Forse Andy aveva ragione

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Louis sbuffò sentendo per l'ennesima volta il telefono vibrargli in tasca, non aveva voglia nemmeno di alzare i fianchi ed afferrare il maledetto oggetto. Diventava estremamente pigro quando beveva oltre il limite, era la fase che precedeva l'euforia. Non aveva molta voglia di ripetere la pietosa scena di Capodanno, a pensarci sentiva ancora la puzza di rum e vomito, per questo si era fermato alla quinta birra, senza toccare né il vino né i superalcolici presenti.

Si scrollò Stan da dosso, l'amico diventava estremamente molesto da ubriaco ed afferrò il telefono sperando di non trovare i soliti messaggi di sua madre dove gli chiedeva di tornare a casa, almeno per far visita alle sue sorelle minori o quelli di qualche rappresentante di gruppi studenteschi, di loro non ne poteva davvero più. Rimase sorpreso invece nel trovare un paio di messaggi di Liam.
Avevano recuperato leggermente il loro rapporto durante le vacanze di Natale, nonostante Louis continuasse a detestare Jordan e Liam a vivere con quest'ultimo ma almeno adesso avevano ripreso a parlarsi civilmente soprattutto dopo aver chiarito cosa fosse realmente successo con Harry.

Liam (00:20)
Lou visto che a casa mi annoiavo sono venuto alla festa ma mi vergogno a salire da solo, mi vieni a prendere al portone?

Liam (00:23)
Louis Tomlinson dove cazzo sei? Scendi mi sto gelando il culo!

Louis alzò gli occhi al cielo ripetutamente - il solito Liam, pensò - prima di abbandonare il posto sul divano, scrollandosi nuovamente Stan e si avviò verso l'uscita, senza avvertire nessuno. Avrebbe dovuto avvertire Zayn oppure Julio, visto che stava per far entrare un semisconosciuto in casa loro ma vedendoli entrambi impegnati a ballare su un bancone della cucina decise che era meglio non dire nulla, Liam non sarebbe stato di certo l'unico imbucato.

Passò veloce lungo lo stretto corridoio, cercando in tutti i modi di non fermarsi davanti la porta chiusa della camera di Harry, l''aveva visto andare via con una bottiglia di vodka in mano eppure non aveva fatto altro che distogliere lo sguardo e fissarlo nel vuoto, cercando di non pensare a quel ragazzo. Aveva oltrepassato quasi indenne la camera quando i ricordi volarono veloci alla prima sera passata insieme, la foto sul computer, la felpa, il film orrendo, l'assurda voglia che aveva di baciarlo e poi la vigliacca fuga, come il peggiore dei ladri.

Harry aveva qualcosa di diverso, l'aveva capito immediatamente e per questo altrettanto velocemente aveva messo delle distanze tra di loro. Non poteva permettersi ancora il dolore di un cuore in frantumi, voleva preservarsi come non aveva fatto con il suo ex eppure c'era qualcosa in quel ragazzo che lo attraeva, più del dovuto, più di quanto fosse lecito.

Aveva usato la carta dello stronzo, era sparito, si era ridotto a passare del tempo con Zayn senza farci mai davvero nulla pur di ferirlo in qualche modo ma non era bastato. Harry era ancora lì, ovviamente demotivato eppure con ancora una luce negli occhi che rispondeva solo al nome di Louis.

Allora fare lo stronzo, sparire, ferirlo non erano bastati perchè la voglia di baciare Harry non era diminuita, anzi, e questo lo spaventava, non era pronto a rimettere di nuovo in gioco i suoi sentimenti per quanto questi volessero uscire fuori. Era più semplice fingersi disinteressato che scendere a compromessi con il cuore, lo sanno tutti.

I suoi pensieri però furono interrotti da una ragazza appena urtata - "Ehi, guarda dove vai!" - fece questa indispettita ma Louis non le diete molto retta, era brillo e non aveva voglia di litigare con qualche stupida oca a cui aveva rovinato il vestito. Forse Liam avrebbe trovato una soluzione a quel malumore che lo aveva appena colpito, non appena passata quella porta chiusa.

Scese velocemente i tre piani di scale e con le guance leggermente accaldate si diresse verso il portone, aprendolo - "Li!" - urlò, guardandosi spaesato attorno non vedendo il suo migliore amico nei dintorni, provò a richiamarlo nuovamente, alzando di più la voce ottenendo però lo stesso risultato precedente, nessuna risposta.

Afferrò il telefono per chiamare il ragazzo ed urlargli qualche insulto quando sentì distintamente dei passi dietro di sé avvicinarsi sempre di più - "Ci...Ciao, cosa devi dirmi?" - si girò di colpo, sentendo anche una lieve fitta alla testa, quando capì a chi apparteneva quella voce.

Rimase qualche attimo sorpreso dal vederselo lì davanti - "Io non devo dirti nulla" - rispose freddo.

"Ma Andy mi ha detto....Lascia stare, è tempo sprecato"

Louis fece qualche passo verso il ragazzo, ignorando la maglietta bianca trasparente che copriva a malapena il dorso del riccio - "Cosa ti ha detto quello?"

"Che volevi parlarmi qui perchè in casa sarebbe stato un problema, visto la presenza di Zayn"

"Io non ho detto niente del genere" - rispose nuovamente con tono freddo, sembrava riservarlo solo ed esclusivamente per Harry - "Liam ed Andy hanno fatto questa stupida cosa per farci parlare, ne sono convinto".

"Mi sembrava troppo bello per essere vero..." - ammise deluso il piò piccolo con le mani in tasca, continuando a barcollare sui talloni, aveva sempre quella postura quando si sentiva totalmente in imbarazzo.

"Mi dispiace..." - disse piano a sua volta Louis, cercando di incontrare i suoi occhi. Aveva lo sguardo spento, puntato su una mattonella rotta, notò - "Cosa ti ha detto?"

"Chi?"

"Andy..."

"Niente, niente di che..."

Louis si avvicinò lentamente al corpo del ragazzo, poteva sentire ad un metro di distanza la pelle d'oca correre sul corpo di questo, poteva anche notare il suo disagio in quella strana vicinanza - "Dimmi cosa ti ha detto"

"Dovevi parlarmi, volevi baciarmi..." - sussurrò più a se stesso che al Presidente di fronte a lui.

"Non ho mai detto questo"

Harry guardò di nuovo il pavimento rotto in più punti - "Lo so..."

"Non ho detto questo ma non vuol dire non lo pensi" - disse fermo Louis, sfiorando con le nocche della mano sinistra la guancia accaldata - più dall'imbarazzo che da altro - di Harry. Sorpreso dall'inatteso contatto, il ragazzo fece un passo indietro, ritraendosi dal tocco - "No Harry, vieni qui"

"Perchè?" - chiese genuinamente il più piccolo, realmente confuso da ciò che stava succedendo. La mano, il tono di voce molto più delicato, gli occhi azzurri luminosi, c'era qualcosa di diverso in quel Louis, un qualcosa che attirava ancora di più il ragazzo.

"Perchè tu mi confondi"

Harry scosse la testa - "No! No no no, sei tu che confondi me! Mi vuoi o no Louis?"

"Io...Io ti ho spiegato che non voglio storie"

"Allora perchè non mi tratti come uno dei tuoi tanti spasimanti, perchè con me non hai scopato in un lurido bagno? Trattami come uno dei tanti Louis, solo per una volta..."

"No. E questa frase mi ricorda uno stupido cliché cinematografico" - Louis afferrò la mano di Harry estraendola dalla tasca del pantalone di pelle, iniziò ad accarezzare il dorso, le nocche spaccate dal freddo, passò con il pollice su uno dei due anelli che il piccolo indossa ed infine intrecciò le dita delle due mani, stringendola - "Possiamo considerare questo come un secondo appuntamento?"

"Perché?" - chiese ingenuamente Harry, continuando a fissare le loro mani unite.

"Ho davvero voglia di baciarti".

Louis' Club || Larry Stylinson AUWhere stories live. Discover now