Capitolo 30

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JAKE

È sempre la stessa storia. Mi ritrovo in qualche contorto modo o a sferrare pugni o ad affogare il fegato con l'alcol. Non che ne vada fiero, ma sono le uniche cose che faccio ultimamente. Tra le due opzioni, ho scelto la prima. Me ne sono andato dal salone, ritirando ogni appuntamento che avevo. Vedere Hazel piangere è stata una cosa orrenda. Vedere il suo bel viso pieno di terrore e pianto mi ha scombussolato parecchio. Non che non lo fossi già di mio.
Ora mi ritrovo a colpire un sacco esposto in una delle stanze della palestra con le nocche coperte da fasce nere per evitare di sfracellarmele ulteriormente. Continuo a pensare a come fosse distrutta la mia amica, a come fosse crollata a terra in ginocchio prima che intervenisse Kyle. Io ero rimasto a guardare, impotente per fare qualsiasi cosa, pure pensare. Veder crollare così Hazel è stato come veder per la prima volta chiaramente la realtà. Jennifer è scomparsa da quasi dieci giorni. Mi spavento solo a pensarlo, a pensare che lei si trovi chissà dove con un verme come quello. E lei può contare solo su di noi, perché da quanto ho capito la sua famiglia non è presente nella sua vita.
Focalizzo un punto indefinito sul cilindro nero davanti a me e vedo quel pezzo di merda che l'ha rapita. Si è pure offuscato la faccia per paura che venga trovato. Ma forse non sa che quando accadrà, e dico molto presto, si pentirà davvero di essere nato. Non ho mai provato così tanto odio in vita mia per una persona, credo non sia neanche possibile. O forse si.
Nella prima settimana ero completamente fuori di me e l'unica cosa che riuscivo a fare era trasportare il culo da un pub all'altro. Poi però più andavo avanti più capivo che avevo ventiquattro fottuti anni e non potevo comportarmi come uno stupido e depresso adolescente. Perciò eccomi qua cercando di scaricare la mia rabbia e rancore così, senza sprofondare in un vortice di vodka che mi avrebbe solo offuscato di più la mente, stordendomi più di quanto non lo sia già. Devo cercare di tenere la mente lucida per poter reagire come si deve. Jennifer merita molto di più di così e non permetterò a quel coglione di vincere. Se pensa di colpirmi in questo modo, prendendosela con le persone che mi stanno vicino, credo non abbia capito assolutamente nulla della vita. Questo schifo si vede solo negli stupidi film e se si diverte a creare stronzate come queste, il cervello ce l'ha più fottuto di un drogato.
La chiamo stronzata ma intanto non sono riuscito a trovarlo.
Se crede che nascondersi sia un modo per dimostrare quanto sia intelligente, penso non sappia molto su come gira il mondo. Perché è un comportamento da vigliacchi. Crede davvero che io me ne stia a girarmi i pollici sul divano aspettando un suo video dove vuole farmi credere che stia molestando o verbalmente o fisicamente Jennifer?. Cristo, non ci deve neanche provare.
So perfettamente che Jennifer sia la ragazza più forte che conosca. Non lo dico perché si trova nelle condizioni in cui è, ma per esperienza.
Si, non scorre buon sangue tra di noi, ma averla così lontana mi rende strano. Mi provoca una sensazione al petto dolorosa di cui non riesco a dare neanche io una spiegazione. Ho una voglia matta di baciarla. Okay, lo ammetto perché è evidente quanto siamo legati riguardo all'attrazione fisica. È un qualcosa che si è intensificato nel tempo. Fin dall'inizio, da quando ci siamo conosciuti, la situazione è rimasta tale e quale, ma nell'ultimo anno non saprei... è come se cercassimo di provare qualcosa che non sia odio reciproco. Be', se bisogna coprirsi le spalle siamo leali tra di noi, perché comunque ci reputiamo amici, ma credo che ormai questa scusa non valga più di tanto. Ho passato anni guardandola e chiedendomi perché continuavamo a rifiutare qualsiasi cosa ci legasse. Se era presente. Mi sono sempre chiesto se eravamo noi troppo testardi, oppure cercavamo di reprimere qualsiasi cosa perché ci spaventava e non ne capivamo il motivo.
Cazzo quanto siamo complicati. Quanto io sia complicato, quanto Jennifer sia complicata... quanto il nostro strano rapporto sia complicato. Qualsiasi cosa sia.

« Ehi, quel sacco non ne può più » la voce sottile e persuadente di Alexa arriva alle mie spalle.
Probabilmente non ha afferrato molto il concetto di "una scopata e via", ma sembra molto insistente. Si, me la sono portato a letto più di una volta, ma ciò non significa che mi interessi. Tutto tranne che quello.
Mi fermo e prendo un respiro, girandomi.
Ha delle belle gambe lunghe fasciate da dei leggins strettissimi e un top che le risalta le tette, ma credo di averne abbastanza. L'idea di altezza è cambiata avendo a che fare con Jennifer.
« Dimmi cosa vuoi Alexa e vattene » asserisco serio, guardandola bene negli occhi. Non ho certo intenzione di sprecare tempo, energie e ossigeno per una troietta come questa. Ho ben altro a cui pensare e Jennifer ha cento volte la priorità su tutto il resto, be' tranne mio padre. Mi distrugge vederlo solo ed esclusivamente su quel dannato letto. Non è mai stato uno di quegli uomini che si lascia sconfiggere facilmente da qualcosa, ma nell'ultimo periodo le sue condizioni stanno peggiorando. Ho cercato di chiedere al dottore se avessero delle informazioni da darmi, ma a quanto pare preferiscono il silenzio. Ho provato più e più volte, incazzandomi pure, ma non credo che quello fosse il modo più adatto per ottenere delle risposte.
Sta di fatto che la mia vita è uno schifo.

Amore tatuato sulla pelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora