12. Camilla

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Oggi è ufficialmente arrivato il weekend. La settimana sembra essere volata.
E' da lunedì che custodisco il segreto che unisce me e Leo. Non ne ho parlato con nessuno, nemmeno alla mia migliore amica, nonostante ci fossimo promesse di non nasconderci più nulla.
E' stata dura stare a contatto tutto quel tempo con Leo e non averlo accarezzato, baciato o qualsiasi altra cosa faccia una coppia in pubblico. Siamo una coppia?
Però, devo ammettere che è sempre riuscito a trovare un momento per darmi le attenzioni che volevo.
Durante alcune lezioni, sopratutto quelle del prof. Giusti, dopo aver messo la firma per la presenza, ce la defilavamo per passare un po di tempo in più da soli. Martedì, Leo aveva passato più di  un'ora in giro per l'accademia, in cerca di posti appartati dove poter fingere di essere una "coppia" ma al di fuori dei riflettori. Ci incontravamo spesso su in terrazza, in aule non utilizzate in determinate ore, su una rampa di scale mai utilizzata da nessuno, e tanti altri piccoli posti sicuri dagli sguardi della gente. Ancora non capisco il motivo per il quale dobbiamo fingere che tra noi non ci sia niente, ma per il momento rispetto la sua esigenza.

Finite le lezioni, dopo aver salutato tutti ed essermi concordata con Lily per vederci nel pomeriggio per la prova costume, come sempre io e Leo ci rechiamo alla fermata dell'autobus.
«Ti andrebbe bene se domani sera venissi da te a prepararmi per la festa?» gli chiedo con la testa appoggiata al suo petto, mentre lui mi stringe forte a se. Era così bello stare in quella posizione. Mi sentivo così protetta, rilassata, FELICE
«Certo, tesoro» mi dice tenendomi stretta. Tesoro? Suona così bene la parola "tesoro" detta da lui.
«Hai scelto già da cosa ti travestirai domani?» 
«Si, ma niente spoiler. Lo vedrai domani» mi dice ridacchiando. Chi sa da cosa si travestirà, tanto qualsiasi cosa scelga starà bene comunque. Con un fisico come il suo, anche vestito da orsacchiotto sarebbe sexy.
«Io, invece ho lasciato la scelta e il lavoro nelle mani di Lily. conosce alla perfezioni le mie misure e ha deciso di occuparsi lei del costume. Oggi pomeriggio farò la prova costume. Quindi anche se volessi darti uno spoiler non potrei, non so nemmeno io di cosa si tratti»
«Quindi non verrai alla casa-famiglia oggi?!» chiede tenendomi il broncio. Se solo potessi lo prenderei a morsi qui avanti a tutti. Ma non posso. Lui non vuole. E a me sta bene. Davvero?  
«Certo che verrò. Ilaria e Max vogliono dipingere con me» squittisco.
«A che ora passo a prenderti?» chiede Leo felice. La casa-famiglia era l'unico luogo, quando non era presente Val, dove potevamo essere una coppietta felice. Filippo era l'unico ad essere a conoscenza di noi due e, a quanto ho capito, ne è molto felice e anche soddisfatto, in quanto crede di essere stato lui il cupido della situazione.
«Ti chiamo non appena Lily va via» e comincio a baciarlo sul collo. Per un momento sembra lasciarsi andare ma poi mi blocca.
«No. Non qui, Camilla!» mormora.
Sapevo della sua esigenza mistica di non farci vedere in pubblico, ma essere rifiutata così mi irrita parecchio. Mi stacco da lui e mi appoggio al muro, braccia conserte e sguardo verso la strada aspettando il pullman.
«Ehi, non fare così, dai!» mi supplica Leo mentre io tento di ignorarlo, «è questione di due settimane e potremmo finalmente uscire allo scoperto» cerca di convincermi con il suo sguardo languido.
«Perché? Perché devo aspettare due settimane? Cosa succede tra due settimane?» sbotto.

«Non posso dirtelo, non ora» si incupisce.
Perché non ne vuole parlare? Cosa mi nasconde di così importante da non potermene parlare?
«Accetterò la tua condizione solo se posso dirlo alla mia migliore amica. Non le ho mai nascosto niente e...» non riesco a finire la frase che occhi di ghiaccio torna ad impossessarsi del dolce Leo.
«No, non deve saperlo nessuno.»
«Però Filippo lo sa.» gli canzono.
«E' colpa tua. Sei tu che gli hai spifferato del bacio, sono stato costretto a dirglielo».
Non so descrivere il mio stato d'animo: sono incazzata, delusa, curiosa, felice, ... perché non può essere tutto più semplice come accade solitamente ad altre persone?!
«Lo dirò a Lily e...» cerca di obiettare e prima di poter essere interrotta gli metto una mano avanti la bocca, «...e ti prometto che terrà la bocca chiusa. Mi fido di lei, sa tenere un segreto».
Leo mi lecca la mano per potersi liberare dalla presa e annuisce rassegnato.

Arrivata a casa, mia madre mi da un caloroso benvenuto con due calici di champagne e me ne porge uno. E' solare, come non succedeva da mesi. Ha una strana luce negli occhi.
«Cosa festeggiamo?» chiedo sorpresa.
«Piccola mia, oggi è un gran giorno. Tua madre ha... rullo di tamburi... trovato lavoro!!!!» grida.
«Ma è fantastico!» cinguetto soddisfatta, «dove? Quando inizi?»
«Lunedì sarà il mio primo giorno. Sarò la segretaria di un importantissimo studio legale.»
«Sono così felice, mamma. Ti meriti tutte le soddisfazioni di questo mondo»
«Grazie, piccola mia».
Il nostro citofono improvvisa il motivetto di "ammazza la vecchia... col flit" e capiamo all'istante che poteva essere solo Lily. Le apro senza rispondere. Giunta sopra, mia madre versa dello champagne in un altro calice e glielo passa. Lily mi guarda incuriosita e quasi spaventata.
«Lily. Da lunedì comincerò a lavorareeee!» grida di nuovo mia madre.
«Vanda, ma è grandioso. Complimenti» squittisce Lily e corre ad abbracciarla.
«Ora brindiamo. Cin Cin» cinguetta mia madre. 
Alziamo i calici e, dopo averli fatti tintinnare al tocco dell'uno contro l'altro, buttiamo giù lo champagne. Il liquido scende giù veloce e la gola inizia a bruciare. Non sono mai stata un'amante degli alcolici.

Lily ed io, infine, ci chiudiamo nella mia stanza.
«Veniamo a noi»  gongola.

«Ho paura di scoprire cosa tu abbia combinato» le confesso.
«Tranquilla ti piacerà» ammicca soddisfatta.

Mi da la busta contenente il vestito e vado in bagno a cambiarmi. Tiro fuori una mini tuta in pelle nera e delle ali piumate dello stesso colore.
«Io questo non lo metto» grido.
«Non farmi arrabbiare sono giorni che lavoro. Indossa quel coso è fatti vedere. Ora!» ordina.
Indosso la tuta e le ali ed esco dal bagno. Lily sgrana gli occhi e non emette alcun suono.
«Lo sapevo! Te l'avevo detto che non faceva per me» mormoro e faccio per tornare in bagno.

«Camilla! Sei così sexy. Cambierei sponda solo per questo». Scoppio in una fragorosa risata.
Prende il cellulare e mi scatta una foto.
«Cosa stai facendo?» chiedo confusa.
«Sto mandando una foto a Simone. Così avrai anche un parere maschile visto che del mio non ti fidi nemmeno un po» mormora offesa.
«Cosa? Sei impazzita? Dammi il cellulare. Ora!»
«Troppo tardi cara. Già inviata.» mi dice soddisfatta.

«E poi da quando tu e Simone andate d'accordo?»  borbotto.
«Da quando mi hai detto che ha un debole per te. Se non riuscissi ad ottenere qualcosa da Leo, dovrai pur avere una "riserva". Così ho deciso di essere buona con un possibile tuo candidato» sogghigna.
Alzo gli occhi al cielo in modo teatrale, «Lily a proposito di questo, beh... Io e Leo...ci siamo baciati»
«Cosaaaa? Quando? Oh mio Dio!» grida Lily.
«Shhh! Non deve saperlo nessuno. Promettimi che questo rimarrà solo tra me e te. Promettimelo!» la supplico.
«Va bene, va bene. Promesso! Ora i dettagli, grazie.» bisbiglia.
Dopo averle raccontato tutto si rabbuia. Si volta nella mia direzione e, con sguardo duro, mi dice: «sta attenta! ok? Non me la conta giusta. Non sai cosa può mai nascondere. E se si trattasse di una ragazza? Se fosse fidanzato?»
«Lily ti prego non incominciamo. Se fosse fidanzato lo saprei. Filippo me lo avrebbe detto.»
«Chi è ora Filippo?» chiede confusa.

«Il suo... il nostro datore di lavoro. E' come un fratello per Leo ed è stato lui a convincermi a fidarmi»
«Ummm... non so. Tu tieni gli occhi aperti però, se no vado lì e gli spezzo le gambe.»
«Ok! Tranquilla» 
«Comunque Simone è un buon partito.» confessa Lily.
«Si è un bel ragazzo, devo ammetterlo» le dico sorridendo.

«Ha risposto»
«Chi?»
«Simone, dice che sei una bomba sexy e che se mai dovessi cambiare idea sai dove trovarlo» mi dice ammiccando e le scappa una risata malvagia, mentre io arrossisco.
«Vado a cambiarmi. Leo sarà qui a momenti.»
«Ricevuto. Torno a casa.» Mi da un bacio e fa per uscire.
«Lily!» la chiamo.
«Si?!» si volta verso di me.
«Grazie!»



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