pronti ad uno scontro dove nessuno voleva partecipare ma che tutti volevano vedere, tanto da creare un mezzo cerchio intorno a loro.

"Prova ad avvicinarti a lui e ti giuro che ti farò tornare a casa tua piangendo, sono stato chiaro?"

"Mi piacciono le sfide" - e nessuno se lo sarebbe mai aspettato, ma videro per la prima volta Louis Tomlinson, presidente dell 'Us of Manchester', non rispondere ad un affronto.

Louis' Club || Larry Stylinson AUWhere stories live. Discover now