Capitolo 43

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JENNIFER

La pioggia si scatena come una furia sul vetro della macchina e i tergicristalli vanno avanti e indietro, sempre lo stesso ritmo costante e imperterrito.
Fisso la strada inebetita, persa in quelli che saranno mille pensieri affollati tutti nella mia mente. Non può averlo fatto, non può averla baciata.
I fari illuminano la notte e il tragitto sembra più lungo di quello che in realtà è.
Continuo a rivivere quel momento, quell'esatto istante in cui i miei occhi hanno incrociato i suoi.
Avevo deciso di andarlo a trovare al pub, venendo a sapere da Luke che avevano litigato. Volevo parlargli e farlo ragionare affinché ritornassero in buoni rapporti, scusandosi uno nei confronti dell'altro.
Ma, appena scesa, vidi quella vipera, quella stronza che mi guardava, alternando il suo sguardo su di me e su quello di Jake. Ghignava in modo malvagio e sembrava aver architettato tutto. Giuro che le darei il nome di "tempismo perfetto". L'ha baciato di fronte ai miei occhi e non importa se lui poi l'ha respinta o che altro perché io mi sono soffermata in quel esatto punto in cui le loro labbra si sono messe in contatto, azzerando la distanza.
Io me li sono guadagnati i suoi baci e le sue attenzioni, dal momento che ho sudato sette camice per fidarmi di lui e dargli la possibilità di provare. Per me era importantissimo ogni istante che trascorrevo in sua compagnia, ma non sono sicura sia la stessa cosa per il ragazzo tatuato che tanto odiavo. Del resto, forse è sempre stato questo il nostro futuro: che lui venisse attratto da una donna, ma che poi la sua vera natura da don Giovanni non scomparisse, bensì venisse fuori di nuovo col tempo. Come dice il detto "Il lupo perde il pelo, non il vizio" e probabilmente avrei dovuto dare ascolto alla mia vocina interiore, all'inizio, che mi gridava che sarebbe stato rischioso, che mi avrebbe spezzato il cuore come il resto delle altre volte, come le mie esperienze passate. Ma io mi sono fidata di me stessa, perché alla fine a me piace provare il brivido dell'ignoto, del mistero, correre e poi eventualmente cadere, senza farmi una mappa ben precisa ancor prima di cominciare.

Finalmente arrivo a casa e attraverso il vialetto sotto l'acqua che mi bagna piano piano, insinuandosi nel tessuto dei miei vestiti, fin sotto la pelle. Mi siedo sulle scalette della mia piccola casetta, non volendo ancora entrare. Stringo le gambe al petto, rimanendo a guardare le gocce che si schiantano sul terreno e che man mano provocano delle pozzanghere e fimiciattoli che, nella discesa, oltrepassano il cancelletto fino alla strada principale.
Ho freddo, ma poco importa visto che quello che sto provando va ben al di sopra di ogni altra sensazione corporea.
Mi da tremendamente fastidio il fatto di non essere l'unica nella sua vita, dovevo intuirlo che ci sarebbe stato spazio anche per quella Alexa. Non pensavo arrivasse addirittura a baciarlo di fronte a me, ma ormai non c'è più niente di cui stupirsi. È andata così tra noi, devo accettare la cosa.
Abbiamo provato e abbiamo fallito. Una gara che era sicuramente persa già in partenza. È stato bello finché è durato, ma a dirla tutta non so nemmeno cosa ci sia stato realmente tra di noi. Voglio dire, che cosa eravamo? Una coppia forse? Semplicemente due che si volevano bene, che si baciavano e andavano a letto facilmente. Immagino niente di più, visto che non abbiamo mai affrontato argomenti più seri, tipico di due normalissimi fidanzati. Sono la prima che si è tirata indietro, per paura, appena ho sentito qualcosa di diverso dentro di me, perciò non devo di certo lamentarmi. Sono solo scoraggiata che sia durata così poco questa specie di relazione e che si sia spezzata in qualche secondo per colpa di uno stupido bacio dato da una stupida persona.

Neanche mi sono accorta della sua macchina e di lui che viene nella mia direzione, tanto sono immersa nei miei discorsi con la mia coscienza.
«Fermati» allungo la mano per dirgli "stop", di non continuare ad avvicinarsi. La sua presenza mi rende vulnerabile e non voglio faccia un altro passo. Rimane sotto l'acqua lasciando che si bagni, ma sembra sia l'ultima cosa ad importargli.
«Devi ascoltarmi» inizia subito, ma credo di essere su un altro mondo. Che dovrei sentire? Che gli dispiace? Di ricominciare? E io cosa dovrei rispondere? "Va bene tesoro"? No di certo. Non sono quel tipo di persona. Ho impiegato moltissimo affinché entrasse nella mia vita e per uscire ci vuole molto poco, anche se in realtà per me lui significa davvero tanto, una vera svolta nella mia vita.
«Ti prego Jake, tornatene a casa» il tono è così fragile, che temo non mi senta neanche. Forse non ho più le forze per reagire, per respingerlo... oppure semplicemente non voglio vada via, nonostante quello che è successo.
«No, almeno finché non avrò finito di dirti quel che devo dire. Poi... me ne andrò» le ultime parole gli fanno male, le pronuncia dopo aver ingoiato un groppo di saliva.
«D'accordo...» annuisco flebilmente, abbassando lo sguardo, non riuscendo a guardarlo negli occhi. Mi rende tremendamente triste.
Un tuono ci percuote e lui continua a rimanere sotto le gocce che si schiantano sul suo corpo. I capelli attaccati al viso, i vestiti fradici. La sua imponenza mi fronteggia a qualche metro di distanza, la sua voce roca che prevale sul rumore dello scrosciare della pioggia.
«Quando ero andato da mio padre l'ultima volta, avevamo parlato anche di... di te»
Rimango letteralmente sorpresa e alzo gli occhi che curiosi guardano il suo volto nell'oscurità, illuminato per metà da un lampione.
«Mi aveva detto: "Non lasciarti scappare una ragazza come questa. Saresti soltanto un gran coglione" -ridacchia, al ricordo di quel momento e mi sento male appena cita Matt- e credimi che sono davvero un coglione. Mi aveva detto di non lasciarmi scappare una ragazza come te, ma evidentemente è appena successo...» abbassa lo sguardo a terra.
Rimango scioccata da queste rivelazioni, dal modo in cui Jake si sta aprendo. È bizzarra la situazione perché io sono nell'attico, rannicchiata, e lui in piedi nel vialetto mentre si prende l'acqua.
«"È la ragazza giusta per te e sono poche le cose di cui sono certo" questi sono stati i suoi ultimi respiri prima di abbandonarmi. E, cazzo se aveva ragione... fottutamente e maledettamente ragione. Tu sei la ragazza perfetta -mi indica, per poi rilasciare le braccia lungo i fianchi- si, perché lo sei. Io invece sono un vero e proprio casino fatto in persona e ho combinato una cazzata grossa. Avevo paura di perderti e poi è finita che ho fatto tutto con le mie stesse mani... e non riesco a perdonarmelo» si guarda intorno, l'espressione e il tono disperato. Vorrei corrergli incontro, perdermi nel suo profumo inebriante e baciarlo fino a non avere più fiato, ma sarebbe da ipocriti. Non posso. Non ora che mi sento ferita, nonostante non sia stato lui a fare la prima mossa.
«Sono innamorato di te Jennifer -grida, con tutto il fiato che gli rimane- perdutamente e follemente innamorato di te. Sono completamente pazzo»
I miei occhi cominciano a lacrimare e lui fa un passo come per voler venirmi incontro, ma distolgo lo sguardo prendendo un profondo respiro.
«Si, ora lo sai con certezza. Ho sempre tenuto la bocca chiusa, a bada i sentimenti per paura che fossero letali, data la loro intensità. Non sono mai stato così coinvolto in una relazione e quando sono con te non me ne frega un accidenti degli altri -ridacchia- farei di tutto per vederti felice» conclude, sospirando.
Mi guarda come se fosse la prima volta, gli occhi curiosi, profondi ed intensi.
«Non avrei mai potuto baciare una ragazza che non fossi te perché non ne vedrei il motivo, nessuna ti assomiglia e anche se la cercassi non la troverei. Ti ho sempre avuto così vicino da non accorgermene ed ora... be', ora non so più che fare. Ho detto quello che provo e che sento ogni dannata volta che ti vedo»
Le parole bruciano sulla pelle come piccoli spilli che ti pungono ogni volta. Non so sinceramente cosa dire. È troppo. Respira affannosamente, la mascella squadrata che si serra, i pugni chiusi lungo i fianchi.
«Non sono qua per farti cambiare idea o opinione. Non sono qua per farmi perdonare o chiederti di ritornare da me... ma soltanto per farti sapere ciò che non ho mai detto a nessuno. Ci tengo fottutamente tanto a te e non proverei neanche una sola volta a farti soffrire. Perciò, non so cosa hai visto di preciso, ma di certo non l'ho baciata io. Mi ha attirato in gabbia e l'ha fatto apposta, proprio quando tu sei arrivata. L'avevo portata fuori per dirle per l'ultima volta di andarsene e di smetterla di immischiarsi nella mia vita, nella nostra. Ero ignaro a tutto questo e volevo soltanto sapessi come sono andate realmente le cose. Non ho da aggiungere altro» attende un attimo in piedi, osservandomi speranzoso. La vena del collo che pulsa, le spalle che si alzano e si abbassano.
Le mani mi tremano, così come le gambe.
Mi alzo e, voltandogli le spalle, corro verso casa aprendo la porta. La richiudo e scivolo contro la parete, con la schiena attaccata all'uscio.
Le lacrime si confondono sul mio viso bagnato. Esplodo in un pianto di sfogo.
Ha appena detto di amarmi.
Ma io? Non sono stata in grado di dirgli niente. Mi ha detto tutto quello che fosse possibile sentire e chiunque mi rimprovererebbe per come ho appena reagito, ma non riesco a reggere tutto l'insieme.
Ho bisogno di tempo per assimilare quanto mi è stato appena detto. Se ascoltassi il mio istinto correrei subito da lui, mandando al diavolo tutto, ma do retta alla mia parte razionale.
Solo un po' di tempo, mi ripeto.

Dopo qualche minuto mi alzo e prendo i cuscini del divano scaraventandoli nel salotto, senza curarmi di dove vadano.
«Non puoi farmi questo...» singhiozzo.
Non mi aspettavo niente di simile da Jake. Non mi aspettavo mi dicesse di amarmi. Mi sono commossa, ma la parte più difficile è stata resistergli. Volevo tanto baciarlo e fregarmene di tutto quanto, facendo finta che non fosse successo nulla. Ma non posso ignorare che quella tizia ha baciato il mio ragazzo, ha toccato le stesse labbra che solo io potevo avere. Lui è così... così irresistibile. Sapevo che sarebbe stato difficile tenere a bada altre ragazze, perché so benissimo di essere completamente insignificante agli occhi di chi ha le gambe slanciate, una vita perfetta e due labbra come canotti.
Stasera mi ha fatto capire di volermi e non riesco ad accettare che sia solo mio e che lui abbia scelto me.
Sono talmente confusa che probabilmente quello che sto dicendo non ha un senso logico. Ho paura, paura di non avere nessun futuro con lui nonostante mi faccia sentire bellissima e desiderata. Voglio cercare di allontanarmi un po' per capire se posso andare avanti. In questo momento so di star dicendo una cavolata assurda, ma voglio appurare di sentire lo stesso nei suoi confronti. Ho paura di aver giocato soltanto, fino ad adesso. Non sono una ragazza che aspetta il principe azzurro e proprio per questo mi sono sempre abituata all'idea di stare insieme ad un ragazzo solo per condividere qualcosa con qualcun altro. Non ho la più pallida idea di che cosa significhi amare, perché non mi sono mai riscontrata in un problema simile.
Voglio mettere un attimo una barriera tra me e Jake perché non voglio ferirlo, fargli credere che anche io non posso stare senza di lui quando magari, in realtà, bramo solo il suo corpo. Voglio capire se lo amo veramente.
Perciò, l'unico rimedio è far si che il tempo si metta di mezzo. Solo così potrò capire, una volta per tutte, se lui è l'uomo della mia vita.

// spazio autrice //
Heii
Come va?
Visto? Sono passati veloci questi due giorni😂
Comunque... non uccidetemi perché Jen non ha detto niente, rintanandosi in casa. Spero capirete il motivo di tale azione. È difficile assimilare ed immagazzinare cose di questo tipo, specialmente quando uno rivela di amarti nel momento più inaspettato. Ci vuole un pochino di tempo sia per capire come prendere in mano la situazione, ma soprattutto capire cosa prova lei. Jake si è aperto più facilmente di lei e adesso cercherò di mostrarvi come una persona capisce di amare l'altra. Jennifer sembra prendere la posizione dei ragazzi come nelle altre storie, vale a dire: respingere il partner perché non si è sicuri di provare lo stesso. Lei non ha mai avuto a che fare con sentimenti simili e deve appurare se anche lei lo ama, in modo da non distruggerlo. Lo fa per il suo bene. Eh, tanta insicurezza ragazzi!
Giusto per farvi capire che non sempre quando si dice "ti amo" l'altro sia pronto a ricambiare subito. Non perché non provi la stessa cosa, ma perché è un passo importante e bisogna capire se concedere ad un sentimento vero e importante come l'amore di prevalere.
Vedrete, non vi deluderò! Ci sono ancora delle belle sorpresine!😍
Chissà in questo tempo cosa succederà 😌
Spero vi sia piaciuto del resto💓
Aggiornerò molto presto, promesso.
Al prossimo capitolo!

Sotto la pioggia ehehehe

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Sotto la pioggia ehehehe

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