Vecchi fantasmi.

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Per giorni rimasi rinchiusa in auto.
Il cellulare squillava in continuazione.
Prima era Elena, poi Jeremy, Matt, Caroline, Tyler, Damon e persino Stefan.
Provarono tutti a rintracciarmi finchè non spensi il cellulare.
Sapevo benissimo che comunque molto presto sarebbero venuti a cercarmi, dopotutto Bonnie sapeva dove ero diretta ed era solo questione di tempo.
Durante il tragitto mi fermai in qualche autogrill, non perché fossi stanca oppure avessi bisogno di riposare, ma solamente perché avevo sentivo i miei sentimenti opprimermi.
Mi sentivo in trappola.
Il dolore, la delusione, le lacrime e la rabbia offuscavano la mia mente e la mia stabilità.
Un minuto prima mi sentivo forte e decisa a percorrere la mia strada ed il minuto dopo mi sentivo a pezzi, tradita, delusa e illusa da persone di cui mi fidavo o che almeno per me contavano qualcosa.
Sì, per dirla tutta era come se stessi scappando e probabilmente non odiavo nemmeno Samantha e Nicole come volevo far credere loro.
È vero, ero delusa e incazzata per il loro comportamento, per le loro intenzioni di "proteggermi" nascondendomi la verità, per il loro spudorato coraggio nel guardami negli occhi tenendomi all'oscuro di una cosa che in precedenza mi aveva ferito così tanto.
Loro sapevano come quella sera il mio cuore fosse stato sbriciolato.
Ricordavo ancora la mia voce spezzarsi ad ogni parola,
《Cosa è successo Alice?
Alice parla!》 urlava Samantha.
《Hey, sei ancora lì?》 si univa Nicole dall'altra mentre io ero in silenzio ad ascoltarle.
《Arriviamo》dissero ed attaccarono.
Io rimasi immobile, seduta sul pavimento a fissare il vuoto mentre in casa non c'era nessuno ed ero completamente sola.
Isobel non la vedevo da tanto tempo ormai, Jonh invece era partito da qualche settimana e non aveva fatto ritorno.
Dopo poco quella stessa sera arrivarono le mie amiche e una volta che raccontai loro la storia mi sembrarono sconvolte tanto quanto me.
Passammo la notte insieme ignorando le chiamate ripetute di Chris.
Il giorno dopo venne a casa mia e io mi rifiutai di vederlo così chiamai il fratello Wyatt chiedendogli aiuto.
Soltanto che dopo avergli raccontato tutta la storia, lui si era talmente adirato che era arrivato alle mani con il fratello ma fortunatamente Nicole era riuscita a non far degenerare le cose.
Io piansi tutta la notte mentre loro tentavano inutilmente di consolarmi.
Nella mia mentre c'era sempre la stessa immagine, c'era Chris che baciava una ragazza dai capelli molto lunghi e castani o almeno così sembrava.
La luce che era in quella stanza era troppo poca.
Ero andata da lui per parlare, ero preoccupata per John, dopotutto era mio padre e ormai era troppo che non lo sentivo ed invece...
Quante notti passate a cercare di capire chi fosse la ragazza, ne conoscevo così tante con quei capelli...le avevo pensate tutte.
Tutte tranne Bianca.
Bianca la sorella minore di Samantha, quella che consideravo una sorella anche mia.
C'era anche lei quando piangevo, quando urlavo, quando ero a pezzi ma rimaneva in silenzio.
Io credevo fosse per dispiacere e perché non sapeva cosa dire ma invece sapeva esattamente cosa dire.
Quella stupida casa era così vuota ed io desideravo così tanto stare da sola che per un mese evitai di uscire e mi ci barricai.
Ero certa che al ritorno di John avrei dovuto dargli delle spiegazioni.
Non era un bravo padre e di certo nemmeno un padre per certi versi ma quando stavo male se ne rendeva subito conto.
Lo aspettai per più di tre settimane, aspettando "il momento della verità" ma lui non tornò.
Non tornò ne le settimane dopo, ne quelle dopo ancora.
Un giorno però mi arrivò una lettera.
Quando quella sua lettera mi arrivò la lessi così tante volte da ricordare ancora a memoria il suo contenuto,
《Cara Alice,
se la mia lettera ti è arrivata vuol dire che è accaduto davvero.
Se nemmeno Isobel è tornata vuol dire che..beh..sai cosa vuol dire.
So che adesso vorrai semplicemente scappare da quel posto, quella casa dove io ti ho costretta a restare per tutto questo tempo contro la tua volontà e che nasconde tanti, troppi segreti.
Non ti impedirò di tornare a casa ancora una volta.
Tua sorella ora più che mai ha bisogno di te,
Jeremy che per te è sempre stato un fratello ha bisogno di te.
Io e tua madre a questo punto non potremo più dirti addio perché è troppo tardi quindi sicuramente avremo salutato solo una delle nostre due figlie.
Ti abbiamo lasciata sola, ancora una volta.
Mi dispiace Alice, spero che un giorno tu possa perdonarmi e perdonare tua madre per tutto questo.
Torna dalla tua famiglia, la tua vera famiglia, quella che avremmo dovuto darvi noi.
Addio, tuo padre John》
E ricordavo anche di averla accartocciata e gettata il più lontano possibile da me come per volermene liberare.
"Dio!!!" urlai dopo aver rivisto tutti quei fantasmi e accelerai.
Le lacrime arrivarono tutte insieme poi si arrestarono d'improvviso.
Frenai di botto, aprii lo sportello e scesi dall'auto.
Era una strada solitaria e poco illuminata.
Misi le mani tra i capelli e urlai.
Urlai così forte da vedere gli uccelli che erano sugli alberi andare via.
Dopodiché mi girai e vidi una luce abbagliarmi e quando mi resi conto che era un auto era troppo tardi.
Stavo per urlare ma qualcuno mi si lanciò addosso e mi scaraventò lontano.
Io battei la testa e iniziai a vedere tutto sfocato,
"Non dovresti essere qui a quest'ora, principessa"
Disse la figura che mi aveva salvato mentre la macchina continuava ad allontanarsi.
Riuscii a riconoscere che la figura avanti a me era un uomo e lui mi aiutò a rialzarmi,
"Stai bene?" mi chiese.
"Credo di sì" dissi e poi svenni.

I Want To Be The Last •Where stories live. Discover now