Amore, chi è?

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Harry rilesse i messaggi da parte di quel numero sconosciuto - tanto sconosciuto non più visto che aveva aggiunto il numero e scoperto, tramite l'immagine di WhatsApp, si trattasse di Andy, amico e coinquilino di Louis - e non ci mise molto a prendere quella decisione avventata ma doveva sapere se davvero quel poco che avevano condiviso era stato solo il frutto di uno stupido gioco, di una scommessa oppure era stato reale, che le sensazioni alla bocca dello stomaco non le aveva provate e immaginate solo lui.

Per questo senza pensarci troppo, si infilò la prima maglia pescata dall'armadio fin troppo ordinato, si sistemò il ciuffo e senza afferrare nemmeno un capotto o almeno una sciarpa, nonostante fuori fosse ormai dicembre inoltrato, corse verso l'appartamento di Louis, accompagnato da quel fastidioso pensiero di essere stato solo un oggetto di scommessa, niente di più.

Ci mise poco più di una canzone per arrivare e nonostante stesse congelando di freddo, si prese qualche minuto per riprendere il fiato e trovare le parole giuste, perché no, un pugno - per quanto meritato - non era il modo adatto per chiarire e capire.
Prese un lungo respiro e poi premette sul campanello 'Tomlinson - Samuels - Payne' ed attese una risposta.

"Chi è?' - chiese una voce già sentita prima, l'associò immediatamente ad Andy, colui che solo mezz'ora prima gli aveva fatto crollare quella piccola certezza, quel piccolo pezzettino di cuore che già si sentiva appartenere al ragazzo dagli occhi azzurri. Quel colore diverso dal cielo che lo sovrastava, perchè a Manchester il cielo non era mai di un azzurro cristallino e così bello come lo erano gli occhi di Louis.

"Harry - prese un altro lungo respiro, mentre le cuffie abbandonate sul collo suonavano You and me dei Lifehouse - sto cercando Louis..."

"Lui è in sede"

"Non dirmi cazzate Andy! Devo parlare con lui, devo capire, per favore" - la voce del ragazzo trenò leggermente, tradendo quella sicurezza che fingeva di avere e mostrando quella fragilità che aveva paura di mostrare, non voleva sembrare ancora debole, non voleva essere calpestato di nuovo da una persona che senza permesso si era presa parte di lui.

Andy riagganciò il citofono senza dire nulla. Prese un della vecchia buttata sull'attaccapanni all'ingresso e scese i tre piani che lo dividevano da quel ragazzo, colui che gli aveva permesso di pretendere dal suo coinquilino qualsiasi cosa, in fin dei conti aveva vinto, Louis quella mattina, mentre si riprendeva da un lancinante mal di testa, aveva alzato bandiera bianca, aveva rinunciato e di conseguenza perso.

Aprì il portone e notò immediatamente la sorpresa del riccio - "Ciao - alzò la mano impacciato - Cazzo, non ti stai gelando?"

Harry scosse la testa, non sentiva freddo, non sulla pelle almeno.

"Louis comunque non è in casa. La sede dell'associazione non è molto lontana da qui. Puoi prendere il Bus 1 oppure andare verso la cattedrale ed alla quarta traversa girare a destra, numero 56. Non è poi molto lontano da qui"

Il più piccolo guardò il biondo di traverso, biasimato dall'altro, se l'erano cercata in fin dei conti, soprattutto lui che aveva avuto quella - ora stupida - idea.

"Grazie" - rispose laconico Harry, prima di girarsi, dare le spalle all'altro ed andare veloce verso la direzione indicata, senza aggiungere nulla, sentendo le prime gocce d'acqua scivolargli addosso.

"Non l'ha fatto per la scommessa, sembrava interessato a te - provò ad aggiungere Andy, ma ormai l'altro era troppo lontano - l'ho visto sorridere ad un tuo messaggio".

Harry cominciò a correre veloce verso il centro, cercando di contare le traverse superate, fino ad arrivare alla quarta. Svoltò a destra, visto che sulla sinistra aveva visto solo un piccolo supermercato, e cercò su ogni porta il numero indicato dal ragazzo.

"50...52...54...56!" - esclamò vedendo il portone e solo in seguito la bandiera a mezz'asta, su cui era riprodotto il grande guerriero, simbolo dell'associazione. Lo stesso simbolo che Louis, settimane prima, gli aveva chiesto di rifare con qualcosa di diverso.

Per l'ennesima volta prese un lungo e profondo respiro, cercando di regolarizzarlo, calmando allo stesso tempo i suoi nervi. Chiuse un attimo gli occhi ed esitante, con una leggera ansia addosso, bussò alla porta, visto che sul campanello svettava un biglietto con scritto 'guasto'.

Attese qualche secondo e solo dopo due minuti abbandonanti - tempo in cui Harry aveva pensato di scappare, rompere la porta, andare via, spaccare la faccia a Louis, correre lontano da lì - un aitante ragazzo di colore, con addosso solo un paio di pantaloncini del City ed uno sguardo assonnato, gli aprì la porta, rivelandosi in tutta la sua bellezza.

Harry sentì un groppo nascergli alla base della gola mentre il suo sguardo correva veloce sugli addominali definiti, per poi salire fino alle labbra carnose ed i capelli completamente rasati eccezione per il centro dove erano leggermente più lunghi. La sorpresa di ritrovarselo davanti si trasformò in fastidi9 che poi si trasformò in latente rabbia, notabile dalla mascella contratta e gli occhi infuocati, quasi da sostituire quel verde cristallino che lo aveva sempre caratterizzato.

"E tu chi sei?" - chiese lo sconosciuto, rivolgendosi ad un Harry con un espressione ferita e delusa - "Ti hanno mangiato la lingua, tesoro?"

Harry non rispose, preso ad osservare ancora il ragazzo ponderando la decisione di spaccargli la faccia perfettamente simmetrica o andare via con la coda fra le gambe, poi sentì - "Amore chi è?"

ANGOLINO DI -G:
Sono così interessata alla lezione di diritto dei mercati agroalimentari che ho aggiornato, si nota il mio interesse?
Grazie per i voti ed i commenti, davvero.
G.

Louis' Club || Larry Stylinson AUHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin