Prologo

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JENNIFER

Il fumo si dissolve, confondendosi con l'aria gelida che, come uno schiaffo, mi punge la faccia e mi scompiglia i capelli.
Porto la sigaretta alla bocca ed inspiro per poi espirare di nuovo.
Piano piano brucia, fino a consumarsi del tutto. Il fuoco distrugge, riducendo qualunque cosa in cenere.
Soffio formando anelli di fumo, macchie, piccole nubi grigie che seguono la corrente del vento che viaggia attraversando questa New York cupa. Non sembra veramente un giorno di marzo. I grandi grattacieli sembrano davvero toccare, con quelle loro punte imponenti, il tappeto azzurro macchiato da gas e nuvole, che si trova sopra di noi.

Tin-tin
Il solito campanello della porta che va ad indicare l'entrata o l'uscita di una persona dallo studio di tatuaggi.
Una presenza mi fa compagnia, accanto a me, alla mia destra.
Luke. Il ragazzo dagli occhi dello stesso colore di una noce, con diverse striature nere che ricordano le venature del guscio di questo frutto. I suoi capelli sono come la pece, dalle punte tinte di verde che, selvagge, si diramano in tutte le direzioni come le radici di un albero.

« Sola soletta a fumare una sigaretta? » e continua esaltato « Woo ho fatto anche rima! » esclama divertito, facendo nascere un bel sorriso, con tanto di denti bianchi, sul suo viso pallido.

Ridacchio. Il solito stupidone. Ride sempre per qualsiasi cosa, trova divertenti le cose anche più insignificanti e non si può dire che sia una brutta qualità, anzi. A volte sembra davvero un bambino e questa cosa fa ridere perché poi è un ragazzo maturo, alto come suo fratello, possente e tutto tatuato.

« Anche te fuori per una pausa? » gli domando mentre faccio un ultimo tiro per poi buttare la sigaretta.

« Decisamente si. È davvero lungo quel dannato tatuaggio » ammette socchiudendo le palpebre mentre aspira un po' di nicotina, tra le labbra rosee.
« L'acquila sul torace di quel tizio? » gli domando, mentre mi metto le mani nelle tasche dei jeans attillati. Davvero troppo attillati, ma era l'unico paio che avevo nell'armadio, che non fosse sporco. Perciò mi devo accontentare.

Non fa per niente caldo.
La mia pelle reagisce accapponandosi, in seguito al vento gelido che si insinua nelle parti di corpo scoperto. Non resisterò molto, questo è certo.

« Yes, baby. È una gran figata, ma ho dovuto smettere. Non ce la facevo più. È già due ore e mezza che ci lavoro. Devo ricordarti di registrare il prossimo appuntamento. L'ho scritto su un foglietto » mi parla mentre guarda davanti a sé. Il loro lavoro, parlando di Jake, Luke e Kyle, è davvero molto faticoso e richiede impegno, ma soprattutto pazienza. Essere un tatuatore non è per niente facile. Be', nenache il mio lo è, però di certo non è cosi impegnativo applicare piercing sul corpo della gente, come tatuare. Specialmente se lo sai fare da parecchio tempo, come me.

« Lo finirai la prossima volta » dico con una semplice alzata di spalle « Io vado dentro perché ho freddo » ridacchio per poi dargli una pacca sulla schiena e tornarmene al calduccio.
Lo vedo annuire, mentre si gode gli ultimi tiri di sigaretta.

Torturo il piercing che ho sul sopracciglio sinistro mentre, seduta alla mia scrivania con il pc, leggo una mail appena arrivata. Pensavo fosse per il negozio, invece è personale, rivolta a me.

Mittente: Rick

Strabuzzo gli occhi alla vista di quel nome. Cosa cavolo vuole adesso? Pensavo fosse sparito dalla circolazione...

Ma ciao bellezza,
Da quanto che non ci vediamo eh? Devo confessarti che mi manchi. Passerò in città stasera, ci vediamo al solito bar? Questa volta vieni Jennifer.

ti aspetto.

Di nuovo a rompermi le scatole.
Questo tizio lo conosco dal liceo ed era una mia vecchia fiamma, uno di quegli amori adolescenziali. Ora ho ventiquattro anni. È davvero snervante quando a volte ci provi spudoratamente con me, pur sapendo che non me ne frega proprio niente di lui. Ma tanto è solo un divertimento. Spunta all'improvviso con le sue mail e non può sempre pretendere che dica di "si", anzi non dovrebbe aspettarselo da una come me.
Sbuffo.
Non so se ci vado. La mia voglia è pari a zero.
Rivedere quella faccia per l'ennesima volta non è proprio il massimo, ma incontrarlo per un'oretta non sarà la morte di nessuno, anche perchè in cambio avrò una bibita gratis, dato che me la offre lui.

Amore tatuato sulla pelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora