17. Leonardo

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Sono seduto sul divano e nascondo il viso tra le mie mani in segno di confusione e frustrazione. Mi sono cacciato davvero nei casini. Pensavo di poter gestire al meglio la situazione, ma ora so che non è così. Ho mentito a Cami. Ho tradito Vicky. 
Quando l'ho vista correre via, ho provato l'impulso di inseguirla, e per poco non l'ho assecondato. La voglia di raggiungere Cami, chiederle scusa, spiegargli il tutto, era così forte, ma non tanto da lasciare Vicky qui da sola. E' tornata prima del previsto, l'ha fatto per me. Voleva farmi una sorpresa, e ci è riuscita. Ho così tante cose da chiederle, così tante cose da farmi perdonare, da spiegarle, così tanto tempo da recuperare. L'ho ferita nel modo peggiore che potessi fare: beccato a casa con un'altra ragazza, con la grande possibilità di finirci a letto. Tutto questo perché avevo il presentimento che lei avesse tradito la mia fiducia. Il dubbio persiste ancora, da parte mia, che lei possa avermi tradito, ma ciò non giustifica il mio comportamento infantile. "Occhio per occhio" avevo pensato.
Vicky è lì avanti a me, con le lacrime che le solcano il viso. Mi fissa, delusa, in silenzio. Le avevo sbattuto in faccia il mio tradimento.
Dopo poco si avvicina decisa, alzando una mano. Strizzo gli occhi pensando voglia darmi uno schiaffo. Il secondo della mattinata, più che meritato. Invece mi posa una mano sulla guancia e mi accarezza, facendo scivolare la mano dietro la mia nuca. Posa le labbra sulle mie e sotto la pelle sento sprigionarsi le fiamme. Quelle labbra che inizialmente sembrano sconosciute, ora fanno riaffiorare tutti i miei sentimenti per lei, che con fatica avevo accantonato in un lato del mio cuore.
Non capisco questo suo gesto improvviso, mi aspettavo che mi urlasse contro o che si scagliasse su di me come una furia, e invece è qui che mi bacia passionalmente. Era quello che avevo sempre desiderato da quando era partita. Ma poi è arrivata Cami e mi ha stravolto la vita, facendosi spazio nel mio cuore.
Non ho il tempo di chiedermi perché sto ricambiando il bacio, e quali cose orribile potrà dirmi dopo. Sono troppo stanco per combattere. Il mio corpo non fa altro che lasciarsi andare. Voglio concentrarmi solo sul modo in cui la sua lingua danza dolcemente con la mia.
L'afferro per il retro delle cosce e l'attiro a me facendola sedere a cavalcioni su di me. Affondo le dita tra i suoi capelli e l'attiro violentemente sempre di più a me. Ma cosa mi saltava in mente? Cosa c'era che non andava in me? Ero convinto che se non avessimo ricreato quella intimità che tanto bramavo, i miei sentimenti si sarebbero affievoliti? Ho bisogno di te, ora. Mi sei mancata così tanto.
Le mie mani sfiorano l'orlo della sua maglietta e la sollevo, scoprendo il fisico irresistibile. Lei fa lo stesso con me, mentre corre al mio collo e comincia a succhiare e a leccare con movimenti circolari della lingua. E' sbagliato! Dovremmo parlare.
«Vicky... io ...», tento di spiegarle, ma mi zittisce con un bacio prima che possa convincerla a fermarci.
«Non mi interessa quello che è successo, non voglio saperlo. Ora siamo di nuovo io e te. Questo conta. Ti amo Leo. Mi sei mancato da morire», mi sussurra all'orecchio con voce sexy, continuando a baciarmi ovunque. Ho sempre amato il suo modo di toccarmi, conosce tutti i miei punti più deboli.
Un lato del mio cuore gridava il nome di Camilla, l'altro diceva di continuare quello che ho appena iniziato con Vicky, e ovviamente il mio corpo non riusciva a fermarsi e a resisterla. Mi sento terribilmente in colpa per tutto, per come mi sono comportato con entrambe, ma non posso fermarmi, non ora, ho bisogno di lei. Poso le labbra sulla curva del suo seno, le abbasso delicatamente le spalline e con la lingua seguo il bordo del reggiseno, mentre lascio scendere la sua mano fino all'elastico dei miei boxer. Il suo tocco mi fa perdere completamente il controllo. Chiudo gli occhi, gemendo di piacere. Ora è il mio turno: faccio in modo che si sdraia sul divano sotto di me e le alzo la gonna. Cominciai ad amarla in tutti i modi, in tutte le posizioni, lentamente, profondamente e con tutta la passione possibile.
«Mi ami?», chiede con voce roca e ansimante.
So di amare Vicky, l'ho sempre amata. Ma inizio a chiedermi se la amo solo perché, da due anni, è sempre stata una presenza stabile nella mia vita. E' sempre stata al mio fianco in ogni occasione.

Ma non posso ignorare le emozioni che provo quando sono con Camilla.
«certo», mormoro mentre le bacio il collo.
Dopo poco ci spostammo in camera da letto e recuperammo tutto il tempo perduto in questi mesi di erasmus, amandoci finché gli occhi non ci si chiusero. 

La mattina dopo, il suono della sveglia purtroppo mi riporta alla realtà: non voglio assolutamente affrontarla. Mi muovo piano, sciogliendomi dall'abbraccio della mia ragazza, per non svegliarla, e in punta di piedi mi avvio verso il bagno.
«Dove vai?», mormora lei.
«E' lunedì, devo andare in Accademia e poi a lavoro alla casa famiglia», le rispondo.
«Non andare oggi in Accademia, resta con me. Ti prometto che non te ne pentirai», sogghigna alzandosi dal letto completamente nuda.
«Io ... non...», cerco di ribattere, ma alla vista di quel corpo perfetto perdo la ragione.
«Ti accompagnerò io più tardi alla casa famiglia», mi dice avvicinandosi e baciandomi il petto, mentre le sue mani esplorano tutto il mio corpo. Eccitato, mi scappa un gemito.
«Seguimi», sussurra. E senza farmelo ripetere due volte la seguo.
Finiamo in doccia. Inizia stuzzicarmi nei punti più sensibili del mio corpo. Comincia a baciarmi ovunque per poi scendere sempre più giù. Perdo completamente il controllo. 

La tiro su e le sollevo un ginocchio appoggiandomelo contro il fianco. Mi prende il viso tra le mani e, attirandomi a sé, mi bacia dolcemente. Pensare che solo ieri mattina ero in questa stessa doccia con Camilla. Camilla. Chissà cosa starà facendo? Chissà se starà bene?
«Finisci velocemente di fare la doccia. Andiamo a fare colazione», esclamo. 
«Ma io ho ancora voglia di te», piagnucola.
«Non ti accontenti mai, eh?», le chiedo malizioso.
«Tu non mi basti mai», esclama.
E riprendiamo da dove ci eravamo interrotti.

Il Filo Rosso Che Ci Unisce Where stories live. Discover now