Tutto sta per cambiare.

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Quando mi svegliai avevo la strana sensazione di aver dormito per troppo.
Davina mi disse che ero svenuta mentre io ero certa che non fosse andata così.
Ricordavo di essermi sentita bene dopo la trasformazione.
Ricordavo di essere morta, di essere tornata in vita e...di essere svenuta.
C'era qualcosa che mi sfuggiva.
Ma cosa?
Nei giorni a venire Elijah mi insegnò a controllare il vampirismo.
Hayley mi aiutò ad abituarmi alla nuova me mentre Kol era sempre al mio fianco.
Si sentiva terribilmente in colpa per ciò che mi era successo.
Diciamo che tutti mi diedero una mano a modo loro.
Gia, Josh, Aiden e gli altri mi portarono in giro per la città dandomi dei consigli.
Marcel mi raccontò di come avesse conosciuto Klaus, Jackson mi narrò la storia del suo branco e di quello di Hayley.
Davina quando imparai a gestire la fame venne a stare in camera mia mentre Camille in qualche modo mi ricordava ogni giorno che ero umana.
Con lei guardavo film, andavo a fare shopping, cucinavo e molte volte le davo anche una mano al locale.
Camille più di tutti mi ricordava quanto fosse bello avere ancora qualcosa di umano.
Con Rebekah andavo a "caccia" e nel tempo libero la aiutavo a mettere insieme un incantesimo per aiutare Kol.
Tutti noi eravamo convinti che quella parte di me, la parte di strega, fosse morta con me.
Rimanemmo convinti di tutto ciò finché un giorno grazie ad Hope non mi resi conto di avere ancora la mia magia.
Ora che ero a New Orleans e cercare Chris era diventato secondario avevo molto tempo da dedicarle.
Ad Hayley faceva piacere che mi occupassi di lei.
Dopotutto anche se non ero più una strega l'avrei comunque aiutata.
Avanti a me avevo una vita.
Anzi più di una.
Quel giorno eravamo in cortile, le stavo leggendo una favola quando improvvisamente iniziò a piovere.
Lei iniziò a piangere e io la presi per portarla dentro.
Hayley uscì di casa invitandoci a rientrare.
"Hope non piangere, tornerà il sole " dissi prendendole la manina.
Come per magia smise di piovere e in cielo apparve il sole.
Credevo fosse stato un caso, così pensai al vento.
E come per magia un venticello fresco si sollevò nel cortile.
Hope iniziò a ridere e vide una farfalla.
Iniziò ad indicarla e a dimenarsi per scendere dalle mie braccia.
La misi per terra e mi sedetti al suo fianco.
La farfalla sparì e lei iniziò a piangere.
"Oh Hope, non piangere" dissi e schiacciai le dita.
Speravo tanto che sarebbe andata proprio così.
Dei fiori e delle farfalle iniziarono a volare portati dal vento e a girare attorno alla piccola che rideva.
Quando provò a toccare un fiore questo iniziò a cadere appoggiandosi delicatamente tra le sue mani.
Mentre Hope rideva mi resi conto che fuori non c'era solo Hayley ma c'erano anche Kol, Rebekah, Marcel, Davina, Kol, Elijah e...Klaus.
Klaus che per tutto quel tempo era rimasto immobile a guardarmi.
Da quando ero diventata un vampiro non mi aveva più rivolto la parola.
Quando mi vedeva andava via oppure faceva finta che io non ci fossi.
"Magari si sente in colpa" mi ripeteva Davina.
"Mio fratello non sa cosa voglia dire sentirsi in colpa" le ripeteva Kol.
Passai settimane a tentare di aiutare Kol ma niente, era come se non riuscissi a trovare l'incantesimo giusto.
Ogni settimana mi sentivo con Elena e Jeremy che mi tenevano costantemente informata.
Mi raccontarono che in città era tornato un amico di Damon, Enzo, e che non era il massimo della gentilezza.
Matt mi parlava della sua intenzione di entrare in polizia.
Tyler per quanto speravo mi avesse perdonato cercava di parlare il meno possibile con me.
Damon si divertiva a prendermi in giro dicendo che quella dove ero temporaneamente era la casa del diavolo mentre Stefan, Stefan mi lasciava parlare per ore.
Gli raccontavo la mia giornata e lui mi raccontava la sua.
Sentivo di potergli dire tutto, molte volte avrei anche voluto dirgli la verità.
Dirgli che ero un vampiro ma non ci riuscivo.
Sentirli ogni settimana e dovergli tener nascosta una cosa così importante mi faceva sentire una persona terribile.
Ogni volta che parlavo con Bonnie provavo una sensazione che non sapevo descrivere.
Mi disse che i suoi poteri si erano indeboliti per un incantesimo che aveva fatto ma non mi disse che li aveva persi.
In effetti aveva ancora i poteri.
Nessuno ne era al corrente ma in realtà erano Samantha e Nicole a cedergli parte del loro potere.
Lo facevano per me, perché sapevano cosa fosse realmente accaduto quando Bonnie mi aveva riportato indietro.
Giorno dopo giorno le settimane passarono e diventarono mesi.
Hope cresceva a vista d'occhio.
Rebekah, io, Kol e Davina eravamo quasi riusciti a trovare l'incantesimo adatto.
Una sera però tra la folla rividi Chris.
Decisi di cogliere l'occasione e andare a parlargli.
Mentre mi facevo spazio tra la gente mi trovai in una strada vuota e poco illuminata.
Non ero più in piazza e non c'era più nessuno con me, ero da sola.
Mi girai e vidi Nicole e Samantha.
"Alice" disse Nicole.
Erano passati circa tre mesi, non provavo più nessun tipo di rabbia o dolore.
Ero riuscita a perdonarle.
"Nicole..Samantha" dissi io.
"Ascolta, dobbiamo portarti via da qui"disse Samantha avvicinandosi a me.
"No...non se ne parla.
Siete impazzite"
"Jeremy ed Elena sono in pericolo.
I viaggiatori....loro vogliono tua sorella!"
"Chi?
Cosa?"
"Non abbiamo molto tempo.
Dobbiamo andare altrimenti ci troveranno Samantha.
Se noi moriamo adesso Bonnie sarà sola" disse Nicole venendo verso di me velocemente.
"Bonnie?
Cosa volete da lei?"domandai io indietreggiando.
"Non abbiamo più tempo Alice, vieni con noi" urlò Samantha.
"No!!!" urlai io.
"È finita Nicole.
Alice ascolta...torna a casa.
Scappa Alice, non sei al sicuro" disse Nicole guardandomi.
"Trova tua sorella e salvala.
Salva la tua città" disse Samantha e le due dopo avermi guardato per un ultima volta sparirono nel nulla.
"Addio Alice, ci vedremo dall'altra parte" sentii dire alla voce di entrambe ma ormai ero rimasta solo io.
Fui assalita da un sentimento di paura e stupore.
《E ora cosa devo fare?》 pensai.
Sarebbe potuto essere uno scherzo, sarebbe dovuto essere uno scherzo ma la posta in gioco era alta.
Non potevo rischiare la mia famiglia.
Decisi così di chiamare Jeremy ed Elena per chiedergli cosa stesse accadendo.
Presi il telefono e chiamai Elena.
Nessuno mi rispose.
Attaccai e iniziai ad andare nel panico.
《Mi richiamerà》pensai,
《Mi dirà che sta bene e che non è così.
Sì, Elena mi richiamerà ma io non risponderò...non più...》

I Want To Be The Last •Where stories live. Discover now