LouLou

9.4K 702 365
                                    

Volevo ringraziarvi dal più profondo del cuore e del mio sonno per tutte le visualizzazioni, i commenti ed i voti. Siete fantastiche ed io senza parole, più o meno.
Grazie ancora e niente, buona lettura.

Har (11:29):
Siamo appena usciti, i risultati dell'esame ci saranno nel pomeriggio.
Andiamo a mangiare qualcosa? xx

Lou (11:31):
Senza Niall vero?

Har (11:32):
Ha letto il messaggio e ha detto di mandarti a fare in culo.

Lou (11:36):
Dì a Niall che ci vado spesso a fare in culo.

Har (11:39):
Louis Tomlinson!!
Sei ancora all'associazione?

Louis stava per rispondere di raggiungerlo in sede ma il suono del campanello lo distrasse, abbandonò il telefono sulla scrivania e scese giù. Senza neanche chiedere, aprì la porta ed immediatamente sentì il cuore in gola e lo stomaco chiudersi in una morsa dolorosa: Luke era lì, era lì davanti a lui e non sapeva cosa dire o fare, non era sicuro nemmeno di respirare. Doveva chiudergli la porta in faccia come aveva fatto lui in passato oppure urlargli contro di sparire, di non farsi rivedere, non ora che la sua vita stava trovando di nuovo un equilibrio. Non fece nulla di tutto questo però, si scansò e lo fece entrare - "Che ci fai qui Luke?"

"Sapevo che ti avrei trovato qui LouLou"

"Non azzardarti a chiamarmi con quel soprannome!" - urlò, sbattendo con forza la porta d'ingresso - "Hai perso il diritto di chiamarmi in quel modo molto tempo fa"

Luke fissò il pavimento amareggiato, sapeva sin dall'inizio che non sarebbe stato semplice affrontare lui ed un discorso del genere, non aveva nessun tipo di pretesa su di lui e sulla sua vita e Louis gliel'aveva appena ricordato - "Mi dispiace essere piombato qui. Sono l'ultima persona che immaginavi di vedere ma ho bisogno di parlarti..."

"Pensavo che ci fossimo detti tutto quando mi hai lasciato il giorno prima del mio compleanno" - rispose tagliente eppure il più grande riuscì a vedere quella traccia di malinconia nei suoi occhi. Conosceva Louis meglio di chiunque altro e quel tono, quella corazza che si era cucito addosso per non essere nuovamente ferito, non avevano niente a che fare con il ragazzo che aveva amato per gran parte della sua vita e la colpa era sua. Era stato lui a renderlo così apatico - "Perché sei qui?"

"Sono qui per parlarti di Harry"

Louis sgranò gli occhi, quel nome stonava terribilmente pronunciato da lui - "Non ci provare! Non ci provare hai capito? Non ora cazzo...Non fare finta di essere preoccupato per me!"

"Io non sono preoccupato..." - replicò sincero prima di afferrare Louis per la maglietta e spingerlo sul divano della grande sala, Luke si sedé al suo fianco - "I tuoi amici vogliono il tuo bene e pensano che Harry, insomma, non lo sia".

Louis per l'ennesima volta rimase stupito dalle parole appena pronunciate. Andy e Liam come avevano potuto fargli una cosa del genere? Si lamentavano di qualche rumore molesto della notte e che Harry non chiudesse mai la porta del bagno a chiave ma non pensava ci fosse altro, soprattutto da parte di Liam che sembrava quasi considerarlo un fratello minore - "Cosa ti hanno detto?" - la voce gli tremò.

"Insomma sono preoccupati perché stai mettendo da parte l'associazione, i tuoi studi, gli obiettivi che ti sei prefissato. Ti vedono assente su ogni fronte e trovano Harry un despota che pensa solo a se stesso, un'egoista..."

Louis si massaggiò il ponte del naso, cercando la calma necessaria per non cacciarlo fuori dalla sua sede ed andare ad appiccare un incendio nella casa che divideva con i propri migliori amici. Era irascibile, soprattutto se si trattava di Harry - "Non è così e tu non hai il diritto per dire queste cose! Mi sta restituendo un equilibrio, una speranza ed è la persona migliore che abbia mai conosciuto. Mi fa stare bene e dopo di te, dopo tutto ciò che mi hai fatto, pensavo di non poterlo più esserlo" - urlò, omesse la parola felice ma era così che si sentiva con lui, in ogni attimo. Alzava lo sguardo e tutto si annullava davanti a quegli occhi verdi, persino la ragionevolezza.

Luke lo osservò bene, studiò ogni sua parola, i gesti e la sicurezza con cui difendeva quel ragazzo ed il loro rapporto. C'era ben altro dietro quella storia e lui, per la prima volta, si sentì di troppo nella vita di Louis. Non c'era più spazio per lui - "Zayn mi ha det-"

Il presidente scattò in piedi, parandosi di fronte ad un accigliato quanto confuso Luke - "Gli amici di cui parli sono Zayn?"

"Mh...Sì?"

Louis tornò di nuovo a massaggiarsi il ponte del naso - 'Uno...Due...Tre' - contò per un po' prima di parlare, cercando di appigliarsi ad una calma che non lo aveva mai contraddistinto - "È stato Zayn a mandarti qui da me?" - i suoi migliori amici non avrebbero mai fatto una cosa così perché erano stati loro stessi a sorreggerlo, a convincerlo ad andare avanti. Si sentì stupido per aver dubitato anche solo per un attimo di loro.

"Beh lui mi ha contattato..."

"È una lunga storia Luke - si arrese - devi solo sapere che Zayn odia Harry perché in qualche modo mi ha portato via da lui ma io sto bene"

Il ragazzo strinse le labbra e lo osservò parlare di Harry, di come si sentiva con lui, dei piccoli passi in avanti che avevano fatto insieme e di come, nel silenzio della notte stretto ad Harry, si sentiva al suo posto.
Lo guardò negli occhi e non c'era più nessuna malinconia, nessuna luce spenta, quando Louis parlava di quel ragazzo gli risplendevano gli occhi - "Sono felice di vederti così, sai?"

"Eh."

"Pensavo di essere stato io l'amore della tua vita ma invece non è così. Louis, lui è il tuo portone, è tutto ancora in gioco. Mi dispiace aver dato retta a Zayn, dovevo immaginare che era una persona speciale. Ti conosco, lasciati andare, fatti amare ed amalo, non privarti più di niente per colpa mia" - disse, guardandolo fisso negli occhi. Si erano amati una volta e Louis ricordò perfettamente il perché dopo quelle parole ma era il passato e finalmente poteva lasciarselo alle spalle.

"Forse ora è meglio che...sai, vada" - Louis annuì con la testa e lo accompagnò alla porta. Era quella la fine di tutti i tormenti, il cerchio chiuso. Ancora una volta Luke gli aveva mostrato la strada da percorrere ma non l'avrebbe fatta con lui questa volta, nemmeno da solo. All'inizio di tutto ora c'era Harry.

"Grazie Lù"

"Ciao LouLou" - pronunciò per l'ultima volta, sorrise nel constatare che anche lui si era finalmente e completamente lasciato alle spalle un pezzo del suo passato e tra quelle due smorfie contente non c'era più rammarico, solo un bene che non sarebbe più tornato. Aprì la porta e senza nemmeno accorgersene, andò a sbattere contro qualcuno.

Louis' Club || Larry Stylinson AUWhere stories live. Discover now