17. Giù le mani!

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Si morse il labbro, poggiando la mano sullo scorri mano, sfiorando con le dita i segnetti e le ammaccature presenti, sentendo il suo cuore fare un balzo in gola nel percepire dei movimenti dal piano inferiore.

Istintivamnente indietrggiò, sbattendo il tallone contro lo scalino e sbilanciandosi, per sua enorme fortuna, all'indietro, finendo seduto sulla superficie fredda.

Si rialzó dopo qualche attimo ti riflessione, sospirando pesantemente e scendendo le scale in un silenzio che non era suo.

Affondò le mani nelle tasche del pantalone, stringendo la fodera all'interno di essi, fermandosi proprio all'ultimo gradino per guardarsi intorno, sporgendosi di poco nel corridoio.

Non vide da nessuna parte Chuuya, rabbrividendo così in modo parecchio evidente, proseguendo sulla destra per andare in cucina.

Ancora una volta si bloccò ad un passo dalla soglia della porta, sentendo dei rumori provenire dall'interno della camera.
Doveva essere Chuuya.

Prese un lungo sospiro premendosi una mano sul petto: prima o poi avrebbe dovuto rivederlo, per cui era meglio farlo subito, mentre tutto era ancora fresco in mente.

Entrò nella stanza cercando di essere il solito ragazzo di sempre, tenendo le mani nelle tasche guardandosi intorno, alla ricerca del ragazzo.

Lo vide accingersi ai fornelli, indossando un maglione largo beige che gli lasciava una spalla scoperta, il solito paio di jeans neri attillati e il cinturino al collo. arrivavano sotto il ginocchio.
A suo modo, era particolarmente attraente.

-Finalmente sei sceso, pensavo non venissi più- Chuuya si girò a guardarlo, inclinando il capo nel notare il vago nervosismo del castano -Tutto okay...?-

-Eh..?- Dazai lo guardò sgranando gli occhi.

Si stava comportando come se niente fosse successo... per caso si era immaginato tutto?
No, impossibile. Aveva sentito la lama del pugnale del rosso sfiorargli la gola... e aveva ancora i capelli arruffati per la stretta dell'altro.

Perchè si stava comportando in quel modo? Si era pentito di essersi fatto vedere più tosto che ignorare la situazione e far finta di non saperne nulla?
Oppure stava cercando di suggerirgli di non riaprire il discorso se non voleva essere ucciso?
O magari semplicemente era lui a non volerne parlare...

-...Ehy?! Mi stai ascoltando?!- Chuuya si avvicinò e gli lanciò contro una tovaglia, facendo sbilanciare indietro il castano che, tornato solo in quel momento dal mondo dei sogni, si aggrappò istintivamente al braccio del ragazzo, portandoselo dietro.

Caddero uno sull'altro, con il più basso che arrossiva violentemente e si spostava immediatamente di lato, rotolando coprendosi il viso con i palmi delle mani.

-IDIOTA!- Gridò dandogli le spalle, alzandosi con uno dei suoi soliti balzi e saltando sul soffitto, sedendosi in un angolino con le ginocchia strette al petto, stando a testa in giù.

-Sei stato tu a lanciarmi contro questo affare!- Piagnucolò Dazai, decidendo di dimenticare tutto ciò che era successo quella mattina.

-Sei un idiota! Stronzo! Non mi parlare mai più!- Nascose il viso sulle ginocchia, accucciandosi ancora di più nell'angolo.

-Non sei cambiato, Chuchu- Ridacchiò il castano, alzandosi a fatica aiutandosi appoggiandosi alla parete.

-Eh?- Spostò il volto in modo tale da poterlo vedere, incrociando lo sguardo con quello del ragazzo più alto.

-Anche da bambino e da ragazzo ti sedevi sempre sul del soffitto della sala principale della Port Mafia, all'angolo- Ridacchiò spegnendo il gas, iniziando a preparare due piatti per pranzare. Aveva un buon profumo.

Stay. Forever. •Soukoku• ITAWhere stories live. Discover now