Nascosti

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Louis (15:11):
Ehi dove sei?

Harry (15:13)
Siamo in caffetteria, ci raggiungi?

Louis (15:14)
Siamo?

Harry (15:15)
C'è Niall, geloso?

Louis (15:16)
Di lui, no.
Di quel Matt, seduto poco lontano da te, neanche.

Harry (15:17)
Dove sei?

Harry fece leggere i messaggi appena ricevuti all'amico e con la bocca ancora piena di muffin, bofonchiò un - "Guarda lì" - indicando con le dita sporche di cioccolato un ragazzo con un cappello di lana grigio che copriva gran parte della fronte e dei capelli, seduto all'angolo della caffetteria, leggermente in disparte da tutti gli altri tavoli, forse per questo non lo aveva notato sin da subito. Lo sguardo basso su un libro dall'aria pesante che tra le pagine nascondeva un telefono, ragione per il quale il ragazzo stava sorridendo o meglio, un ghigno soddisfatto.

Era raro vedere Louis sorridere, pensò Harry mentre senza tanti problemi lasciava da solo il suo amico al tavolo e si dirigeva verso quello del ragazzo in questione. Si sentiva leggermente a disagio, nonostante avessero parlato tutte le sere al telefono, non si vedevano dal venerdì precedente ed Harry non sapeva come comportarsi in sua presenza, l'atteggiamento freddo di Louis, lo confondeva sempre, uguale per le sue parole ma ciò che lo rassicurava, che gli dava un qualche tipo di speranza, erano quegli occhi azzurri che non appena videro il riccio avvicinarsi, si illuminarono - "Da quanto se qui?"

Louis spostò la sua tracolla per far sedere il ragazzo, proprio di fianco a lui - "Ero già qui quando siete arrivati, peccato che tu non ti guardi intorno"

"Non voglio guardarmi intorno" - sottolineò Harry, come ad indicare che non voleva vedere nessun altro che quel ragazzo seduto al suo fianco. Louis afferrò immediatamente l'affermazione e con un leggero timore si avvicinò ad Harry e sorprendendolo gli afferrò la mano.

Anche se un gesto banale, non dava attenzioni di quel genere da troppo tempo, tanto da aver dimenticato come si tocca gentilmente un uomo, un ragazzo da conquistare. L'ultima volta che aveva sfiorato con delicatezza le dita di un altro, era con Luke, con il suo primo ed unico amore, ed era strano stingere in quel modo così confidenziale una persona che non fosse il suo ex ragazzo.

Harry dal canto suo non si aspettava nulla del genere, si erano baciati, questo sì, ma mai avrebbe immaginato di fare progressi con Louis, stringergli la mano nella caffetteria della facoltà ed accarezzargli il palmo ruvido sotto gli occhi di alcuni studenti che non si fecero certo scappare tutti i loro movimenti e Niall fu quasi certo di aver sentito sussurrate un - "Ma allora è umano!" - riferito a Louis, da qualcuno di loro.

Con ancora le mani intrecciate ed ad una vicinanza ragguardevole, i due iniziarono a chiacchierare del più e del meno: Harry si interessò a quell'enorme libro - che aveva scoperto essere di meccanica - mentre Louis aveva commentato il bizzarro vestiario di Horan e di quella ventiquattr'ore che portava sempre con lui.

Avevano passato dei minuti immersi in una conversazione tranquilla, niente di troppo personale. Harry aveva capito che il ragazzo al suo fianco non era pronto per aprirsi completamente a lui, parlare della sua vita al di fuori dell'US of Manchester. Si accontentava delle piccole informazioni che riusciva ad estrarre dai loro discorsi ed abilmente era riuscito in tutte quelle notti passate al telefono a tenere un discorso neutrale, non sbilanciandosi con dichiarazioni amorose - per quanto sentisse il suo cuore battere ad ogni parola del più grande - e nemmeno con informazioni troppo personali ed intime. Anche Harry voleva farsi conoscere giorno dopo giorno, tenere un certo mistero intorno alla sua sua vita ma soprattutto preservarsi e non pesare su Louis, non voleva annoiarlo con aneddoti inutili della sua vota etica esistenza.

Louis' Club || Larry Stylinson AUOù les histoires vivent. Découvrez maintenant