La festa.

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Dopo essere usciti da casa Salvatore, io e Tyler ci dirigemmo da lui.
"Allora ragazza perché sei qui?"
"È una lunga storia"
"Abbiamo tutto il tempo del mondo non so se mi spiego..." rispose sorridendo.
"Beh, in breve ti dirò che sono tornata per fare la sorella, per stare con i miei amici e per salvare il mondo.
Ti basta?"
"Ah sì, possiamo dire che va bene così" rispose sorridendo ancora.
"E tu invece perché sei tornato?"
"Per fare il figlio perfetto, per stare con i miei amici e per salvare il mondo"
"Piantala" lo ammonii dandogli un pugno sulla spalla.
In poco tempo arrivammo a casa sua e la madre ci venne ad aprire.
"Mamma" le disse Tyler abbracciandola.
"Signora Lockwood buongiorno" la salutai e lei mi riconobbe subito.
"Alice è un vero piacere vederti, prego entra.
Ricordo ancora l'ultima volta che ti ho vista, eri così dispiaciuta, avrei voluto fare qualcosa per te...ma..."
"Non si preoccupi Signora Lock..."
"Non chiamarmi così, sai che per te sono solo Carol"
"Grazie Carol"
"Posso offrirti qualcosa da bere?"
"Sì, grazie"
"Siete ancora fuori entrate"
Disse e poi ci fece accomodare nel salotto offrendoci del thè e della torta.
"Mamma noi andiamo, grazie per tutto, ti voglio bene.
Ahh...stasera farò tardi, non aspettarmi"
disse Tyler tirandomi via dal salotto e trascinandomi in camera sua.
"Grazie ancora Carol, alla prossima"
"È sempre un piacere, quando vuoi questa casa è sempre aperta per te"
Prima che potessi rispondere ero già in camera di Tyler.
"Vacci piano!
Il braccio è il mio"
"Ohh sì, sai potrei staccarlo ora"
"Vacci piano Hulk, credimi ti faresti molto male"
"Tipo?"
"Faresti testa e muro, fidati" risposi mentre giocavo con la sua palla da football.
Tyler ebbe così la brillante idea di afferrarmi il braccio e iniziare a tirare.
"Non ti conviene"
"Scatenerò la tua ira" disse ridendo.
Poi con un gesto della mano lo scaraventai contro il muro facendogli battere la testa.
"Ops, ti sei fatto male per caso?"
Adesso lui era con una mano alla testa, aveva l'aria spaesata e mi guardava sconvolto.
"Sorpreso?
Ti avevo detto che ti saresti fatto male, testone" gli dissi lanciandogli la palla.
"Come hai fatto?" mi chiese.
"Tyler ti facevo più sveglio di così..."
"L'unica persona che io conosca in grado di fare una cosa del genere è Bonnie...ma Bonnie è una strega..."
Spalancò gli occhi.
"Anche tu sei una strega!" disse rilanciandomi la palla che gli avevo tirato.
"Bingo!" gli risposi ridendo.
"Non ci credo...nessuno lo sa?"
"Nessuno oltre te...per ora!"
"Lo dirai ad Elena e Jeremy?"
"Certo che sì...ma non ora.
Almeno non questa sera"
"Dovrai aiutarmi, io in realtà non so bene cosa..."
"E allora che qualcuno mi aiuti!
Ci vorrà un secolo, è meglio che mi metta comoda!" dissi lasciandomi cadere sul letto.

***

Si erano ormai fatte le sei e così decisi di andare a casa Salvatore.
"Io vado, ci vediamo dopo"
"Certo cara 《sono una strega ma non lo sa nessuno》 Gilbert"
"Dillo a qualcuno e ti ammazzo"
"Ti voglio bene anche io" disse e poi chiuse la porta alle mie spalle.
Dopo aver camminato per una decina di minuti arrivai a casa Salvatore.
Jeremy mi aveva lasciato una copia delle chiavi ma, avendola dimenticata nella mia stanza, bussai e Stefan venne ad aprirmi.
"Alice"
"Ciao Stefan"  risposi e lui mi fece segno di entrare.
"Non volevo disturbarti ma ho dimenticato le chiavi...scusa"
"Non preoccuparti stavo leggendo anzi in realtà non stavo facendo niente" disse sorridendo.
"Ottimo passatempo, devo ammetterlo" gli risposi ironicamente.
*squilla il suo telefono, lo prende e rifiuta la chiamata*
"Rispondi pure, io stavo andando di sopra a cercare qualcosa da mettermi"
"Sì, certo"
"Allora a dopo"
"A dopo" mi rispose.
Improvvisamente mi sentii in imbarazzo quando cercando di andarmene c'eravamo trovati a voler andare dallo stesso lato.
"Scusa" gli dissi e allora cambiai lato ma anche questa volta lui lui fece lo stesso.
"Ciao" mi disse e finalmente riuscimmo a "liberarci" perché lui rimase fermo ad aspettare che facessi la prima mossa.
Arrivata al piano di sopra trovai Jeremy.
"Hey"
"Senti...io non mi spiego una cosa di tutta questa storia..."
"Dimmi J"
"Se tu sei stata a casa di John come fai a sapere tutte queste cose su di noi?"
"Venendo qui ho avuto paura di sbagliare e così ci ho ripensato e ho cambiato idea.
Poi tornando a casa mi sono fermata in un bar per rifletterci ancora e li ho trovato Liz Forbes, lei mi ha subito riconosciuta e mi ha raccontato tutta la storia.
Voleva qualcuno con cui parlarne e voleva che io sapessi cosa stava succedendo"
Jeremy li limitò a fissarmi.
"So cosa stai pensando.
Pensi che volevo scappare ancora,
《Maledizione! Voleva abbandonarci ancora una volta》 ma ero spaventata per ciò a cui andavo incontro.
Avevo paura di non riuscire a fare ciò che avrei dovuto fare sin dall'inizio.
Avevo paura di essere presente"
Jeremy che stava frugando in un cassetto per trovare una maglia lasciò perdere e venne ad abbracciarmi.
"Ora sei qui, questo conta" disse.
"Cos'è questo mortorio gente?" si fece avanti Damon.
"La festa è qui, muoversi non vorrete fare tardi!" ci disse e allora io girai i tacchi e andai a vestirmi.
***

Dopo aver cercato per mari e per monti un vestito adatto ne trovai uno a dir poco perfetto.
Un vestito nero lungo ma non troppo, attillato ma al punto giusto, con le scarpe adatte e gli orecchini sarei stata perfetta.
Dopo aver aggiustato il trucco, indossato le scarpe, scelto gli orecchini, mi guardai per l'ultima volta e finalmente ero pronta.
In quel preciso istante Jeremy bussò alla porta.
"Hey...vogliono che scendiamo le scale, io, tu ed Elena.
Non dirmi niente ma Caroline pensa sia il minimo dato che siamo di nuovo insieme"
"Arrivo....ah comunque stai benissimo con quella maglia!"
"Davvero?
Grazie, anche tu non sei niente male"
Mi girai ancora una volta e mi incamminai verso Jeremy.
Elena era già al suo fianco ed era bella come sempre.
"Allora andiamo?" ci chiese prendendoci entrambe sotto braccio e facendoci percorrere il corridoio
"Sì" confermò Elena.
Una volta arrivati alle scale ci guardavano tutti.
Jeremy era ancora in mezzo a noi ed insieme eravamo davvero un trio niente male.
Con una rapida occhiata vidi Caroline che sorrideva dall'altra parte della stanza.
Bonnie parlava con Matt e Tyler mi fissava sollevando il bicchiere.
Scendendo le scale notai Rebekah e tutta la sua famiglia.
Avevo sentito parlare di loro, di Klaus, Elijah, Finn...avevo fatto anche ricerche anche sul loro conto senza ottenere però buoni risultati.
Improvvisamente il mio sguardo arrivò a Stefan e Damon che erano vicino Caroline e ci guardavano come gli altri.
Dopodiché riconobbi un vecchio conoscente.
"Kol" dissi mentre lui che si era prontamente affiancato al fratello Elijah mi sorrise e sussurrò il mio nome.
Aveva pronunciato il mio nome e a quanto pare Damon, Stefan e Caroline lo avevano sentito.

I Want To Be The Last •Where stories live. Discover now