Something so magic about you

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Era spoglia, troppo bianca ed impersonale. Nessuna foto attaccata alle pareti, un quadro o semplicemente un disegno fatto dal nipote di pochi anni che sapeva di avere, niente. La stanza di Louis era completamente svuotata di tutto, non sembrava nemmeno vissuta se non fosse stato per il mucchio di panni buttati su una sedia, per il resto vi era solo un letto singolo, una piccola e vecchia scrivania, una lampada che illuminava a malapena ed un armadio che sicuramente aveva visto tempi migliori, niente di più. Non c'era nulla che parlasse di Louis, se non l'odore di sigaretta, menta e vaniglia che si portava dietro e di cui Harry ne era diventato assuefatto, dipendente.

"Sei sicuro?" - Harry sentì il ragazzo avvicinarsi a lui, posandogli le mani sui fianchi, una scossa corse veloce su tutto il suo corpo e nemmeno il tempo di recepire davvero il significato di quelle parole che già stava annuendo, stringendo nelle sue stesse mani quelle più piccole e fredde di Louis, per poi portarsele al collo. Gli sguardi continuavano ad essere ancorati tra di loro e forse, forse Louis aveva pensato di non averne mai visto così profondi, espressivi, tanto da farlo sentire quasi in soggezione. Per sottrarsi a quello sguardo che parlava anche un po' d'amore, si avvicinò ad Harry e lo baciò, più e più volte, prendendogli il labbro inferiore tra i denti e succhiandolo finché un gemito strozzato uscì dalla bocca di Harry - "Aspetta, aspetta...Lou cazzo aspetta!" - fece concitato, fermando le mani di Louis sotto il suo maglione - "C'è Andy di là!"

Il ragazzo, totalmente incurante di quell'affermazione, tornò a baciarlo con dedizione sul collo, a prendersi cura del suo pomo, della sua mascella, depositando baci bagnati ad ogni tocco - "Andy ha capito, pensa a me, non a lui"

Oh!, era semplice pensare a Louis ed a quella cosa che di lì a poco si sarebbe consumata tra di loro, la passione tra i due si poteva percepire chiaramente, il desiderio di appartenersi completamente e finalmente, senza nessun tipo di ostacolo. Nemmeno la musica che Andy aveva messo a tutto volume per non sentirli, le note di Hozier avrebbero fatto da sottofondo alla loro prima volta insieme: Babe there's something so tragic about you. Something so magic about you.

Negli occhi di entrambi aleggiava un certo timore, paura di mettersi di nuovo in ballo, per Louis, di lasciare in quelle lenzuola anche qualche traccia di sentimento. Ed Harry l'aveva capito, in un certo senso sapeva leggervi dentro e sperò solo di non essere uno tra i tanti, di contare almeno qualcosa, almeno un po'. Nonostante questi pensieri, i loro petti continuavano a scontrarsi, le mani a scoprire parti del corpo ancora sconosciute alla vista e le bocche ad appartenersi. Baci umidi, infiniti, dai sospiri gutturali che lasciavano poco spazio all'immaginazione ed allo spazio dentro i boxer. Infatti, quando Louis sentì che la situazione nei suoi pantaloni stava diventando sempre più critica spinse Harry sul letto e repentino salì su questo, circondandogli i fianchi con le gambe - "Ti voglio" - mormorò tra un bacio e l'altro mentre con semplicità gli sfilava il maglione nero, buttandolo in un angolo del pavimento, raggiunto poco dopo dalla sua maglietta dei Ramones, quella che usava come pigiama.
Harry fece leva sui gomiti ed alzandosi di poco iniziò a baciare il petto nudo del più grande, saggiando ogni punto possibile, succhiando parti del collo lasciandovi segni del suo passaggio, riservò quel trattamento persino ai capezzoli turgidi, eccitandosi per ogni gemito non contenuto di Louis che, per alleviare in qualche modo la sua frustrazione, iniziò a muovere lentamente il bacino su quello di Harry che preso dai quei movimenti ritmici, allungò le mani sulla schiena facendole scivolare sui fianchi dove, con fluidità, tolse la tute ed i boxer scuri, perdendosi ad osservare il membro turgido del più grande.

Harry venne travolto da un'ondata di calore quando sentì le mani di Louis all'interno dei suoi slip, un ennesimo brivido corse lungo tutto il suo corpo, così intenso da fargli arricciare le dita dei piedi. 'Se sto già così per dei semplici preliminari' - osservò silenziosamente mentre con la schiena faceva leva per sfilare totalmente i pantaloni e restare nudo sotto il corpo caldo e pronto di Louis. Erano rimasti entrambi senza fiato quando i loro membri eccitati, già leggermente bagnati, vennero in contatto tra loro, provando l'ennesimo gemito che ormai nessuno dei due provava a mantenere. Il desiderio ormai controllava i loro corpi.

Louis serrò gli occhi, aprendo la bocca per gemere vergognosamente quando sentì le labbra carnose del ragazzo depositare una serie di baci sul membro eretto, prendendosi particolare cura della punta bagnata da del liquido pre-seminale. Il più grande aveva reclinato la testa indietro, passandosi furiosamente la mano fra i capelli prima di posizionarle in quelli di Harry, per assecondare gli affondi della sua bocca intorno al suo sesso mentre sentiva la propria punta sbattere sul fondo della gola del riccio. Non era riuscito a trattenersi quando il ragazzo aveva alzato lo sguardo verde e lussurioso verso di lui, al lato della sua bocca un rivolo del suo stesso sperma.

Louis istintivamente portò una mano, lasciando l'altra tra i boccoli, sul glande di Harry, massaggiandolo vigorosamente, aumentando di volta in volta la pressione mentre sentiva le labbra dell'altro tornare a pompare la sua erezione. Fu Harry questa volta a sporcare la mano di Louis ed il suo stesso petto, mentre un primo ed inteso orgasmo lo travolse.
Louis tolse la mano dal membro del più piccolo e se la portò alle labbra, incredulo lo osservò leccarsi le dita e commentare - "Sei buono".

I petti continuavano a muoversi aritmicamente, ancora scossi dai rispettivi orgasmi ma nessuno dei due aveva la ben che minima idea di fermarsi. Volevano continuare ad appartenersi, a fare l'amore in quella bolla di sapone che li aveva catturati ed isolati dal mondo. Louis si alzò riluttante dal bacino del ragazzo e nudo, se non per un paio di calzini a righe rossi e bianchi, si diresse verso la scrivania. Harry non riusciva a staccargli gli occhi di dosso, fissò il suo sguardo sul fondoschiena tondo e sodo, quasi femminile, per poi portarlo al membro ancora eretto, contornato da una leggera peluria che ne riduceva le dimensioni. Studiò ogni particolare di quel corpo mantido di sudore e già dopo pochi secondi, sentiva la necessità di riaverlo su di sé, dentro di sé.

Louis sembrò quasi capire quel bisogno e velocemente si riavvicinò al letto, buttando sul petto di Harry un tubetto di lubrificante ed il preservativo argentato che strappò con i denti, srotolandoselo sulla propria lunghezza. Il riccio aveva di uovo sospirato davanti a quella scena così erotica ed allungò una mano verso quella dell'altro, spingendolo di nuovo su di sé. Non si erano detti molto durante quei primi gesti, avevano comunicato con i baci, gli occhi e lo sperma sul petto di uno e la bocca dell'altro era sicuramente una prova più che sufficiente per dire che tutto ciò che avevano fatto fino a quel momento, era stato più che apprezzato da entrambi.

Fu però Harry ad interrompere quel silenzio fatto di gesti - "Voglio vederti negli occhi, però" - e Louis aveva semplicemente annuito perché non gli era neanche passato in mente di farlo rigirare di spalle, di rendere quel sesso così impersonale, sempre se di sesso si stava parlando. Voleva guardarlo negli occhi desiderosi, voleva scoprire qual era l'espressione di Harry in preda all'orgasmo, voleva baciarlo mentre si immergeva in lui, voleva imprimere ogni momento nella sua memoria così da capire che lui non era Luke, era Harry e gli piaceva, tanto.

Louis' Club || Larry Stylinson AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora