Il buongiorno.

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Il giorno dopo ero completamente frastornata.
Non ricordavo nemmeno cosa fosse accaduto la sera prima o almeno ricordavo fino ad un certo punto.
Sicuramente dopo che Klaus era sparito avevo bevuto ancora un pò di champagne, poi avevo ballato ancora una volta ma si era fatto tardi e la festa era finita.
L'ultima cosa che ricordavo era di essermi sdraiata sul divano con un leggero mal di testa, poi il vuoto.
Non sapevo come avessi fatto ad arrivare nella mia stanza, non sapevo nemmeno come era possibile che mi fossi svegliata senza gli orecchini e le scarpe...
Jeremy era andato ad accompagnare Bonnie, Tyler invece aveva riportato a casa Caroline e Matt era con Rebekah.
Damon probabilmente era con Elena mentre Stefan non l'avevo più rivisto.
Dopo aver parlato con lui all'inizio della serata non l'avevo più visto.
Magari era stato lui a riportarmi al piano di sopra ma non credevo.
Mi alzai e scelsi cosa mettermi e poi decisi di fare una bella doccia per schiarirmi le idee nella speranza di ricordare qualcosa in più.
Prima di andare in bagno accesi il telefono e trovai varie chiamate perse da parte di Jeremy ed Elena e anche alcuni messaggi.
Un messaggio di Jeremy diceva,
《Sono rimasto a casa di Bonnie, ci vediamo domani a scuola...
Ps: Non preoccuparti perchè c'è anche la mamma 🙈》
Mentre un altro era di Elena e diceva,
"Non so se Jeremy ti ha informato ma resta a dormire da Bonnie.
Io e Damon non torniamo a casa quindi ci vediamo domani.
Ps: domani mattina tornerò a prendere dei vestiti quindi ti lascerò la colazione sul tavolo.
Buonanotte"
Quindi, ricapitolando, ero sola in una casa a me sconosciuta.
《Ottimo》pensai e dopodiché iniziai a preparami.
Sfortunatamente erano ancora le sei del mattino e così, per evitare di vestirmi già per la scuola, cercai qualcosa da mettere per stare in casa.
Molti miei vestiti erano a casa di Caroline perché prima di arrivare a casa Salvatore mi ero fermata da Liz e lei si era offerta di tenermi le valige finché non mi fossi sistemata.
Senza perdere le speranze mi resi conto che avevo ancora una maglietta e un pantalone che sarebbero stati adatti ma cercandoli non li trovai.
In compenso però c'era un biglietto di Elena con scritto,
《La maglia nera e il pantalone li ho presi io in prestito, spero non ti dispiaccia》
《Perfetto》 pensi.
L'unica alternativa perciò rimaneva cercare qualcosa nei vestiti di Elena ma la sua camera era chiusa a chiave.
"E adesso?" quasi demoralizzata per questo mio sfortunato inizio di giornata trovai una camicia.
Era una camicia da uomo ma in quel momento sarebbe andata bene qualsiasi cosa.
Scesi per controllore che non ci fosse nessuno e assicuratami di essere sola in casa decisi che la camicia ed il pantaloncino erano perfetti.
《Tanto non mi vedrà nessuno》 pensai e scesi a fare colazione.
Una volta al piano di sotto misi a riscaldare il caffè e per impiegare il tempo feci partire un pò di buona musica.
A differenza della mia casa, quella era isolata quindi non avrei infastidito nessuno a quell'ora.
Iniziai a guardare la biblioteca dei Salvatore notando fosse piena di libri di vario genere che inoltre erano di epoche diverse.
C'erano dei grandi classici, libri che avevo letto, alcuni che avevo sentito nominare e altri invece che non avevo mai sentito..
La musica non era molto alta ma comunque non sentii che qualcuno era entrato in quel momento dalla porta.
Mi resi conto che c'era qualcun altro in casa quando quest'ultimo scese là scale arrivando in soggiorno.
Mi girai di scatto sperando di essermi sbagliata ma invece era qualcuno...era Stefan.
"Oddio" mi limitai a dire diventando completamente rossa per l'imbarazzo.
Questa andava oltre a tutte le figuracce che avevo fatto...
Lui rimase in silenzio e si limitò a guardarmi allora mi sentii ancora più in difficoltà..
"Scusa non credevo che sarebbe arrivato qualcuno...quando mi sono svegliata non c'era nessuno...e...perdonami è meglio che vada" gli dissi avviandomi di corsa.
Mi resi conto solo dopo che la camicia era molto lunga quindi il pantaloncino era del tutto invisibile...
"Chissà cosa avrà pensato!
Stupida, stupida e ancora stupida"
Mentre camminavo lui sembrò sbloccarsi,
"Ohh...no...scusami tu.
Avrei dovuto bussare...perdonami sono davvero mortificato"
"Ma no, questa è casa tua.
Non devi bussare per entrare, ho sbagliato io a..."
"No davvero scusami...ma quella camicia..."
"Ah questa no, non è mia.
È una lunga storia...oddio è tua, non è così?
La tolgo subito, scusa ancora" dissi mentre cercavo di non sprofondare nell'imbarazzo.
"Oh no, non preoccuparti puoi tenerla.
Mi sembrava molto familiare per questo prima ti ho guardata...anzi fissata..." disse lui che cercava inutilmente di scusarsi.
"Stavi per fare colazione, non volevo disturbarti, se vuoi posso tornare più tardi"
"Sì...cioè no.
Cioè no, non andartene.
Resta vado a cambiarmi e potremmo fare colazione insieme"
《Cosa cavolo hai detto?
Lui beve sangue non di certo caffè, adesso si sentirà in obbligo di accettare》 pensai.
"Se non ti va non devi..."
"Sì, certo!
Volevo dire si nessun problema rimango" concluse lui frettolosamente come per voler rimediare ad un errore.
"Ah, comunque questi sono tuoi" disse porgendogli gli orecchini che avevo la sera precedente.
"Oh, grazie ma..."
"Ieri quando sono tornato non c'era nessuno.
Ti ho trovata addormentata sul divano e ho pensato che fosse il caso di portarti in camera tua"
"Non avresti dovuto ma grazie" sussurrai.
"Non avrei mai potuto lasciarti dormire sul divano" rispose,
"Grazie ancora"
"Mi ha fatto piacere"
Io rimasi confusa,
"Intendo dire che mi ha fatto piacere portarti in camera tua.
Eri sola e aiutarti insomma mi ha..."
"Certo" lo interruppi.
"Io vado, torno subito" aggiunsi "volando" al piano di sopra.
Una volta che mi fui vestita Jeremy mi chiamò al cellulare,
"Hey, sono qui fuori vieni che andiamo a scuola insieme" allora guardai l'orologio e mi resi conto che erano già le otto.
Una volta giù non sapevo come dire a Stefan che dovevo uscire, alla fine ero stata io a proporre la colazione,
"Stefan mi ha chiamato Jeremy è qui fuori che mi aspetta..."
"Non preoccuparti sarà per la prossima volta.
Ci vediamo a scuola"
"Sì, ci vediamo a scuola..."
Ero già quasi fuori la porta quando aggiunsi,
"...e grazie ancora per ieri"
"Di nulla" rispose ed io mi chiusi la porta alle spalle.

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