Una scelta.

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Io e Matt non parlammo molto in macchina.
In realtà cantammo.
Lui sapeva che quando ero triste, agitata, arrabbiata o di qualsiasi altro umore, preferivo mettere la musica al massimo e cantare.
Perciò accese le radio e cantammo.
Sapevo perché che in realtà avrebbe voluto farmi delle domande perciò una volta a scuol, prima di scendere dal pick-up, gli dissi,
"Starò bene"
Lui mi guardò e mi disse,
"Lo so"
La giornata fortunatamente passò molto velocemente.
Non avevo proprio la minima intenzione di rimanere a scuola.
Ero diretta verso la macchina di Elena quando fui colta di sorpresa da Klaus.
"Non è carino arrivare di soppiatto"gli dissi mentre mi giravo per guardarlo.
"Non è carino rendere una persona muta per qualche giorno"
"Beh, tuo fratello se lo è meritato"
"Senti, non mi importa chi tu sia.
Sorella di Elena, di Jeremy, o quanto potere tu abbia in corpo.
Voglio che annulli l'incantesimo fatto a Kol."
"Non lo so" iniziai facendo spallucce e fingendo di pensarci.
"Non te lo sto chiedendo, bambolina"
"Non puoi minacciarmi" gli dissi.
"Sì, hai ragione.
Ma posso sempre far del male alle persone a cui..."
"I miei amici sanno come tenersi alla larga da te, ti conoscono!"
"Loro si.
I fratelli Halliwell no" precisò lui sorridendo.
Il suo sguardo era agghiacciante e il suo sorriso tremendamente spaventoso.
"Non oserai..."
"Mettimi alla prova!" commentò lui avvicinandosi.
"Puoi evitare che io li tocchi.
Puoi evitare che cadano nelle mani sbagliate.
Puoi mettere da parte la rabbia per Chris e proteggere Wyatt" concluse arrivandomi sempre più vicino.
"Cosa vuoi?" gli chiesi.
"Ridai voce a Kol e io li lascerò perdere"
"Certo" dissi sorridendo ironicamente.
"...così dopo avergli ridato la voce Kol mi ucciderà e ucciderà anche loro!"
"Non li ucciderà, Kol non sa di loro e non gli interessano.
Non hanno nulla da offrirgli.
Mentre per quanto riguarda te, non lascerò ti faccia del male.
Hai la mia parola"
"E io dovrei fidarmi di te?"
"Non hai altra scelta!"
"Ma se non volessi aiutarti?"
"Beh..." disse lui arrivando a un centimetro di distanza da me e prendendomi per il braccio,
"...in quel caso dovrò fare a modo mio"
Fu in quel momento che arrivò Stefan,
"Klaus vattene!"
"Oh...il mio caro vecchio amico"
"Lasciala stare"
"Ho bisogno di lei"
"Klaus ti ho detto di andartene" insistette Stefan e fu in quel momento che Klaus mi lasciò e si catapultò dinanzi a lui.
"Deve annullare l'incantesimo"
"Non puoi costringerla"
"Sei certo che io non possa?
Lei sa che io posso...dovresti sapere che trovo sempre un modo per ottenere cosa voglio"
"Tienila fuori da questa storia" disse Stefan.
"Cosa dici?!
Ho bisogno per forza di lei per annullare l'incantesimo a Kol!"
"Sai che non intendo questo...
Ti serve per qualche altra cosa...so che se fosse per te tuo fratello potrebbe rimanere muto in eterno"
"Beh, hai ragione, lo preferisco muto!
Almeno evita di dire cose idiote ma ho comunque bisogno di lui.
Sai, questioni di famiglia"
"So per certo che stai mentendo.
O almeno che non stai dicendo tutta la verità"
"Beh..."disse lui girandosi verso di me,
"...per quanto mi piacerebbe ammettere che non c'è un secondo fine, posso solo dire che nessuno di voi verrà coinvolto.
Nessuno delle persone a cui tieni, nessuno di loro sarà in pericolo se mi aiuti"
"Non ascoltarlo!" mi sussurrò Stefan,
"Sappiamo entrambi che tu sei come Elena.
Volete entrambe proteggere le persone che amate e fareste qualsiasi cosa.
Quindi non hai altra scelta.
O aiuti me oppure lo rimpiangerai"
Poi aggiunse,
"Fai la cosa giusta...per una volta"
"Klaus basta!" urlò Stefan spingendolo e in un secondo lui sparì lasciandoci soli.
"Tutto bene?" mi domandò lui.
"Sì"
"Allora io vado" disse incamminandosi verso la sua auto.
"Aspetta Stefan" lo richiamai andando verso di lui.
"Sì?" mi chiese girandosi.
"Grazie"
"Di niente" rispose sorridendo e poi riprese a camminare.
Lo stavo ancora guardando quando mi chiamò,
"Hey Alice!"
"Sì!" dissi io presa da un brivido,
"Dimmi" risposi con meno enfasi.
"Dato che Elena è con Damon potrei accompagnarti io da Bonnie se per te non è un problema..."
"Sì, va benissimo"
"Ti aspetto in macchina" mi disse e si avviò.
Inutile negarlo, ero contenta o almeno provavo qualcosa che non provavo da molto tempo.
Chiamai Jeremy e gli dissi che sarei arrivata per l'orario stabilito.
Lui doveva allenarsi con i fratelli Halliwell e io non potevo certamente lasciarlo solo.
Salii nell'auto di Stefan e partimmo diretti per casa Bennett.
Sfortunatamente il viaggio fu breve,
"Allora..." iniziò,
"Come stai?" aggiunse.
"Bene...perché?"
"Questa mattina mi sei sembrata molto agitata"
"Ah sì, è una lunga storia.."
"Se hai bisogno puoi parlarne anche con me"
"È che ho una confusione in testa.
Ho una scelta da fare ma le due opzioni sono completamente opposte.
Non so cosa fare, non sono mai stata brava a prendere decisioni come avrai capito"dissi sorridendo e giocando con l'elastico che avevo alla mano.
"Se ti può far stare meglio, nemmeno io.
E ne ho avuto di tempo per imparare.
Le scelte che ho preso le ho sbagliate quasi tutte.
Ho fatto cose orribili e ho cercato di dimenticarle.
Ho cercato di lasciarmi dietro il passato, di andare avanti e di essere una persona nuova.
Ma mi rendo conto che alla fine il passato è ciò che sono, gli errori sono state le mie scelte"
"Non sei tanto male come credi"
"Ah no?" disse lui sorridendo.
Prima che potessi rispondere mi resi conto che eravamo arrivati da Bonnie.
"Io vado" aprii lo sportello e scesi,
"Sì, ci vediamo dopo" disse lui.
"Sì, a dopo" lo salutai e chiusi lo sportello dirigendomi alla porta di casa Bennett.
Nel frattempo lui mise in moto e tornò indietro.
Una volta entrata in casa scoprii che Bonnie aveva acceso tante candele e che Samantha e Nicole erano sedute con lei in un cerchio.
"Scusate per il ritardo, ho avuto un imprevisto" dissi.
"Sei scusata.
Sai che noi approviamo quell'imprevisto"
"Nicole!"
"Scusa, sai che non riesco a mentire"
"Intendi tra lei e Stefan?" chiese Bonnie.
"Vedi anche Bonnie ha capito che c'è qualcosa"
"Non c'è niente"
"Certo, ma lui lo sa?" riprese Nicole ridendo.
"...anzi, lo accetta?" continuò.
"Piantatela" dissi lanciandole la giacca.
"Uhh qualcuno è molto suscettibile"
"Facciamo questa cosa" dissi e mi sedetti nel cerchio.
"Le avete spiegato cosa dobbiamo fare?"
"Sì"
"Perfetto, Bonnie sei pronta?"
"Mi fido di te, se credi di potermi aiutare lo farò"
"Allora cominciamo.
Io farò da tramite"
"In bocca al lupo Bonnie" le dissero Samantha e Nicole.
Lei sorrise e chiuse gli occhi.
Dopodiché le candele si accesero e iniziammo il rito.

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