Mi aiuti?

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Harry cercò di fare del suo meglio davanti allo specchio, in quei pochi minuti che aveva a disposizione - prima che tutti i presenti iniziassero a chiedersi dove diavolo fosse finito - aggiustò i capelli, legandoli alla meglio in una crocchia storta, si infilò il primo paio di pantaloni trovati, lo stesso per la maglia e nascose gli stivaletti in pelliccia che era solito usare per casa.

Aveva quasi un aspetto decente, si disse, peccato che Louis - doveva davvero abituarsi a chiamarlo così - l'aveva visto in quelle condizioni pietose ed Harry, lui semplicemente si era vergognato a morte di quell'aspetto sciatto e della pessima figura che aveva fatto.

Si maledì, una, due, dieci volte ma maledì Zayn ancora di più, perché in quell'esatto momento il moro si trovava nel loro soggiorno con quel bellissimo ragazzo che Harry tanto desiderava mentre quest'ultimo continuava a piangersi addosso.

"Devo fare qualcosa" - fu la sentenza finale, prima di prendere un lungo respiro, uscire dalla stanza e ritrovarsi davanti la scena peggiore al quale poteva assistere: Zayn seduto sulle gambe di Louis, le loro braccia intrecciate e 'Vaffanculo' - pensò Harry, solo questo.

"Ti sei deciso ad uscire dalla camera" - fu il commento di uno dei ragazzi presenti, ma il riccio ignorò tutti, andando verso la cucina per prepararsi un tè.

"E hai tolto i pantaloni sporchi di sugo!"

Dopo quel commento avrebbe volentieri ucciso Zayn, la sua linguaccia ed il suo culo poggiato sopra le gambe del suo Mart-Louis!

Louis.

Lui che in tutto quello non aveva detto nulla, era rimasto con lo sguardo basso fisso sul tavolo, letteralmente a disagio nel sentirsi quel corpo addosso.

"Stiamo cercando qualcuno che possa creare il nuovo simbolo dell'associazione, il sole che abbiamo non va bene, non ci rispecchia" - disse uno degli associati di cui Harry aveva già dimenticato il nome, non che lo volesse davvero ricordare.

'Rispecchia così tanto il vostro presidente, pero' - il riccio scosse immediatamente la testa come a voler cancellare quel pensiero appena formulato - 'No, no, devo odiarlo'.

Ma era inutile prefiggersi una cosa tanto lontana, perché Harry lo sapeva che mai avrebbe potuto rinnegare ciò che provava per quel ragazzo.

Per quel sole che sorridendo aveva illuminato tutta la stanza ed i sentimenti bui di Harry.

Si era perso in quello strano ghigno che aleggiava sul viso di Louis e niente, Harry non pensò più a niente, solo che era maledettamente bello per essere vero.

"Potrei farvi un disegno, che ne dici Louis?" - si buttò Zayn incerto - "Non so, magari una rosa e scriverci sopra il nostro motto?"

'E quale sarebbe il motto: 'Scopali tutti, Scopali bene'?' - pensò per l'ennesima volta mentre con finta aria disinteressata finiva di preparare il suo tè caldo.

"No, ci serve qualcosa di grafica, non uno stupido disegno" - rispose acido il presidente rivolgendosi al ragazzo sulle sue gambe.

Ah, ben ti sta.

"Harry è bravo con Photoshop, magari può creare qualcosa lui" - propose Julio incenerito subito da un'occhiataccia del suo migliore amico e nel giro di pochi secondi, sei paia di occhi erano tutti sul piccolo.

"Cosa?"

"Puoi farlo?" - chiese con tono dolce il presidente, scrollandosi di dosso il moro e dirigendosi verso il terzo coinquilino che lo guardava meravigliato avvicinarsi a lui.

"Harry - e forse solo alla pronuncia del suo nome pronunciato da lui il riccio sentì un brivido corrergli lungo tutto il corpo - puoi aiutarci, lo faresti per me?"

Ed in quel momento Harry non ci capì nulla, si ritrovò solo ad annuire felice.

"Lasciami il tuo numero allora".

Louis' Club || Larry Stylinson AUWhere stories live. Discover now