Come una rosa

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Harry era corso verso il suo nuovo appartamento sperando di trovare qualcuno che potesse aprirgli. Aveva bisogno delle sue cose ma soprattutto aveva bisogno di un posto in cui stare solo, riflettere e capire. Poteva essere una coincidenza, poteva essere stato un caso ma era sicuro che quella maglia fosse proprio la sua. Sperava solo, pregava quasi, che le parole usate da Zayn fossero state usate solo per ferirlo, per fargli male, quel pensiero era incessante nella sua testa - "Non può averlo fatto, mi ama..." - si era detto mentre raggiungeva l'appartamento, cercando di smorzare il pianto.

Suonò alla porta un numero infinito di volte finché un ragazzo infastidito non gli aprì la porta. Non lo guardò nemmeno in viso - "Sono Ha-Harry...Il nuovo inquilino" - il ragazzo gli porse la mano e si presentò come Brady, senza aggiungere niente. In un momento diverso forse lo avrebbe riempito di domande sulla sua età, la facoltà che frequentava e le sue passioni, aggiungendo curioso se quei capelli platino fossero realmente i suoi o frutto di qualche decolorazione. Ma non fece niente di tutto questo, alzò le spalle come a scusarsi e si diresse verso quella che sarebbe stata la sua nuova camera. Brady non aggiunse nulla di più, aveva capito che c'era qualcosa che non andava ma non se ne preoccupò.

Harry si aspettava di trovare scatoloni e vestiti ovunque quando aprì la porta ma non fu così: la camera era perfettamente in ordine e ripulita, il letto ad una piazza e mezza era stato sistemato e sopra di questo un biglietto '-Lou' ed una rosa ormai secca aveva perso i suoi petali, Harry si sentì esattamente così. Aveva perso la parte più bella di lui. Alzò lo sguardo e di nuovo, sentì un fastidio al petto. Sul muro centrale della stanza vi erano un centinaio di foto: foto scattate da lui, viaggi, concerti, scorci di Manchester e poi le loro foto, sparse tra tutte le altre. Dalla prima foto scattata sul letto alle ultime fatte al parco, baci, carezze e smorfie, persino una di loro due abbracciarti sul divano scattata da Andy e quelle del concerto di Ed Sheeran, con le fasce a coprirli la fronte. Louis le aveva fatte stampare tutte e le aveva attaccate lì in quella stanza che avrebbe dovuto essere il loro regno.
Urlò frustrato mentre le staccava, portandosi via parte dell'intonaco. Ad una foto di un loro bacio, si accasciò per terra, stringendola al petto. Aveva perso anche lui.

Harry (16:21):
Ti prego, vieni a casa.

Niall appena lesse quel messaggio si precipitò al nuovo appartamento, erano giorni che non sentiva Harry e quel messaggio lo fece preoccupare e non poco. Ad aprirgli fu Brady che borbottò un - "Cominciamo bene" - ma non aveva tempo o intenzione di discutere con uno spocchioso ragazzino dai capelli bianchi ed i mocassini viola. Era già stato in quella casa insieme ad Harry per firmare il contratto d'affitto e non ebbe problemi a trovare la stanza, l'unica con la porta non vetrata.
Harry, se non fosse stata per l'amara consapevolezza di essere stato tradito, avrebbe riso all'entrata di Niall urlante il suo nome nella stanza, con un'espressione preoccupata e tutto rosso in viso. Lo avrebbe voluto rimproverare per aver urlato ed essersi precipitato lì ma non disse niente, lo afferrò per la vita e lo abbracciò forte, seppellendo il volto nell'incavo sudato del collo. Fu Niall ciò che lo mantenne in piedi dopo l'ennesima delusione.

"Ehi" - fece con tono calmo e consolatorio il biondo - "È tutto okay"

"È una domanda?"

"No , perché non voglio sentire la risposta"

Harry tirò su col naso e solo quando le lacrime erano diventate meno incessanti, iniziò a raccontare quello che era successo, partendo dalla morte di suo padre - di cui Niall era venuto a conoscenza solo due giorni dopo - alla decisione di prendersi del tempo per elaborare il lutto, i consigli di sua madre ed infine di come Zayn lo aveva accolto in casa, delle accuse che gli aveva mosso e poi i dubbi e le incertezze nell'aver visto quella maglia lì per terra.

"Harry guardati intorno, lui ha fatto tutto questo per te. Credi davvero che possa tradirti?"

"Ma la mia maglia era lì!"

Niall gli accarezzò la nuca, stringendolo a sè. Seppur si conoscevano da così poco tempo aveva imparato a trattarlo, a maneggiare le sue paure ed ad annullarle - "C'è una spiegazione ne sono sicuro. Perché ora non lo chiami?"

"Lui non ti è mai piaciuto eppure sei qui a difenderlo, perché?"

"Ammetto di essermi inventato la storia dello stupro e qualche altra cosa ma Harry, in questi mesi lui ti ha reso così felice! Vi vedovo da lontano invidioso del vostro rapporto, perché in qualche modo vi siete trovati a vicenda e vi fate bene, nonostante tutto" - Harry non commentò le parole appena usate dall'amico. Con Louis al fianco aveva trovato il suo posto, lasciando la valigia sotto il letto. Era questo uno dei tanti aspetti dell'amore secondo lui: fermarsi e vivere con quel qualcuno ed Harry non voleva andare più da nessuna parte senza Louis dietro ad intrecciargli la mano, a reggergli la vita.

"Mi aiuti a riattaccare le foto?"

Zayn (19:33):
Ho detto ad Harry di noi.

Zayn (19:35):
So di essere stato solo una valvola di sfogo per te perché eri incazzato per la sua assenza ma è successo ed è giusto che lui sappia.

Zayn (19:35):
Merita lo stesso dolore che ho vissuto io.

Louis (19:39):
Il dolore che provavi per me lo sfogavi su quale altro uccello?

Zayn (19:43):
Vaffanculo.

Zayn (19:50):
Giuro che me la paghi Louis.

Harry (21:21):
Grazie per quello che hai fatto in camera, è davvero bellissimo.

Harry (21:21):
Sei ancora arrabbiato con me?

Louis (21:34):
Come stai?

Harry (21:37):
Confuso, ho bisogno di parlare con te.

Louis (22:00):
Torno tra un paio di giorni, va bene aspettare?

Harry (22:01):
Va bene ma ti prego ignora il dolore che potrebbe farmi. È successo qualcosa con Zayn?

Louis (22:05):
Non è il caso di parlarne per messaggio.

Harry (22:10):
Questa è già una risposta.

Harry scaraventò il telefono a terra e per l'ennesima volta si lasciò andare tra le braccia del suo migliore amico, indifeso e totalmente demoralizzato e sofferente da quella che ora era diventata una certezza: aveva perso tutto. Morto nella sua parte più bella, come la rosa che aveva lasciato sul suo comodino.
Le parole di Niall furono inutili, a quel punto.

Louis' Club || Larry Stylinson AUWhere stories live. Discover now